Pubblicità
Pubblicità
Questa pagina contiene link di affiliazione. Quando acquisti tramite i link forniti, potremmo guadagnare una commissione.
Thiago Motta JuventusGetty Images

Thiago Motta sul suo esonero alla Juventus: "Non si può parlare di fallimento, non avevo lo spogliatoio contro"

Pubblicità

Sono passate poco meno di due settimane dall'esonero, macchia di una ancora giovane carriera da allenatore: a bocce ferme e con in mano il quadro della situazione, Thiago Motta ha rotto il silenzio.

Il tecnico italo-brasiliano, intervistato dal 'Corriere della Sera', si è confessato sulla fine della sua esperienza alla Juventus, partita con tanti ottimi propositi e conclusasi in maniera velocissima e quasi senza accorgersene.

Thiago Motta ha inoltre negato con fermezza lo scenario di uno spogliatoio rivolto contro di lui e la discussione avuta col direttore sportivo Cristiano Giuntoli.

  • NO FALLIMENTO

    "È difficile fare un’analisi, essendo così vicini a quello che è successo. Sicuramente sono deluso perché non è andata come speravamo, soprattutto in Coppa Italia e Champions. Però non sono d’accordo quando sento parlare di fallimento: il nostro lavoro è stato interrotto quando eravamo a un punto dal quarto posto in classifica che era, a inizio stagione, l’obiettivo prioritario. Quando ho accettato questo incarico, con grande entusiasmo, sapevo che sarebbe stato un progetto triennale, fondato su una profonda rivoluzione della squadra, sul suo radicale ringiovanimento. So benissimo che, in squadre del livello della Juve, bisogna vincere. Tanto più dopo anni nei quali questo non è accaduto. Il progetto non è sicuramente andato come volevamo o come avevamo immaginato".

  • Pubblicità
  • "TANTE COSE LE CAMBIEREI"

    "Tante cose abbiamo fatto bene, tante altre le cambierei, di sicuro. Ho sempre analizzato quello che si è fatto male, ma anche dopo una vittoria penso che si possa cambiare qualcosa, una strategia di gioco, una sostituzione, una scelta, un titolare. Non è che quando si vince è tutto perfetto. Tante cose rifarei, tante cose cambierei".

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • "SPOGLIATOIO CONTRO? FALSO"

    "Queste sono le cose che mi danno fastidio, perché mi possono criticare come allenatore per le mie scelte e questo ovviamente l’accetto. Ma chi dice che io avevo lo spogliatoio contro è un bugiardo. Sono cose inaccettabili, non è vero. Mai nessuno con cui ho lavorato, in carriera, ha detto pubblicamente di avere avuto problemi con me. Alla Juve avevo un ottimo rapporto con tutti i miei giocatori dal punto di vista professionale e umano. Un rapporto basato sul rispetto, sulla chiarezza. Poi è normale che chi gioca meno possa essere meno contento. Sono stato anche io calciatore, e quando non giocavo non ero certo contento. Ma ho sempre rispettato le decisioni del tecnico, e così è stato con i giocatori della Juve. Credo di aver dimostrato che chi non gioca oggi può farlo in seguito, in relazione al suo stato di forma, a come si allena. Ho dovuto ascoltare in questo periodo non critiche tecniche, sempre da tener di conto, ma attacchi personali. Questo modo di agire nell’ombra lo trovo arrogante e indecente perché il rapporto con i miei giocatori e con la squadra era ottimo e questi ragazzi hanno sempre dato tutto, hanno fatto sempre il massimo. Delle volte abbiamo vinto, delle altre no. Giudicarmi come allenatore, criticare le mie scelte di campo, di giocatori, di tattica, tutto quello che ha che fare con il calcio lo accetto e lo accetterò sempre. E anzi sono analisi che aiutano a crescere. Però non accetto gli attacchi personali fondati su maldicenze".

  • ENJOYED THIS STORY?

    Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

  • "LA DISCUSSIONE CON GIUNTOLI? MAI STATA"

    "Giuntoli ha detto che si vergognava di me? No. Non ho mai avuto la conversazione di cui si è scritto, mai. E mai ho avuto un litigio con il direttore, mai. Abbiamo parlato di come migliorare la squadra, come sempre, e lo abbiamo fatto con chiarezza e onestà, anche con opinioni diverse, come sempre si fa. Sono proprio queste bugie che non intendo lasciar passare".

