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Bakaye Traore MilanGetty

Bakaye Traoré, il talismano rossonero: con lui in campo il Milan non perdeva mai

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Tra le tante meteore del calcio italiano i tifosi del Milan ricorderanno sicuramente Bakaye Traoré, nonostante una sola stagione costellata da un misero bottino di nove presenze. Goal memorabili o particolari giocate? Assolutamente no: il centrocampista francese è ricordato ancora oggi con l'appellativo di 'talismano', perchè con lui in campo il Diavolo non perdeva mai.

Dopo essersi messo in mostra in Francia con le maglie di Amiens e Nancy (80 presenze e 11 goal), Traorè si guadagna la grande occasione di approdare in un palcoscenico ben più blasonato: ad accoglierlo un Milan senza troppe certezze tecniche, che mister Allegri cerca di ricostruire dopo l'ultimo Scudetto del 2011.

Nell'estate del 2012 Galliani sfodera un discutibile acquisto a parametro zero, tra i primi di una lunga serie, un mediano di cui si sanno pochissime cose: forte fisicamente, bravo negli inserimenti e dotato di una buona conclusione da fuori. Qualità che non riuscirà mai a mettere in mostra sotto gli occhi del critico pubblico di San Siro.

Si presenta alla stampa annunciando un'azzardata somiglianza tecnica con Vieira, ma Allegri lo manda in campo soltanto nove volte in un anno sicuramente non memorabile dal punto di vista personale: movenze poco eleganti, a tratti goffo, spesso beccato da un pubblico abituato ai grandi campioni del passato. Eppure Traoré non lascia in eredità soltanto ricordi negativi all'ambiente rossonero.

Con lui in campo, infatti, il Milan non perdeva mai: l'unica sconfitta in Coppa Italia contro la Juventus, ma soltanto dopo i tempi supplementari. In tutte le altre occasioni il francese ha poi esultato a fine gara con i compagni: non un fattore da poco, considerando la complicata stagione di un Diavolo ancora in completa fase di ricostruzione dopo gli addii di Thiago Silva e Ibrahimovic.

Nel suo curriculum Traoré può addirittura vantare una presenza in quella storica vittoria di Champions League del Milan contro il Barcellona di sua maestà Messi: il francese entra in campo nel secondo tempo portandosi a casa una piccola fetta di quel trionfo firmato da Robinho e Muntari, una delle ultime grandi notti europee del Diavolo.

El Shaarawy e Dani Alves, Milan-BarcellonaGetty

I tifosi si accorgono di questa strana coincidenza e inizia a diffondersi sui social network il simpatico appellativo di talismano per colui che era appena diventato il primo giocatore di movimento a indossare il numero 12 nella storia del Milan.

Cagliari, Bologna, Atalanta, Udinese, Parma, Palermo e Pescara le 'vittime' in campionato del portafortuna rossonero: pochi minuti centellinati in ogni partita e sul web diventa una sorta di 'idolo' per tutti i tifosi.

La 'Traoré-mania' si spezza però l'estate successiva, quando viene ceduto in Turchia: prima all'Erciyesspor e poi al Bursaspor, dove le cose migliorano leggermente. Dal 2016, è rimasto senza squadra per 5 anni prima di tornare in Francia al Vitry in quinta divisione. Ma nei ricordi del popolo rossonero il suo nome è ancora ricordato con simpatia: Bakaye Traoré, pochi effetti speciali, ma garanzia di successo.

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