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Will GriggGetty/GOAL

Will Grigg's on Fire, prima di Pioli: sulle montagne russe, celebrità passeggera

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Per orgoglio, principio o convinzione pura che la rivalità calcistica sia un sentimento di vita o morte. L'unico modo per non venire trascinati dalla versione anti-Madama, nerazzurra, di l'Amour Toujours di Gigi D'Agostino o da quella rossonera per il condottiero Pioli. L'Eurodance anni '80, l'Italdance dei '90 e primi 2000 si presta tantissimo ai cori da stadio. Poche parole da ricordare, tanto ritmo, sillabe, una consonante e una vocale. Uno schema che caratterizza anche il rock, con il po-po-po di Jack White e dei suoi White Stripes. Nell'estate 2022, più di tutti, il canto derivato e derivante, in pista, è Pioli is on Fire, inno del Milan Campione d'Italia. Sì, la ballano e la cantano anche gli interisti, oltre l'orgoglio delle proprie posizioni. Prima di tornare fermi difensori della Beneamata. Proveniente dallo stadio. Proveniente da una camera della Greater Manchester e dall'amore per Will Grigg. Il primo professionista del calcio che ha avuto un coro rimodellato sulle note di Freeds from Desire di Gala Rizzatto, al secolo la cantautrice Gala.

Amore puro per Grigg, un calciatore britannico come tanti. Qualità sì, ma non eccelse. Un buon attaccante, che deve affrontare tutte le difficoltà di chi non cresce in ambienti privilegiati e in club dalla Premier League costantemente assicurata. Il Birmingham è una via di mezzo, un club dal nome noto e militante in Premier ma lontano dagli eccessi della ribalta. Nasce in una città vicina, cresce in una che non ha nulla a che fare con la Dance anni '90 per cui diventerà famoso. Il comune delle West Midlands è patria dei Black Sabbath, dei Judas Priest. Membri di Led Zeppelin e Pink Floyd hanno avuto l'ispirazione - o la rabbia, fate voi - in città.

E' arrabbiato Grigg, quando subisce un infortunio grave che da adolescente lo tiene fermo un anno. Il Birmingham decide di non puntarci più in vista della maggiore età e del professionismo, lasciando spazio al Solihull Moors Football Club e dunque al Walsall. In terza serie ci vuole del tempo, ovvero tre anni, prima che i pianeti si allineino per portare Will ad avere spazio. E' un attaccante, ma nonostante giochi quasi tutte le gare, i goal non arrivano. Il club ha però la pazienza di aspettarlo, fino al 2012/2013: a 21 anni finalmente le reti, 19. Da qui, non si fermerà più. Sbagliato.

  • WILL GRIGG IS ON MONTAGNA RUSSA

    Non c'è nulla di male ad essere un attaccante professionista non eccelso. Agli opposti A e Z ci sono tante lettere nel mezzo, che per una serie di motivi non sono riusciti a raggiungere il top di costanza e formidabilità. Non tutti possono dei cannonieri letali, sempre e comunque. Grigg deluderà spesso nella carriera, senza riuscire a raggiungere quella doppia cifra che significa tutto per il suo ruolo. Prima regola del manuale del buon bomber: chiudere il campionato con 10 o più reti evita polemiche e insulti. 11 dopo 19 vengono poi tarate come deludenti, ma questo è un altro discorso.

    Fatto sta che Grigg passa al Bretnford, ma non va oltre le 4 reti. La stagione precedente? Un miracolo, qualcosa che non si verificherà più. Ancora sbagliato. Semplicemente, Will è sempre stato padrone, passeggero e macchinista di una montagna russa in cui ad una grande stagione seguiva una talmente negativa da diventare routine, abitudine verso cui smettere di arrabbiarsi. Del resto nel 2014/2015 supera sè stesso, mettendo dentro 20 reti con la maglia del MK Dons. La porta per il Wigan. Finestra verso quel periodo di celebrità temporalmente limitata in stile Warhol. Ma eterno via internet.

    Al Wigan, Grigg diventa simbolo di rinascita. Il club ha appena subito una doppia retrocessione dalla prima serie, la Premier, alla terza. E' a terra, a caccia di rinforzi d'esperienza e non più luccicanti. Serve ripartire, recuperare la Championship e avere maggiore umiltà. Quella che caratterizza Will, silenzioso fuori dal campo ma letale all'interno. Uno, due, dieci, venti reti. A fine stagione sarà capocannoniere a trascinatore della promozione. Un doppio colpo che hanno vissuto in tanti, rimanendo però nell'oblio delle serie minori britanniche. Come passare alla storia? Grazie ai nuovi media, a Youtube.

