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3x3 GOAL

Thiago Motta è stato sopravvalutato? È la sconfitta di Giuntoli? Tudor è l’uomo giusto per la Juventus? Il 3X3 di GOAL

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  • Thiago Motta è stato sopravvalutato?
  • Dalla conferma all’esonero: è la sconfitta di Giuntoli?
  • Tudor è l’uomo giusto per la Juventus?

Tre domande a tre giornalisti di GOAL sull'esonero di Thiago Motta e l'arrivo di Tudor alla Juventus al suo posto: il punto di vista di Antonio Torrisi, Lelio Donato e Marco Trombetta.


  • MottaImago Images

    Thiago Motta è stato sopravvalutato?

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  • Marco Trombetta: "È lo stesso Motta che si è sopravvalutato"

    Che l'impatto di Thiago Motta sulla Juventus sia stato evidentemente sopravvalutato è sotto gli occhi di tutto e si riflette con la decisione di esonerarlo ancor prima che finisca la stagione. Ma il vero problema è che sia stato lo stesso Motta a sopravvalutarsi.

    Come scelte tecniche, ma anche tattiche. Come gestione dello spogliatoio e nelle dichiarazioni post partita, spesso figlie di una convinzione eccessiva dei propri mezzi. La verità è che Thiago Motta, come allenatore, ha ancora molto, moltissimo da dimostrare. Invece è sembrato che sia arrivato alla Juventus come una certezza assoluta in termini di gioco e risultati. Una stagione top al Bologna non basta a renderti un grandissimo allenatore. Meno protagonismo ed egocentrismo, più fatti. Chissà se questo esonero non possa servire da lezione, non solo a Motta, ma un po' a tutti.

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  • Antonio Torrisi: “Almeno è stato coraggioso, ma quanti hanno avuto la sua fortuna?”

    Se “sopravvalutato” può essere inteso in senso contestuale e legato al momento specifico allora sì, rispondendo subito alla domanda, Thiago Motta è stato “sopravvalutato” in questo periodo della carriera. Certo è che comunque, almeno, è stato coraggioso: accettare la Juventus a quest’età non è facile per nessuno, anche se pare chiaro che non si tratti di un Pep Guardiola della situazione.

    La sua carriera può dire ancora qualcosa? Beh, sì, dai: è giovane, ha tanto da vivere e sperimentare, può togliersi soddisfazioni interessanti. Però è andata male: e ci sta, il calcio è questo. Finite le parole “carine”, però, bisogna chiedersi quanti altri allenatori hanno avuto la sua fortuna?

    E non solo per la Juventus: quanti altri allenatori hanno potuto contare su un mercato importante come quello portato avanti dal club bianconero in questa stagione? Pochissimi: e allora sì. “Sopravvalutato” in questa stagione, per quest’avventura. Poi si vedrà.

  • Lelio Donato: "Non è (ancora) un allenatore da Juventus"

    Thiago Motta sopravvalutato? In parte. Alcune idee dell'ormai ex allenatore bianconero restano innovative e sicuramente molto interessanti.

    Allo stesso tempo il calcio non si programma tutto davanti alla lavagna. Ed in questo Thiago Motta durante la sua breve esperienza bianconera ha dimostrato evidenti lacune.

    Dalle scelte di formazione alla gestione dei cambi, fino al rapporto con lo spogliatoio che nei grandissimi club non è mai un dettaglio. Chiedere in tal senso, ad esempio, ad uno degli allenatori più vincenti di sempre ovvero Carlo Ancelotti.

    Thiago Motta, insomma, ad oggi non è ancora pronto per la Juventus. Ciò non significa che non sia un buon allenatore e non possa diventare un grandissimo allenatore in futuro. A patto di smussare un certo integralismo tattico e alcuni spigoli caratteriali.

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  • Cristiano Giuntoli JuventusGetty Images

    Dalla conferma all'esonero: è la sconfitta di Giuntoli?

  • Antonio Torrisi: “È la sconfitta del mondo Juve (e dei ‘Lasciate cucinare Giuntoli’)”

    Forse è il caso che tutto il mondo Juve si dia una calmata: perché se i tifosi possono essere compresi, dato che vivono il calcio con sfrenata passione, gli addetti ai lavori e la stampa specializzata, forse, dovrebbero imparare a misurar meglio parole e sentenze.

    Ha ragione Gian Piero Gasperini quando, interpellato sul tema dell’esonero di Thiago Motta, ha detto che si passa troppo facilmente dall’esaltazione alla gogna mediatica. Bisogna andarci piano: gli stessi che adesso sottolineano di aver previsto l’addio dell’ormai ex tecnico bianconero son quelli che fino a poche settimane fa rimarcavano la differenza di stile, dialettico e calcistico, con Massimiliano Allegri, dando addosso a quest’ultimo. E ora son tutti “vedove di Max”.

