Potrebbe presto cambiare e ribaltare tutta la concezione di queste prime settimane di campionato, ma ora come ora la differenza è netta. C'è un Dusan Vlahovic e un Dusan Vlahovic, tra metà di luce e oscura. Quando parte titolare, il serbo sembra essere un attaccante alle prime armi, quando subentra dalla panchina sembra poter cambiare la storia del calcio.
Contro il Verona è andata in scena l'ennesima dimostrazione di come l'utilizzo di Tudor, che ha per le mani oltre a Vlahovic anche David ed Openda, abbia creato una situazione decisamente particolare per l'attaccante ex Fiorentina, devastante se entra dalla panchina ma spaesato quando è titolarissimo al centro dell'attacco bianconero.
Certo, la gara contro il Verona non è stata così negativa nè tantomeno disastrosa, ma ha palesato la differenza tra un Vlahovic carico a mille e con il desiderio di dimostrare qualcosa come subentrante e uno scelto sull'altare del turnover e quasi incastrato dalla responsabilità di essere titolare.


