Gli uni sono i campioni d'Europa in carica, gli altri comandano l'albo d'oro della Champions League con ben tredici coppe in bacheca, l'ultima delle quali conquistata nel 2018.
Chelsea-Real Madrid è sicuramente il quarto di finale di maggior fascino uscito dall'urna di Nyon oltre che una sfida ricca di incroci suggestivi. Il tutto senza dimenticare il momento delicato attraversato dai Blues, alle prese con i noti problemi legati alla crisi russo-ucraina e alle sanzioni inflitte a Roman Abramovich.
In campo però il Chelsea continua a viaggiare e, dopo aver chiuso il suo girone alle spalle della Juventus, negli ottavi ha eliminato il Lille. Ancora meglio fin qui ha fatto il Real Madrid che ha vinto il suo girone davanti all'Inter e poi ha eliminato il PSG con una clamorosa rimonta.
L'artefice dell'impresa, ancora una volta, è stato Carlo Ancelotti. Uno che di Champions League se ne intende dato che ne ha vinte ben tre, due alla guida del Milan e un'altra col Real Madrid nel 2013/14. Nella scorsa stagione, invece, la corsa del suo Real si era fermata in semifinale proprio contro il Chelsea di Tuchel che poi avrebbe trionfato nel derby tutto inglese giocato a Lisbona contro il Manchester City di Pep Guardiola.
Lo stesso Ancelotti, peraltro, si è seduto anche sulla panchina del Chelsea dove è rimasto due stagioni vincendo una Premier League, una Coppa d'Inghilterra e il Community Shield. Quella contro i Blues però sarà una partita decisamente speciale soprattutto per Eden Hazard, che col Chelsea ha vissuto gli anni migliori della sua carriera prima del trasferimento a Madrid dove, tra infortuni ed equivoci tattici, fin qui non ha reso secondo le aspettative.
Dalle parti di 'Stamford Bridge', Hazard è stato un idolo incontrastato grazie alle 352 presenze ed i 110 goal realizzati in sette stagioni durante cui, tra le altre cose, ha vinto due volte l'Europa League e altrettante volte la Premier League rispettivamente con Mourinho e Antonio Conte.
Il grande ex del Real Madrid invece si chiama Mateo Kovacic, talento croato lanciato dall'Inter prima del trasferimento in Spagna dove non è mai riuscito a imporsi pur vincendo tre Champions League con i Blancos. Le cose, a livello personale, sono andate meglio a Londra dove, oltre ad arricchire la sua bacheca personale con la quarta Coppa dei Campioni ha trovato più spazio, pur senza quasi mai essere un titolare inamovibile.
Tutti ulteriori motivi di interesse per una sfida che sta diventando un grande classico del calcio europeo.




