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Antonio AdanGetty

Antonio Adán: da vice-Casillas al Real Madrid a bidone al Cagliari, con la Juve come incubo

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Dalle stelle alle stalle. L'evoluzione della carriera calcistica di Antonio Adán Garrido ha rappresentato uno dei casi più clamorosi di ribaltamento di situazione. Il portiere spagnolo, infatti, in poco tempo, si è trovato a passare dal giocare la Champions League con il Real Madrid, a lottare per la salvezza in Serie A, venendo duramente contestato per le sue prestazioni. Lui, che sembrava essere un predestinato del ruolo.

IL REAL MADRID: ASCESA E BOCCIATURA

L'estremo difensore nasce a Madrid il 13 maggio 1987 e comincia a giocare fin da piccolo nelle Giovanili della squadra più prestigiosa della sua città, ovvero il Real. Nel 2004 avviene per Adán il primo importante passo, visto che il diciasettenne è promosso nel Real Madric C, la terza squadra dei Blancos. Nel frattempo ha gia indossato la maglia della Nazionale Under 16 e milita nella Spagna Under 17, a riprova che le qualità non gli manchino.

Il ragazzo si mette in evidenza confermandosi come una promessa per il suo ruolo. Disputa 15 presenze in Terza Divisione nel 2004/05, subendo 11 reti, e l'anno seguente diventa il titolare della squadra. Nelle 36 gare in cui scende in campo i goal presi sono soltanto 29 e dunque Adán conferma i giudizi positivi sul suo conto.

Passato nel frattempo a difendere i pali della Spagna Under 19, vince con quest'ultima gli Europei di categoria in Polonia nel 2006, battendo 2-1 in finale il 29 luglio i pari età della Scozia. Sono complessivamente 4 le presenze del portierino del Castilla, che gioca fra le altre partite semifinale e finale.

Tutto, nel suo sviluppo calcistico, procede al meglio tanto che nell'agosto 2006 prima è promosso nel Real Madrid Castilla, la seconda squadra delle merengues, poi è convocato addirittura dal tecnico della Prima squadra, Fabio Capello, per la tournée americana che affrontano i Blancos prima di iniziare ufficialmente la loro stagione.

Con il Castilla nei primi due anni si affaccia alla Seconda Divisione spagnola, giocando nel complesso 17 gare con 25 reti al passivo fra Seconda e Terza Divisione (dopo la retrocessione nel 2007).Con la sua stazza imponente (un metro e 92 centimetri di altezza per 92 chilogrammi di peso forma) Adán conquista lamaglia di portiere titolare nella stagione 2008/09.

Da primo portiere disputa in Segunda B 31 presenze nel 2008/09, con 36 goal al passivo, e 36 presenze, subendo 50 goal, nella stagione 2009/10. Complessivamente in quattro anni con la Seconda squadra dei Blancos totalizza 84 gare e 111 goal subiti.

Nell'estate 2009, con la cessione di Jordi Codina al Getafe, Adán diventa anche il terzo portiere della Prima squadra, con il numero 26, alle spalle di Iker Casillas e Jerzy Dudek. Il 16 febbraio 2010 è in panchina nella sfida di andata degli ottavi di finale di Champions League contro l'Olympique Lione.

Ma il salto più importante il portiere madrileno lo compie nel 2010, quando con José Mourinho in panchina diventa stabilmente un portiere della Prima squadra. L'esordio ufficiale di Adán con il Real Madrid è di quelli che non si dimenticano: l'8 dicembre 2010 con il numero 13 sulle spalle il portiere cresciuto nella Cantera debutta in Champions League contro l'Auxerre allo Stadio Santiago Bernabeu sostituendo Dudek dopo l'infortunio alla fine del primo tempo.

Adan Real MadridGetty Images

Il Real Madrid vince 4-0 e Adán mantiene inviolata la sua porta anche nelle prime 2 gare disputate nella Liga, contro l'Espanyol il 13 febbraio 2011 e il Levante il 19 febbraio (vittorie per 0-1 e 2-0). Anche nella terza gara di campionato, che lo vede titolare a maggio nel derby con il Getafe (4-0) Adán non prende goal, mentre il 6 gennaio 2011 l'unica presenza in Copa del Rey (sconfitta 2-0 fuoricasa con il Levante) gli permette di partecipare alla vittoria della Coppa Nazionale.

