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Vincenzo Italiano e il Napoli, storia di un matrimonio mai celebrato: perché non è diventato lui l'erede di Spalletti

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Vincenzo Italiano, fino a pochi mesi fa, era l'allenatore del "quasi". Quasi vincente, quasi capace di alzare un trofeo. Ci era andato vicino più e più volte ai tempi della Fiorentina, perdendo tre finali in due anni. E poi, "quasi" per magia, ecco il trionfo in Coppa Italia. Ma sulla panchina del Bologna.

Solo che la bravura di Italiano non la scopriamo certo oggi: era già venuta alla luce allo Spezia prima e poi nei tre anni di Firenze. Un gioco piacevole, le qualificazioni alla Conference League, i trofei accarezzati e ogni volta sfuggiti per un nonnulla: gli ingredienti per costruire un allenatore di successo iniziavano a essere mescolati.

Anche il Napoli, che stasera lo sfida nella finale della Supercoppa Italiana, si è accorto di lui in tempi non sospetti. Tanto che proprio Italiano era stato inserito tra i candidati più concreti per il dopo Luciano Spalletti nell'estate del 2023, quella dell'ebbrezza post terzo Scudetto, ma anche post doppia finale persa dalla Fiorentina contro l'Inter (Coppa Italia) e il West Ham (Conference League).

  • LA CANDIDATURA DI ITALIANO

    I contatti tra il Napoli e la Fiorentina sono cominciati quando ancora l'allenatore azzurro era Spalletti. L'allenatore nato in Germania non era l'unico profilo analizzato dalla società già all'indomani della conquista dello Scudetto, quando la separazione dal futuro ct era già scontata. Però sì, era un candidato forte.

    "Abbiamo tutto il mese di giugno, sul mio tavolo ci sono almeno venti candidature, c'è tutta l'Europa - diceva il presidente Aurelio De Laurentiis alla fine di maggio - Erano dieci e sono aumentate. Durante la preparazione della festa riflettevo, prendevo appunti, segnavo, scrivevo, ho fatto l'allenatore di me stesso".

    Alla fine non se n'è fatto nulla. Il Napoli ha virato su Rudi Garcia, scelta a sorpresa che alla fine non ha pagato. E Italiano è rimasto per una terza stagione alla Fiorentina, raggiungendo e perdendo un'altra finale (Olympiacos, Conference League) e decidendo infine di salutare la truppa. Ma per andare a Bologna.

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  • PERCHÉ NON SE N'È FATTO NULLA

    Perché, dunque, Italiano non è diventato l'allenatore del Napoli in quei mesi del 2023? Perché i freschi campioni d'Italia sono passati nelle mani di Garcia e poi in quelle di Walter Mazzarri e Francesco Calzona, trovando finalmente stabilità tra le braccia di Antonio Conte dopo una stagione disastrosa?

    A spiegarlo 12 mesi più tardi durante la presentazione del ritiro estivo sarebbe stato lo stesso De Laurentiis, secondo cui l'affondo per l'attuale condottiero bolognese non è stato portato a termine per una ragione ben precisa: la volontà di non creare scossoni alla Fiorentina, club con cui Italiano aveva un contratto valido per altri 12 mesi con opzione di rinnovo.

    "A un certo punto tu non vuoi fare un torto alla Fiorentina e non ti prendi Italiano, che era pronto a venire, per non fare un danno a Barone, poverino, e a Commisso, per non comportarmi in maniera banditesca. Poi cerchi Thiago Motta e Thiago Motta giustamente dice ‘ma a me chi me lo fa fare di fare un secondo anno meno bene?’. Tudor voleva due anni e io non me la sono sentita di bloccarmi per l’anno successivo, perché avevo capito che quest’anno era andato come doveva andare e già mi immaginavo la famosa ricostruzione. È vero, potevo fargli il contratto e mandarlo a quel paese, ma mi ritengo una persona perbene".

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  • SPALLETTI: "L'HO CONSIGLIATO A TUTTI"

    E dire che lo stesso Luciano Spalletti ha praticamente confermato di aver consigliato Italiano a De Laurentiis, ritenendolo il profilo più adatto per raccogliere la propria eredità vincente. Rimanendo inascoltato, anche se per motivi indipendenti dalla bravura o meno del personaggio in questione.

    "Da Italiano si possono imparare della cose - ha detto l'attuale allenatore della Juventus prima della trasferta di Bologna di domenica 14 - è uno dei giovani allenatori italiani più forti che abbiamo e l'ho detto a tutti, non solo a De Laurentiis, di prendere lui quando mi è stato chiesto di prendere un allenatore".

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    LA STIMA RECIPROCA CON DE LAURENTIIS

    Anche De Laurentiis, come detto, vedeva di buon occhio l'arrivo di Italiano per il post Spalletti. Ed è una stima che non è mai venuta meno neppure con il passare del tempo, come fa capire il curioso aneddoto rivelato dal tecnico del Bologna alla vigilia della finale di Supercoppa Italiana.

    "Racconto quest'aneddoto: dopo un Napoli-Spezia, mentre ci stavamo cambiando dentro lo spogliatoio, mi dicono: guarda, sta arrivando il presidente. Io pensavo il presidente dello Spezia, invece mi ritrovo dentro lo spogliatoio De Laurentiis, che da grande gentiluomo ha fatto i complimenti a me e alla squadra. Era rimasto sorpreso da quello che avevamo dimostrato in quella partita. De Laurentiis è una persona che stimo, che apprezzo. Da quando è arrivato il Napoli ha fatto uno step di crescita notevole. Un grande plauso a lui e a tutti quelli che lavorano con lui".

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  • UN DURO OSTACOLO

    Da quando siede sulla panchina del Bologna, Italiano ha perso una sola volta contro il Napoli: era la seconda giornata dello scorso campionato, era in costruzione la squadra di Conte ma lo era anche quella rossoblù dopo l'addio di Thiago Motta e l'implementazione di nuove idee e nuovi sistemi di gioco.

    3-0 è finita quella gara, giocata alla fine di agosto 2024: a segno Di Lorenzo, Kvaratskhelia e Simeone. Il Napoli avrebbe poi vinto lo Scudetto, il Bologna la Coppa Italia. Non prima di essersi scontrate di nuovo nella partita di ritorno, finita 1-1 grazie a un gran secondo tempo di Ndoye e compagni: a segno proprio lo svizzero dopo l'iniziale vantaggio di Anguissa nella prima frazione.

    Il Bologna di Italiano, insomma, ha rappresentato un ostacolo non da poco sul cammino del Napoli verso il quarto Scudetto. Così come il 2-0 del 9 novembre ha segnato il punto più basso dell'esperienza di Conte in azzurro, confermando in pratica come la stima di De Laurentiis non fosse casuale. In attesa di capire come andrà a Riad.

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