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Tudor punta tutto su Yildiz e consiglia la Juventus: "Uno così è raro, bisogna tenerselo stretto"

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Manca sempre meno al fischio d'inizio del Mondiale per Club negli USA. A rappresentare l'Italia saranno due squadre: Inter e Juventus.

Alla vigilia della partenza per gli Stati Uniti, Igor Tudor ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali della FIFA.


Tanti i temi affrontati dall'allenatore della Juventus: dal suo rapporto con i colori bianconeri al ruolo di Kenan Yildiz.

Il numero 10 è diventato ancora più centrale con l'arrivo di Tudor in panchina. E gode della massima fiducia del suo allenatore.

  • COSA HA DETTO TUDOR SU YILDIZ

    Tudor ha speso parole importanti su Yildiz, in quella che sembra una sorta di incoronazione definitiva come punto fermo della Juventus: "Ci sono giocatori che sanno fare goal e assist, quelli che balzano più agli occhi. Ma un mix di numero 9 e 10 come lui, che vede la porta ma ti fa giocare bene, sono rari.Lui ha una dote, la mentalità, l'essere dentro ogni allenamento ed esercizio, senza paura. La personalità va coltivata e cercata nei giocatori, non è scontata nelle nuove generazioni. Quando trovi un giocatore così, bisogna tenerselo stretto".

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  • LA JUVENTUS AL MONDIALE PER CLUB

    La Juventus, ovviamente, affronterà il Mondiale per Club con l'obiettivo di ben figurare dopo una stagione deludente:

    "Sarà una cosa nuova, bella, entusiasmante. Intanto perché è la prima, poi perché ci sono tante squadre forti in questo torneo. Una di quelle cose che immaginavi da bambino, una sfida per capire chi è più forte. E ora ci sono tutti i migliori al mondo assieme, è una cosa bella anche da vedere oltre che da giocare. Sì, siamo emozionati.Ognuno ha il massimo delle aspettative, la Juventus gioca sempre per vincere. Andremo per provare a fare il meglio e combattere gara dopo gara".

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  • TUDOR E LA JUVENTUS

    Tudor, che rinnoverà il suo contratto fino al 30 giugno 2027, ha spiegato anche il suo legame con la società bianconera: "La Juventus è speciale. Soprattutto per la cultura del lavoro che è sempre stata fondamento del club. Si sanno le gerarchie, c'è voglia di sacrificio quotidiano, di resilienza verso tutto. Di voler dare sempre il massimo. Questo rappresenta la Juventus, oltre ad essere vincente. Sento di essere nel posto giusto:sono qui da un mese ma mi sento bene. Sono motivato, voglioso e circondato da persone di qualità, che mi vogliono bene e sono qui per aiutarmi".

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  • LA FAME DI VITTORIE

    Tudor, come la Juventus, ha un solo obiettivo: vincere. O almeno provarci.

    "Si gioca per vincere, io ho sempre avuto questa voglia di vittoria anche quando ero piccolo. Quando diventi allenatore, capisci che per arrivare a vincere devi fare tante cose e che la vittoria è conseguenza di quelle. Quando scegli quelli affamati, che non vogliono perdere neanche in allenamento, hai già fatto un buon lavoro" ha spiegato l'allenatore bianconero.

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