Intanto l'estremo difensore del Real Madrid continua la trafila nelle Nazionali giovanili spagnole, militando anche nell'Under 20 e per una sola volta nell'Under 21. Con la Spagna Under 21 affronta anche da riserva l'Italia nei playoff per la fase finale degli Europei. Il confronto vedrà la vittoria degli Azzurrini.

L'ascesa di Adán prosegue nella stagione 2011/12, quando lo spagnolo diventa, sempre sotto la guida dello Special One, il secondo portiere alle spalle di Casillas, quando Dudek lascia le merengues. Dopo 5 presenze e 2 goal complessivi presi il primo anno, colleziona altre 5 gare ma stavolta le reti al passivo sono 4.

Durante la terza stagione nella Prima squadra del Real Madrid, gli si presenta l'occasione che aspettava. Nel mese di dicembre del 2012, infatti, per decisione del tecnico portoghese, viene schierato titolare per 2 partite. Ma le prestazioni non sono all'altezza: Adán prende 2 goal dal Malaga nella sconfitta per 3-2 dei Blancos e viene espulso dopo appena 8 minuti per fallo da ultimo uomo nella gara successiva con la Real Sociedad. Nello stesso periodo disputa anche alcune gare di Copa del Rey.

Ma il rendimento negativo in campionato induce la società, quando Casillas si infortuna nel mese di gennaio 2013, a puntare su Diego López per la sua sostituzione. Per Adán, che viene nuovamente relegato a terzo portiere, suona di fatto suona come una bocciatura.

In quella stagione vince da dodicesimo la Supercoppa di Spagna e il campionato spagnolo,ma dopo 18 gare e 15 reti subite, il suo tempo al Real Madrid può considerarsi praticamente concluso. Così dopo l'addio di Mourinho e l'approdo in panchina di Carlo Ancelotti, il 2 settembre 2013 Adán rescinde il suo contratto con i Blancos e resta svincolato.

Antonio Adan CagliariGetty

UN PAIO DI MESI AL CAGLIARI DA... BIDONE

A sorpresa, il 19 novembre 2013, Adán cambia Paese e campionato: ad ingaggiarlo è infatti il Cagliari del presidente Massimo Cellino, che cerca un'alternativa a Michael Agazzi dopo i problemi fisici che l'hanno colpito. Il portiere prende la maglia numero 26 e firma un accordo annuale con opzione di prolungamento, divenendo dunque il primo portiere spagnolo della storia rossoblù.

"Stare accanto a Mourinho - dichiara nella conferenza stampa di presentazione - per un giocatore è come fare un master avanzato. Quando mi sono svincolato dal Real, due mesi fa, ho ricevuto varie richieste, ma quella del Cagliari è stata la più convincente".
"Ho detto subito di sì perché penso che sia la squadra ideale per proseguire la mia carriera - afferma -. Voglio crescere insieme a questo club".
"I miei modelli - rivela - sono Van Der Sar, Buffon e, ovviamente, Casillas. Ho avuto l'onore di dividere lo spogliatoio con Iker e di essere suo amico: lo ritengo il miglior portiere al mondo degli ultimi cinque anni".

Il portiere spagnolo prova quindi subito ad entrare in sintonia con i suoi nuovi tifosi ed elogia la squadra rossoblù, guidata dall'uruguayano Diego López.

"Mi ha fatto un'ottima impressione - sottolinea -. È una squadra con un'ottima rosa, dalla grande tempra combattiva, che scende in campo per vincere. Possiamo fare una buona stagione".
"So che qui a Cagliari si vive bene, è una città tranquilla e c'è il mare: non potevo chiedere di più. Sono molto felice di essere qui, ringrazio il presidente e il club per questa grande occasione che mi è stata concessa".

Sbarcato in Sardegna subito dopo l'alluvione causata dal ciclone Cleopatra, Adán ha infine un pensiero di solidarietà per il popolo sardo.

"Sono vicino ai familiari delle vittime e a tutte le persone coinvolte in questo disastro - dichiara -. Spero che tutto si possa risistemare al più presto".

Le premesse perché l'ex Real possa affermarsi in Serie A sembrano poterci essere tutti. I tifosi stessi del Cagliari sono fiduciosi. Ma alla prova dei fatti l'estremo difensore si rivelerà essere uno dei flop più clamorosi della storia rossoblù nel ruolo di portiere.

