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Paolo Vanoli Fiorentina 2025-2026Getty Images

Vanoli confermato dalla Fiorentina, ma sull'ultimo posto c'è anche la sua firma: lacune tattiche e niente scossa

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Il 5-1 rifilato all'Udinese sembrava poter svoltare l'annata horror della Fiorentina, invece il ko di Parma ha fatto ripiombare i viola nel baratro.

Incubo retrocessione che col passar delle giornate assume contorni sempre più concreti, tifosi (giustamente) in contestazione, piattume di gioco e motivazionale che provoca un rumore enorme e rappresenta una spia ormai fissa.

Sul banco degli imputati anche Paolo Vanoli, chiamato a soccorrere un paziente in carenza d'ossigeno a causa di una classifica che la vede relegata all'ultimo posto e staccata dalla zona salvezza: colui che doveva garantire una scossa, ad oggi, ha fallito.

  • NIENTE SCOSSA

    A dover fungere da traino verso una risalita che non c'è mai stata, in primis, era una scossa psicologica.

    Squadra impaurita, certezze smarrite, poco serena dal punto di vista emotivo: tutti bug da correggere e che invece, dall'avvento al timone dell'ex terzino al posto dell'esonerato Pioli, paradossalmente si sono acuiti.

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  • ZERO GIOCO

    A contribuire a rendere ricolmo il vaso, inoltre, ci si mette l'aspetto tattico: il 3-5-2 su cui Vanoli ha insistito e perserverato nonostante sconfitte su sconfitte non ha dato frutti, mentre il 4-3-3 sperimentato contro l'Udinese (seppur con Gudmundsson confinato a sinistra) pareva aver riacceso l'interruttore anche dal punto di vista del gioco. Al Tardini, invece, al netto delle occasioni create l'encefalogramma viola - in termini di modulo e proposte - è tornato piatto.

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  • VANOLI CONFERMATO, MA...

    Così come avvenuto dopo il tonfo interno col Verona, la società ha rinnovato la fiducia a Vanoli: a prolungargli il soggiorno a Firenze era stata la vittoria di domenica scorsa (ottenuta in 11 contro 10 per quasi tutto il match), mentre adesso la panchina gli viene resa ancora stabile nonostante Kean e soci abbiano toppato l'ennesimo crocevia salvezza.

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  • ASPETTANDO GENNAIO E PARATICI

    Al giro di boa manca pochissimo, così come all'arrivo di Fabio Paratici: il prossimo dirigente voluto da Commisso avrà il difficilissimo compito di rimettere in ordine i pezzi di un puzzle sconvolto da mesi disastrosi, a cui urge provare a mettere una pezza con un mercato di gennaio all'altezza. Sia per quanto riguarda i nomi da acquistare, che nelle scelte relative a chi lasciar partire perché svuotato in quanto a stimoli e dedizione alla causa.

    E chissà, col ribaltone invernale, se il futuro di Vanoli sarà ancora gigliato.

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