Quanto accaduto al "Paolo Mazza" di Ferrara, durante la partita del raduno di Operazione Nostalgia, ha riportato tutti indietro nel tempo.
Alessandro Del Piero, sostituito, raggiunge Francesco Totti: i due si abbracciano, mentre dagli spalti piovono applausi. Scene d'altri tempi.
E gli altri giocatori in campo non sono rimasti immuni all'emozione, anzi: tra questi c'è Marco Amelia, che con loro ha vinto i Mondiali del 2006 con la Nazionale e che a GOAL ha raccontato le sensazioni vissute al momento dell'abbraccio tra le due leggende.
"Credo che vedere insieme Francesco e Alex emoziona tutti. Sono stati due grandi campioni di questo sport, del calcio italiano e calcio mondiale, di uno spessore incredibile. Hanno fatto innamorare tutti, credo tanti bambini, di questo sport".
C'è qualcosa, comunque, che va oltre il singolo status di campione: l'umanità che si cela dietro ad esso.
"Poi hanno un rapporto eccezionale, il loro atteggiamento, il modo di rapportarsi, lo scherzo, ma anche quando si fanno discorsi seri sono di spessore. Non sei un campione senza avere quello spessore umano che poi hanno dimostrato di avere questi giocatori".
Amelia ha poi parlato della possibilità di rivederli, un giorno, alla Roma e alla Juventus, come dirigenti.
"Rivederli alla Roma e alla Juventus da dirigenti? Non lo so perché poi alla fine bisogna vedere quelle che sono le volontà dei giocatori stessi, di Francesco e Alex. Poi ci sono delle società che decidono e prendono decisioni. Oggi gestire delle società è veramente difficile, ci sono veramente tante cose a cui pensare. Magari anche questi campioni danno un supporto ai club in cui hanno giocato senza stare dentro, lo vediamo tutti i giorni".
In poche parole, l'ex portiere della Nazionale riassume a GOAL le possibilità esistenti, con un focus in particolare: l'augurio di seguire il proprio percorso.
"Alex è legato alla Juve, Francesco è legato alla Roma: tutti e due sono legati alla Nazionale. Magari un giorno li vedremo, però oggi è così: gli auguro di fare quello che vogliono fare nella loro vita perché sono due ragazzi eccezionali".