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • YILDIZ

    "Ho detto a Yildiz che non doveva sentirsi Messi? Questa cosa con Yildiz non è mai successa. Non ho mai detto a Kenan una cosa simile. Ho chiesto tante cose ai miei giocatori, ho delle esigenze e dei principi come allenatore, sicuramente. Possiamo sempre discutere per trovare il modo migliore di fare, però sempre in modo positivo, con rispetto reciproco. Non ho mai avuto questa situazione con Kenan. Chi lo dice è un altro bugiardo".

  • L'ADDIO DI DANILO

    "Con Danilo abbiamo avuto un buon rapporto. Quando è stato con noi, quando ha giocato, è stato sempre il nostro capitano. È chiaro che stavano emergendo altri giocatori come Savona, che avevo visto molto bene. Era una concorrenza importante che Danilo ha sempre accettato nel miglior modo possibile allenandosi e cercando di fare il meglio. Sono concorrenze, in squadra, che ho sempre favorito, perché è una delle mie convinzioni: fanno crescere il singolo, ma, in automatico, anche la squadra. Il rapporto è stato un rapporto normale tra un giocatore e un allenatore. Poi è finito. Va detto che obiettivo e compito del club erano anche ringiovanire la rosa".

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • KOOPMEINERS

    "Secondo me Koop è stato caricato fin da subito di troppe attese. Ha pesato il costo molto alto del suo acquisto. In questi casi le aspettative aumentano e gravano più di quanto si pensi sul giocatore. Però sono sicuro che saprà fare sempre meglio. È un giocatore di alto livello, è un giocatore che l’anno scorso nell’Atalanta e con la sua Nazionale ha sempre giocato molto bene. Sono convinto che quando si equilibrerà e quando si normalizzeranno le aspettative lui tornerà ai suoi livelli. Ha bisogno di adattarsi al suo ruolo sia nello spogliatoio che in campo, ma migliorerà sempre, perché è un ottimo giocatore, è un bravissimo ragazzo, che lavora molto bene e sono certo che darà tanto a questa squadra".

  • VLAHOVIC

    "Dusan ha giocato tantissimo, qualcuno diceva troppo, perché l’ha meritato, perché ha lavorato bene. Delle volte non ha potuto giocare perché ha avuto infortuni che lo hanno tenuto fuori dieci giorni. È un ragazzo intelligente, capace di discutere e condividere le scelte. Il rapporto con lui è stato buono, ma allo stesso tempo è normale che pesi il fatto di scendere in campo o no. Dusan quando non ha giocato non era felice, ma ha avuto sempre rispetto per le mie scelte, ha continuato a lavorare e quando è entrato in campo ha fatto il suo, dando il massimo e cercando di aiutare la squadra".

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • MAI TRADITO DALLA SQUADRA

    "No, mai. Io sono una persona nitida, sono molto onesto e molto diretto con i miei giocatori. Quella volta avevo espresso con durezza nello spogliatoio i miei sentimenti. Però tradito no, mai, perché dal primo giorno questi ragazzi si sono allenati bene, hanno mostrato voglia di fare bene. Abbiamo superato momenti molto complicati, specie con gli infortuni, ma loro hanno sempre trovato il modo di dare qualcosa in più, nessuno ha fatto il furbo. Abbiamo tutti cercato di fare il meglio e ci dispiace".

  • GRAZIE AI TIFOSI

    "Li ringrazio per tutto quello che abbiamo vissuto insieme. La Juve è una grande squadra e ha bisogno di vincere, non basta mai partecipare. In 25 anni di calcio ho imparato che per vincere serve fiducia, serve chiarezza e serve che alla fine ognuno di noi assuma fino in fondo le proprie responsabilità. La Juve deve tornare a vincere. Il che non le accade da troppi anni, dopo un ciclo leggendario. Questa squadra avrebbe avuto bisogno di meno infortuni e di più tempo. Ma penso che quello che abbiamo seminato resterà. Ai tifosi dunque dico solo grazie per esserci stati vicini, anche criticamente, ma sempre con grande amore".

  • Pubblicità
    Pubblicità
0