La nostra Unpopular Opinion vi porterà a dibattere, discutere, polemizzare e riflettere su concetti, idee e punti di vista che il calcio di oggi ha ormai forse esasperato.

Unpopular Opinion - Donnarumma e l'esasperazione del gioco con i piedi, il portiere deve parare: oggi Buffon non sarebbe diventato Buffon
IL PORTIERE DEVE PARARE
Ok, probabilmente mi darete del 'dinosauro' o dello stucchevole nostalgico che non si adatta ai tempi che cambiano, alla modernità, allo sviluppo.
Ma su certe cose non si può transigere. Ci siamo adattati alla quasi estinzione dei puri numeri 9, alla presunta inutilità dei trequartisti, al difensore chiamato ad impostare, chiunque esso sia, al netto delle sue reali capacità tecniche.
Il calcio cambia ed è anche giusto che sia così. Le cose devono evolversi. Ma sul portiere no, non riesco a farci l'abitudine. Non riesco a capire come un portiere che sappia giocare con i piedi diventi più importante e indispensabile di uno che sappia fare la differenza dove deve farla, ossia tra i pali.
Chiaro che trovare un equilibrio tra le due cose sarebbe l'ideale, ma forse ci siamo dimenticati un po' tutti di un concetto tanto semplicistico quanto maledettamente vero e concreto. Il portiere deve parare. Il portiere non deve prendere goal. Il portiere deve salvare il risultato. E poi, se sa giocare con i piedi, ancora meglio. Non il contrario.
L'ESASPERAZIONE DEL CALCIO MODERNO
E qui ci allacciamo ad un altro concetto a me caro, per usare un eufemismo. Ossia l'esasperazione della modernità calcistica. L'estremizzazione di alcune idee, portate allo stremo e applicate anche dove non dovrebbero.
L'esempio più lampante è la costruzione dal basso (ci torneremo con una puntata di UnpopUlar Opinion totalmente dedicata). La costruzione dal basso non è per tutti. La costruzione dal basso non può farla qualunque squadra. Eppure vediamo allenatori a tutte le latitudini che ostinano a praticarla, ricavandone molti più danni che benefici.
L'altro esempio, appunto, è il portiere che ormai deve giocare con i piedi. E se pensiamo al caso di Donnarumma, veramente, non c'è proprio da capacitarsene. La bella storia col PSG finisce sostanzialmente per due motivi: il primo è di carattere economico (e fin qui, nulla da eccepire), ma il secondo è di carattere tecnico. Ma cosa vogliamo dire al Donnarumma portiere sotto l'aspetto tecnico? Sicuramente ha i suoi punti di forza e di debolezza, ma nel complesso si può davvero discutere Donnarumma al punto di non ritenerlo più adatto al progetto tecnico?
Eppure sembra di sì, a detta del ds parigino Luis Campos: "Anche il nostro allenatore Luis Enrique ha affermato che per il nostro stile di gioco Lucas Chevalier era un portiere più adatto rispetto a Donnarumma".
Fermiamoci all'aspetto economico, vi prego. Perché se tutto questo è vero, significa che la cosa ci sta sfuggendo di mano. E con tutto il rispetto per Luis Enrique, non dovrebbe esistere nessun essere pensante nella galassia che preferisca Chevalier a Donnarumma. Perché è più bravo coi piedi. Faccio fatica persino a scriverlo.
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Getty Images SportDONNARUMMA AI TEMPI DI BUFFON
Proprio in tal senso, voglio lanciare questa provocazione. Che poi lo è fino a un certo punto.
Se Donnarumma avesse esordito nell'epoca di Buffon e avesse iniziato a giocare in quegli anni, probabilmente oggi sarebbe lui ad essere ricordato come il portiere più forte della storia.
Buffon non è mai stato abile nel gioco con i piedi. Anzi, era probabilmente il suo grande punto debole. Ma nessuno si è mai sognato di andare da Gigi a dirgli che era necessario affinasse quell'abilità. Che altrimenti non sarebbe stato adatto al progetto tecnico.
Ma era un altro calcio, direte voi. Probabile, sì, ma Buffon faceva quello che doveva fare, ossia parare. E lo faceva in maniera straordinaria. E qualche rinvio sparato in fallo laterale non gli ha impedito di diventare il numero uno dei numeri uno e laurearsi campione del Mondo, tra le altre cose.
BUFFON AI TEMPI DI DONNARUMMA
Viceversa, se Buffon avesse esordito ai tempi di Donnarumma, non ho paura a dire che oggi non sarebbe diventato Gigi Buffon.
Avrebbe fatto comunque una grande carriera, ma non sarebbe diventato l'icona che tutto il pianeta ammira e ha ammirato in attività.
Magari perché agli inizi, qualche fenomeno della panchina fanatico della costruzione dal basso, non gli avrebbe dato fiducia perché carente nel gioco con i piedi.
Ma ve lo immaginate cosa ci saremmo persi?
Si tratta, lo ripeto, di una mera provocazione. Ma è per sottolineare il fatto che non c'è per forza questa necessità di complicare il calcio. Alcune cose dovrebbero rimanere al loro posto, come il portiere.
Dovremmo volere meno portieri che ci aumentano la percentuale di expected goals e più portieri che con le loro parate ci fanno vincere le partite, i Mondiali, gli Europei.
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