Uno storico gruppo, divenuto argomento di conversazione e nostalgia. La Nazionale azzurra della prima metà degli anni 2000 è stata quella in grado di conquistare i Mondiali tedeschi, ma anche di sfiorare la gloria nei primi mesi del millennio. Battuta dalla Francia all'Europeo, il team azzurro avrà modo di conquistare il 2006, uscendo delusa dalle competizioni del 2002 (Mondiali) e 2004 (Europei).
Una generazione che ha avuto modo di vincere tutto a livello di Nazionale e club, chi più, chi meno. Totti, Del Piero, Inzaghi, Vieri. Tutti nati negli anni '70, cresciuti per le strade. Un pallone, due porte in un campetto o create con qualsiasi palo di fortuna a disposizione. Avversari in campionato, ma spesso amici fraterni, che non aspettavano altro che ritrovarsi in Nazionale, in giro per Milano, Roma, Torino.
Si divertivano fuori, scherzavano, uscivano insieme. E ciò si rifletteva in campo. Amavano passare il tempo insieme, attorno ad un alone che senza social o avanzamenti tecnologici per conoscere ogni singolo passo della giornata di mistero, di privacy.
I primi mesi della pandemia di Covid, anno domini ovviamente 2020, non hanno fatto esplodere la nostalgia del calcio anni '90 e dei primi anni 2000, ma l'ha aumentata a dismisura.
Del resto le dirette video di Bobo Vieri, grande protagonista delle live poi sfociate nella creazione della Bobotv, hanno portato milioni di persone, in Italia e nel resto del pianeta, a conoscere storie mai raccontate prima. Storie di amicizia, scherzi, ricordi, confessioni. Di un mondo che sapeva essere amico. Nemico. Sapeva essere creatore di zingarate. Amici, loro.
Nelle dirette di Vieri, con amici ed e compagni di squadra, sono venuti alla luce o sono ritornati a galla momenti sfiorati dal grande pubblico, ma che i più attenti ancora ricordano. Spiegati, raccontati, svelati. Come la famosa rabbia post sostituzione di Bobo, datata 2003. Italia.
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