Mancino dal dribbling fatato e dalla tecnica individuale sopraffina, abbinata ad una notevole intelligenza tattica, che gli permetteva di ricoprire più ruoli nel reparto offensivo, Eduardo Gonçalves de Andrade, per tutti Tostão, così soprannominato per la sua struttura fisica minuta (un metro e 72 di altezza per 65 chilogrammi di peso forma) è stato uno dei grandi numeri 10 della storia del calcio brasiliano.
A livello di club, dopo gli esordi nell'America di Minas Gerais, si è consacrato fuoriclasse nel Cruzeiro, con cui ha vinto 5 Campionati dello Stato di Minas Gerais e una Taça Brasil (l'antico Campionato brasiliano) nel 1966 battendo in finale il Santos di Pelé, e ha chiuso la carriera poco prima di compiere 27 anni nel Vasco da Gama a causa dei problemi causati al suo occhio sinistro da un incidente di gioco che ne ha provocato il distaccamento della retina.
Con il Brasile gioca i Mondiali del 1966 e vince quelli del 1970, in cui gioca da 'falso nove' ma è uno dei cinque numeri 10 di quella squadra (con Pelé, Gerson, Jairzinho e Rivelino). Quando, ritiratosi Pelé viene ribattezzato 'O Rei Branco','Il Pelé bianco', e pare destinato a raccoglierne l'eredità, deve alzare bandiera bianca a causa dei problemi all'occhio di cui si è detto.
La sua sfortunata storia ha ispirato il personaggio di Roberto Sedinho nel manga 'Holly e Benji'. Ovvero il campione brasiliano come lui costretto al ritiro dal calcio giocato per il distaccamento della retina in un occhio dopo un incidente di gioco. Lasciato il calcio, Tostão si è laureato in Medicina, specializzandosi proprio in Oftalmologia ed esercitando la professione. Di recente è stato anche commentatore calcistico in diverse testate sportive
Miglior marcatore all-time del Cruzeiro, con 32 reti è anche il 10° miglior realizzatore di sempre del Brasile assieme ad Ademir. Nel 1971 ha vinto il Pallone d'Oro sudamericano.