López lo porta subito in panchina già dalla gara con la Roma (0-0), dando tuttavia fiducia ad Avramov, promosso titolare al posto dell'infortunato Agazzi. Sorprendentemente Antonio fatica a trovare spazio, finché il 5 gennaio 2014 viene lanciato come titolare contro il Chievo al Bentegodi. Adán si disimpegna bene e chiude con un clean sheet la sua prima presenza nel massimo campionato.

Così López lo riconferma nella gara successiva contro la Juventus allo Stadio Sant'Elia. I rossoblù partono forte e si portano in vantaggio con Pinilla, ma, superata la mezzora, vengono sommersi da 4 goal. Lo spagnolo poco può sul colpo di testa preciso di Fernando Llorente, che fissa il punteggio del primo tempo sull'1-1.

Antonio Adan CagliariGetty

Ma nella ripresa crolla letteralmente, e ha gravi responsabilità sulla goleada dei bianconeri di Antonio Conte. Prima subisce il raddoppio al 73' 'bucando' la parata su un tiro dai 35 metri di Marchisio, quindi esce male sul traversone rasoterra di Lichtsteiner per il tap-in ancora di Llorente, infine completa il suo pomeriggio horror non trattenendo un tiro innocuo di Marchisio, e consentendo a Lichsteiner di depositare il pallone del poker nella porta sguarnita.

Due 'papere' e un errore grossolano di valutazione sono troppe per il vulcanico patron Massimo Cellino, che individua subito un responsabile per la debacle: Antonio Adán. Così quella gara resterà anche l'ultima in Serie A e in Italia dell'ex portiere del Real Madrid. Il 27 gennaio 2014 Adán, cui da quel momento Diego López preferisce costantemente Avramov, rescinde consensualmente il suo contratto con il club sardo, per poi firmare subito dopo con il Betis e far ritorno in Spagna.

"Il Cagliari Calcio - si legge nella scarna nota societaria - comunica di aver risolto consensualmente il contratto con il giocatore Antonio Adán". 

Il suo magro bilancio in poco più di 2 mesi è di 2 presenze e 4 goal subiti in Serie A. Che gli sono costati una nuova bocciatura dopo quella ricevuta al Real Madrid.

IL PROSIEGUO DELLA CARRIERA

Con il Betis il portiere fa il suo esordio il 2 febbraio 2014 nel successo per 2-0 sull'Espanyol e a Siviglia inizia la lenta risalita di Adán. Nonostante la retrocessione maturata il primo anno, nel secondo vince il campionato di Segunda e fa ritorno in massima Divisione. Qui si afferma stabilmente come estremo difensore titolare dei biancoverdi, con cui in 4 anni e mezzo totalizza 165 gare con 238 goal subiti e 54 clean sheet.

Nel 2018 accetta l'offerta dell'Atletico Madrid e consuma 'il tradimento' alle merengues, passando alla corte di Diego Pablo Simeone. Indossa il numero 1 e fa la riserva di Oblak. Trascorre con i Colchoneros due stagioni, e il 15 agosto 2018 vince da dodicesimo la Supercoppa europea proprio con una vittoria sul Real Madrid (2-4).

Antonio Adan SportingGetty

La sua carriera prosegue dal 2020 in Portogallo, dove Adán si trasferisce per difendere la porta dello Sporting Lisbona. Qui diventa un pilastro della squadra e si toglie la soddisfazione di vincere quattro titoli (uno Scudetto, due Coppe di Lega e una Supercoppa del Portogallo), riscattandosi così almeno parzialmente dopo esser stato bocciato dal Real Madrid ed etichettato come memorabile 'bidone' al Cagliari.

Pur non arrivando mai a indossare la maglia della Nazionale maggiore spagnola e non mantenendo le grandi potenzialità che quando era giovane aveva lasciato intravedere. Del resto, anche con lo Sporting, i momenti di follia non lo hanno mai abbandonato.

Come l'uscita con le mani fuori area che gli è costato il rosso in Champions nella fase a gironi contro il Marsiglia o il lancio totalmente sbagliato che ha permesso ad Ashour di portare in vantaggio il Midtjylland nei playoff di Europa League. Fino ad arrivare alla Juventus, di nuovo. Il suo incubo.

Sul goal decisivo segnato da Gatti i fantasmi di Cagliari sono improvvisamente tornati. Uscita a vuoto sul colpo di testa di Vlahovic e porta spalancata per il goal bianconero. Un colore che al povero Adan non porta per nulla bene.

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