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  • SEAN KENNEDY DAVANTI ALLA WEBCAM

    Nella primavera del 2016, quando il Wigan sta per staccare il biglietto d'oro della promozione, tutti vogliono avere una fetta di Grigg. Vogliono ringraziarlo, intonare canzoni d'amore in suo nome. Come Sean Kennedy, che davanti alla sua webcam mette in rima le proprie idee. Basi R&B: buoni tentativi, ma poco movimentate. Lontano dallo stadio. Ci prova con Freed from Desire di Gala: tombola. Secondo dopo secondo, con la maglia del suo club indosso e un tamburello nelle mani, ha la pelle d'oca. Capisce di aver realmente messo insieme un testo perfetto:

    "Will Grigg's on fire, your defence is terrified. Will Grigg's on fire"

    Carico, carichissimo Sean Kennedy. Tanto da lasciarsi andare ad un 'Everybody' davanti ad uno schermo in cui non c'è nessuno. Non lo vede, ma in qualche luogo del Regno Unito il video caricato da Youtube con i suoi tentativi di cori ha il primo mi piace. Dieci, cento, mille. 20.000.

    Il fenomeno esplode e i tifosi del Wigan accolgono la creazione del loro amico e tifoso Sean come coro della promozione e inno al bomber che dopo appena un anno ha riportato il Wigan in Championship. Inarrestabile Grigg, inarrestabile e virale il canto.

    Grazie ai goal della promozione, Grigg ha guadagnato la convocazione per l'imminente Europeo francese. E' nato in Inghilterra, ma i parenti nord-irlandesi hanno portato Will a scegliere la più piccola rappresentativa. Più possibilità certo, ma comunque ridotte: dal 2012 al maggio 2016 gioca otto gare segnando una rete, proprio durante il mese che precede gli Europei. E' On Fire nel punto più alto della montagna russa, prima di scendere.

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  • GLI EUROPEI: IL CORO OLTRE GRIGG, DELUSO

    Grigg gira l'angolo e tutti lo riconoscono. Agli Europei l'Irlanda del Nord gioca bene, riuscendo a passare il turno come migliore terza, prima di venire eliminata dal Galles. Sono quattro storiche gare per la formazione britannica, trascinata dal continuo coro per Will. Ormai, però, ha superato la versione 1.0: non è più per un solo giocatore, ma per un intero movimento.

    Del resto il principale ispiratore della canzone - divenuta ancor più virale tra Ibiza e Costa Smeralda dopo l'arrangiamento dance del DJ e produttore B3LFAST - non gioca mai. Zero minuti, zero. Sempre in panchina, con un nome urlato a squarciagola nei villaggi dei tifosi e in curva. Mai dallo speaker intento a stilare la lista dei titolari. Infastidito Grigg, non dalla canzone. Ma da ciò che ormai rappresentava: tutto, tranne i suoi goal.

    "La canzone in sé non mi ha mai infastidito" ha rivelato Grigg a GOAL nel 2021. "Quello che mi ha infastidito, tuttavia, è che alcune persone mi hanno collegato solo a quella e non ai miei goal. La canzone non esiste perché 'Will Grigg' si adatta così bene al ritmo, ma perché ho segnato 25 reti per Wigan. Tutti in L'Inghilterra e l'Irlanda del Nord lo sapevano, ma non agli Europei".

    "Tutti i miei amici e parenti hanno apprezzato la canzone, tranne la mia piccola figlia. Ogni volta che andava al parco giochi, i suoi amici cantavano la canzone. All'inizio, pensava fosse divertente, ma a un certo punto l'ha infastidita".

    E' così, il saliscendi della montagna russa senza fine. Grigg, del resto, guarda all'edizione transalpina vinta dal Portogallo in questo modo:

    "A volte ricordo il torneo e penso: 'Wow, che esperienza!'. Altri giorni, invece, prevale la delusione per non aver giocato. Gli Europei sono stati sicuramente la più grande delusione della mia carriera, lo saranno per il resto della mia vita".  

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  • OTTOVOLANTE, SI SCENDE

    Al termine degli Europei Grigg, come da consueta picchiata post decollo, segnerà quattro reti in seconda serie. Nuova retrocessione, altri 18 goal, nuova promozione. Non è On Fire, è On Fire. Et voilà, non lo è di nuovo. Mal di testa. Stavolta, però, Will non riesce a fermare l'ottovolante. Scende, scende, scende.

    Un loop infernale che lo porterà a segnare 19 reti. Sì, ma in quattro stagioni. La giostra è ferma su un rettilineo di mediocrità. A trentuno anni, reduce dall'annata 2021/2022 in terza serie al Rotherham United F.C., Will non è più On Fire grazie alle sue reti, ma è solo il primo che ha avuto un coro derivante da Freed from Desire. Quello che non voleva succedesse, iniziato sin quando Sean Kennedy ha premuto play sul suo notebook.

    E' diventato virale ed eterno in internet nell'unico modo possibile. Come si dice montagna russa in inglese? Rollercoaster. Rollercoaster is on fire. Na, na, na, na... nah, non suona per niente bene.

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