Forse è il caso che tutto il mondo Juve si dia una calmata: perché se i tifosi possono essere compresi, dato che vivono il calcio con sfrenata passione, gli addetti ai lavori e la stampa specializzata, forse, dovrebbero imparare a misurar meglio parole e sentenze.
Ha ragione Gian Piero Gasperini quando, interpellato sul tema dell’esonero di Thiago Motta, ha detto che si passa troppo facilmente dall’esaltazione alla gogna mediatica. Bisogna andarci piano: gli stessi che adesso sottolineano di aver previsto l’addio dell’ormai ex tecnico bianconero son quelli che fino a poche settimane fa rimarcavano la differenza di stile, dialettico e calcistico, con Massimiliano Allegri, dando addosso a quest’ultimo. E ora son tutti “vedove di Max”.
Li ricordo i “Lasciate cucinare Giuntoli” durante il mercato estivo (ma anche quello di gennaio), come del resto è facile ricordare chi diceva che bisognava scendere a compromessi coi risultati se si voleva arrivare al bel gioco. E ovviamente sì, è anche la sconfitta di Giuntoli, perché non puoi passare dal “Ne verremo fuori con lui” all’esonero in poco più di una settimana: ma anche il primo anno di Marotta alla Juventus fu disastroso. Occhio a dare giudizi affrettati: la memoria del web e dei social, poi, non perdona nessuno.