Non solo Arthur. E non potrebbe essere altrimenti considerando lo stato dell'attuale centrocampo. La Juventus, insomma, si prepara a cambiare pelle. Via Pjanic, dentro il brasiliano ormai ex Barcellona. Ma sguardo rivolto a un quadro ancora da completare, inevitabilmente legato alle cessioni.
Vecchia legge del mercato: prima vendere, dopo comprare. Nulla di nuovo per il dg Fabio Paratici che, in attesa di pianificare la strategia globale, dovrà prendere decisioni importanti circa più elementi appartenenti all'attuale lina metodista juventina: Khedira, Rabiot, Ramsey e Bernardeschi.
Quest'ultimo, ultimamente, più esterno offensivo ma sempre da monitorare in vista del prossimo mercato, in quanto le offerte non mancano e non mancheranno.
I campioni d'Italia in carica, tra forza e tecnica, proporranno grossi cambiamenti; a patto, però, che le cessioni facciano il loro corso. Ad esempio andrà trovata una soluzione per Khedira che, legato ancora da un anno di contratto, ha già fatto capire di non volersi muovere da Torino. D'altronde, non giocando praticamente mai, percepire altrove 6 milioni netti annui rappresenta la più pura utopia.
Valutazioni in corso anche su Rabiot che, al primo anno in bianconero, non ha saputo convincere. Qui, in parole povere, la plusvalenza è dietro l'angolo. Ma il tema ingaggio, da 7 milioni netti a stagione, non è certamente da sottovalutare neanche sul suo conto.
Occhio alla spesa, a un profilo attualmente non presente nelle caratteristiche della rosa juventina, un giocatore che potrebbe essere Allan in uscita dal Napoli. Vecchio pallino di Maurizio Sarri, il 5 della formazione partenopea sembra viaggiare spedito verso il divorzio al termine dell'annata, dopo aver accarezzato l'opportunità di abbracciare il PSG a gennaio.
Allo stato attuale delle cose, però, appare difficile che Napoli e Juve possano intavolare un'operazione. Vuoi per una questione di costi, vuoi perché - in caso dovesse consumarsi il divorzio - il club campano preferirebbe valutare proposte provenienti dall'estero.
Paratici al lavoro ridisegnare la spina-dorsale di un organico alle prese con evidenti limiti struttuali. Nonché da perfezionare per avvicinarsi maggiormente alle caratteristiche del tecnico bianconero, da sempre preposto a un calcio tanto organizzato quanto dogmatico.


