Molto spesso, chi gravita attorno al calcio ha uno stile conservatore. Dirigenti, presidenti, ma anche gli stessi tifosi, non vedono di buon occhio comportamenti particolari, tatuaggi, vizi. Persino tagli di capelli. Aspetto essenziale, anche davanti a grandi qualità.
L'ultima storia in questo senso è quella di Benoit Assou-Ekotto, esterno camerunense che nel 2018 ha appeso gli scarpini al chiodo dopo una carriera giocata tra Ligue 1 e Premier League. Il suo nome è legato soprattutto alla maglia del Tottenham, con cui ha militato tra il 2006 e il 2013.
Un buon terzino, su cui diverse squadre hanno messo gli occhi durante la sua carriera. Tra queste, una non meglio precisata compagine italiana, come evidenziato dallo stesso Assou-Ekotto a The Athletic. Ora 37enne, il nativo di Arras ha raccontato di non aver firmato con tale club proprio per i suoi capelli.
Giocatore interessante sì, dissero, ma con quel taglio proprio no:
"Ho parlato con un club italiano, uno stupido club italiano. Mi hanno detto 'ci piaci, ma per noi sarebbe complicato spiegare ai tifosi che stiamo comprando un giocatore con i capelli come i tuoi'. Siamo arrivati addirittura a questo... Sarei davvero curioso di sapere come sarebbe andata la mia carriera se non avessi sempre avuto capelli stravaganti".
Assou-Ekotto non ha mai evidenziato di giocare per il divertimento, ma solo per guadagnare con le sue doti:
"Forse alcuni club non voglio comprare un calciatore che dice di giocare per soldi. Ma poi tutti quanti sono nel calcio per i soldi, i proprietari dei club vogliono fare soldi...".
Tra il 2013 e il 2015, soprattutto, Assou-Ekotto venne accostato alle più svariate squadre italiane, da quelle in lotta per lo Scudetto a quelle a metà e fondo della classifica. Una ha preferito spiegare, sinceramente, come stessero le cose.


