Immaginate di avere 21 anni e di essere convocati per la prima di campionato con la squadra in cui siete cresciuti. Poi il mister, dopo avervi impiegato in Coppa Italia, vi comunica la sua scelta: giocate titolari. A San Siro, contro l'Inter. E già, direte: va bene così.
Non basta: immaginate che la vostra prima in Serie A sia sì contro la squadra nerazzurra, ma che ci sia di più. Che il vostro nome in quello stadio farà sempre pensare ad altro: perché se ti chiami Cambiaso, a Milano, nessuno potrà pensare a qualcuno di diverso dal "Cuchu".
La "S" che segna la differenza in termini puramente nominativi sottintende anche, ovviamente, una storia ben diversa: cresciuto nel Genoa, Andrea Cambiaso si è prima fatto le ossa all'Albissola e al Savona, per poi vivere un'esperienza interessante all'Alessandria in Serie C, metà stagione caratterizzata dalla pausa dovuta al Lockdown del 2020 e un campionato, quello passato, all'Empoli.
Di lui non si può certo dire che non abbia fatto la gavetta, faticando come i tanti che, di proprietà di un club di Serie A, girano l'Italia alla ricerca dell'occasione giusta per esaltarsi. Lui l'ha trovata in Toscana: nell'Empoli 7 presenze in Serie B e un campionato vinto che resterà sempre nella sua bacheca.
Gioca terzino, il che rende ancor più chiaro un concetto già evidente: con Esteban Cambiasso non ha quasi nulla in comune, se non l'amore infinito per questo sport che lo ha portato, sin da piccolo, a seguire il Genoa. Lui, che al Ferraris era raccattapalle e che adesso veste, con orgoglio, la maglia della squadra del suo cuore.
"L'esordio è stato un'emozione bellissima: al Ferraris ero entrato solo come raccattapalle da piccolino. Poi io sono genoano dalla nascita, cresciuto qua", ha ammesso dopo il debutto contro il Perugia, in Coppa Italia, poche settimane fa.
"Un'emozione bellissima: spero che sia la prima di tante": la seconda è arrivata a San Siro, contro l'Inter. La terza, invece, è immensa: è arriva al Ferraris, contro il Napoli. Incrocia con il mancino e batte Meret: dopo la prima in A arriva anche il primo goal in massima serie, tra le lacrime di commozione e la gioia infinita.
Speciale come poche: nello stadio in cui faceva il raccattapalle, e che adesso lo applaude come protagoniste del Grifone. Ritorno al futuro, attraverso il passato: con una S di differenza rispetto al Cuchu. Storie diverse, identica passione.
