Di Luka Modric si può discutere l'età avanzata, la sua importanza non più così centrale al Real Madrid, il fatto che il meglio di sé lo abbia già dato. Non quel che rappresenta e rappresenterà per il Milan: un simbolo di quel che è stato il calcio europeo e mondiale negli ultimi dieci anni.
Modric, a Madrid, ha vinto di tutto e di più: sei volte la Champions League, quattro la Liga e via dicendo. Trionfi in cui ha lasciato in calce una firma ben visibile. Tanto da essere insignito - e qui si passa al lato individuale del gioco - anche del riconoscimento più importante per un calciatore: il Pallone d'Oro. Il premio di più forte di tutti in un anno solare.
È accaduto sette anni fa, nel 2018. Modric primo, Cristiano Ronaldo secondo, Griezmann terzo. Il croato è stato l'unico a interrompere la monotonia del dominio CR7-Messi, iniziato nel 2008 e interrottosi solo nel 2021 con la vittoria di Karim Benzema, altro madridista.
Modric sarà il tredicesimo Pallone d'Oro a indossare la maglia del Milan. Il primo dopo 18 anni, dopo il trionfo targato Ricardo Kaká nel 2007. È in buona compagnia, l'ormai ex Real: da Andriy Shevchenko a George Weah, la lista è tutto un susseguirsi di fuoriclasse.
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