Da Romagnoli a Leao: la Top 11 della 3ª giornata di Serie A

Il Napoli non lo chiama in causa spessissimo, ma quando arrivano pericoli dalle sue parti si fa trovare sempre pronto. Nel primo tempo disinnesca un’azione avversaria con un’uscita provvidenziale su un cross di Zielinski, mentre nel finale è molto bravo ad allungarsi e a respingere una conclusione velenosa di Raspadori.

Deve prendersi cura del giocatore più in forma del campionato, ovvero Kvaratskhelia, e lo annulla (o quasi) con una facilità quasi sorprendente. Sempre attentissimo in fase di copertura, concede pochissimo al gioiello del Napoli. Veloce, abile nel non concedere mai l’interno, si preoccupa più di difendere che di offendere, smentendo tutti coloro che dicevano che era nella fase difensiva che aveva delle lacune da colmare.

Altra prestazione di spessore e conferma meritata nel cuore della difesa della Top 11. E’ protagonista con Vlahovic di un duello molto fisico e, quando dà l’impressione di essere in sofferenza, riesce sempre a cavarsela con mestiere. Lotta su ogni pallone e si conferma uno dei difensori più in forma del campionato.

Di fronte c’è Lukaku e evidentemente la cosa lo porta a provare vecchie sensazioni da ‘Derby’. Non sbaglia nulla, è sempre preciso e mostra tutto il meglio del suo repertorio. Una marcatura perfetta: aveva il compito di arginare uno degli attaccanti più forti del campionato e lo fa alla grandissima.

Decisivo nel match contro il Monza che vale la prima vittoria stagionale per l’Udinese. Spinge forte per tutti gli 82’ nei quali resta in campo e diventa presto padrone della fascia di competenza. Il goal siglato al 77’ è il premio per una prestazione da incorniciare.

Ormai ha smesso di stupire. Quando viene chiamato in causa da Allegri, mette sempre a disposizione della Juventus cospicue dosi di intelligenza tattica, personalità e tecnica. E’ sempre al posto giusto e al momento giusto e quando c’è da verticalizzare non si tira mai indietro. Ha tutto per scalare le gerarchie già nel corso di questa stagione.

Decide Verona-Atalanta con un gran sinistro dalla lunga distanza, ma oltre a questo c’è molto di più. E’ lui che si prende l’impegno di impostare l’azione e di guidare il centrocampo degli orobici. Una prova importante la sua che, decidendo la sfida del Bentegodi, ha consentito alla Dea di portarsi nel gruppo di testa della classifica.

A tratti dà la sensazione di essere dominante. Corre, lotta, ci mette il fisico ma anche tanta qualità. E’ il prototipo del centrocampista completo e lo dimostra ancora una volta nella sfida contro l’Inter. Splendido l’assisto per il goal del momentaneo 1-0 di Felipe Anderson.

Sarri lo manda in campo al 57’ per sostituire Vecino e gli basta poco più di questa mezz’ora per risultare decisivo contro l’Inter. Ad ogni tocco di palla regala un qualcosa di sublime ed è praticamente immarcabile. All’Olimpico è lui a cambiare il volto delle cose e, come se non bastasse, impreziosisce il tutto con quello che verrà ricordato come uno dei più bei goal di questo campionato.

La miglior versione di Rafael Leao sin qui vista in stagione. Quando parte diventa imprendibile e risulta una vera e propria spina nel fianco per la retroguardia del Bologna. Segna il goal che apre le marcature e offre a Giroud l’assist per il 2-0. Straripante.

La Salernitana vince la sua prima partita in campionato, sfoderando contro la Sampdoria una prestazione perfetta. Bonazzoli ci mette tanto del suo: lotta, corre su tutto il fronte d’attacco, smista palloni e segna anche il goal che vale il momentaneo 2-0. Una prova da attaccante completo.

GOLLINI; DODO, SMALLING, ROMAGNOLI, UDOGIE; MIRETTI, KOOPMEINERS, MILINKOVIC-SAVIC; LUIS ALBERTO; LEAO, BONAZZOLI.