GOALC'è un antico e piuttosto cinico proverbio sicliano che recita: "Amici e guardati". Ossia "stai attento agli amici", perché spesso sono proprio quelli che ti tradiscono o che ti fanno più del male. Amici o, perché no, compagni di squadra. Lo sa bene Alexander Farnerud, centrocampista svedese che al Torino ha vissuto sulla propria pelle cosa significa vedersi affossare da chi meno te lo aspetti.
Farnerud è arrivato al Torino nel'estate del 2013 dopo un'onesta carriera tra Francia, Germania, Danimarca e Svizzera come classico 'tuttocampista', capace di giocare in qualsiasi ruolo del centrocampo e persino in attacco. Ha vinto una Coppa di Lega da protagonista con l'Auxerre e poi ha conquistato il titolo con lo Stoccarda di Khedira e Mario Gomez, seppur con un ruolo marginale.
Quando il Torino lo ha preso dallo Young Boys si aspettava di rafforzare il centrocampo con un giocatore d'esperienza e affidabile, sia sotto l'aspetto tecnico che fisico. Ma se tecnicamente, quando ha giocato, Farnerud non ha mai mancato di fornire il suo apporto, è fisicamente che le aspettative sono state terribilmente deluse.
Era il Torino di Ventura, quello di Immobile e Cerci. In quella squadra Farnerud si trovava a suo agio e veniva utilizzato un po' ovunque nel 3-5-2 'venturiano', diventando quasi un titolare nella seconda parte di stagione. A rovinare tutto ci si è messa però la sfortuna e il primo grave infortunio al crociato della sua esperienza in granata. Il primo, ma purtroppo non l'ultimo.
Per rivederlo in campo ci sono voluti 6 mesi. Farnerud si è ripreso pian piano un ruolo importante nel centrocampo del Torino, con cinque assist stagionali, tra cui quello decisivo per la vittoria contro il Napoli. Ma l'arrivo della primavera è coinciso ancora una volta con la fine anticipata della sua stagione. Ancora una volta rottura del crociato, la seconda nel giro di un anno.
L'infortunio è arrivato in allenamento. E fino a qui non c'è nulla di strano, se non fosse che a procurarglielo sia stato un compagno di squadra. Farnerud, qualche tempo dopo, ha fatto persino nome e cognome del suo 'carnefice', raccontando nel dettaglio la vicenda a 'Fotbollskanalen'.
"Il ginocchio stava guarendo dopo il primo infortunio ed ero felice di aver ritrovato finalmente il ritmo, allenandomi con i compagni. Fu El Kaddouri a procurarmi il secondo infortunio, proprio in allenamento. Ricordo che gridai verso di lui e il tecnico Ventura, ma non capirono subito la gravità della situazione. Da quel giorno io ed El Kaddouri non ci siamo più parlati. Ricordo solo una pacca sulla spalla, niente di più".
Quell'infortunio ha di fatto chiuso l'esperienza di Farnerud al Torino, con un bilancio di sole 56 presenze in 3 anni che ha pesato non poco sulle casse del club granata. Nello specifico, secondo 'Toro News', Farnerud è costato al Torino quasi 50 mila euro a presenza, calcolando l'investimento complessivo fatto sul giocatore tra ingaggio e costo del cartellino.
Lasciata la Serie A, Farnerud ha proseguito la sua carriera in Svezia tra Hacken, Helsingborgs e Goteborg prima di accasarsi in Svizzera al Chiasso, a pochissimi chilometri dall'Italia. A 39 anni ha appeso le scarpette al chiodo da quasi un anno, ponendo ufficialmente fine alla propria carriera a giugno del 2022.
In Svizzera ha trovato comunque modo per divertirsi e far divertire, basti pensare al goal su calcio d'angolo realizzato in coppa al San Gallo lo scorso ottobre. La tecnica non gli è mai mancata, la fortuna sicuramente sì.