    Li ricordo i “Lasciate cucinare Giuntoli” durante il mercato estivo (ma anche quello di gennaio), come del resto è facile ricordare chi diceva che bisognava scendere a compromessi coi risultati se si voleva arrivare al bel gioco. E ovviamente sì, è anche la sconfitta di Giuntoli, perché non puoi passare dal “Ne verremo fuori con lui” all’esonero in poco più di una settimana: ma anche il primo anno di Marotta alla Juventus fu disastroso. Occhio a dare giudizi affrettati: la memoria del web e dei social, poi, non perdona nessuno.

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  • Marco Trombetta: "Meglio ricredersi che intestardirsi"

    Io penso che Giuntoli fosse realmente convinto del progetto Thiago Motta alla Juventus. E penso anche che sia stato giusto difendere la bontà di quel progetto fin quando possibile. Penso tra l'altro che all'inizio di questa storia tutti ne fossimo convinti. Che la Juventus potesse rigenerarsi con nuove idee per un ambiente ormai logoro dalla gestione Allegri.

    Firenze è stato il punto di svolta in tal senso. Ci aspettavamo onestamente una reazione immediata, ma evidentemente questa sosta ha portato Giuntoli a ricredersi. E sono convinto che a un certo punto sia meglio tornare indietro sui propri passi piuttosto che intestardirsi su un qualcosa che non va più, magari dopo un confronto che ha solo peggiorato le cose. Più che una sconfitta, per Giuntoli, è una presa di coscienza definitiva sul fatto che Thiago Motta non fosse l'allenatore giusto per la Juventus. Non più.

  • Lelio Donato: "Non solo Motta, Giuntoli è sotto esame"

    L'esonero di Thiago Motta è certamente anche la sconfitta di Cristiano Giuntoli. La proprietà aveva lasciato mano libera all'ex dirigente del Napoli, che al termine della scorsa stagione ha rotto con Allegri puntando tutto su un tecnico emergente reduce dall'exploit di Bologna.

    Ovvio quindi che il fallimento di Motta sia, almeno in parte, anche quello di Giuntoli. Ma non solo. Pure l'operato del Managing Director Football sul mercato, tra l'estate e l'inverno, è finito sotto esame.

    I maggiori investimenti, da Koopmeiners a Nico Gonzalez passando per l'oggetto misterioso Douglas Luiz, non hanno fin qui convinto. Per usare un eufemismo. Ovvio che a risponderne in prima persona debba ora esserne Giuntoli, la cui posizione nella società bianconera non sembra più così salda.

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  • Igor Tudor JuveGetty Images

    Tudor è l'uomo giusto per la Juventus?

  • Marco Trombetta: "Di sicuro non lo era Thiago Motta"

    Come detto prima, rendersi conto che Thiago Motta fosse diventato più deleterio che producente per la Juventus è stato il primo passo. Non c'erano più le condizioni per arrivare a fine stagione e il rischio era quello di completare il disastro, con la mancata qualificazione in Champions, piuttosto che salvare la situazione.

    Che Tudor sia l'uomo giusto non ci è dato saperlo, di sicuro non lo era più Thiago Motta e probabilmente non lo è mai stato, per tutte le motivazioni già elencate nella prima risposta. Con Tudor l'obiettivo deve essere rasserenare l'ambiente e fare le cose semplici, che per Thiago Motta è stata la cosa paradossalmente più difficile.

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  • Antonio Torrisi: “Alla prima vittoria convincente si parlerà di riconferma, lo sapete, vero?”

    Quando Dusan Vlahovic tornerà a segnare e la Juventus a vincere si parlerà di squadra rinata grazie al tocco magico di Igor Tudor. Si parlerà di juventinità, di “Chiesa rimessa al centro del villaggio”, di spogliatoio unito e di riconferma. Lo sapete, vero?

    E ripartirà tutto. Poi ci sarà nuovamente bisogno di rimetter tutto in discussione: di analizzare concretamente le potenzialità del progetto tecnico e di pesare bene la pazienza del mondo Juve. Perché sarà di nuovo “l’anno zero”.

    E anche se sei la Juventus, e alla Juventus “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”, il calcio è sempre il calcio: se gli juventini si mostreranno disponibili ad aspettare e far lavorare Tudor, al di là dei risultati di quest’ultima parte di stagione, allora è possibile che sia l’allenatore giusto. Se la fame di successi (che ribadiamo, al di là della citazione, è giustificata dalla storia della Juve) prenderà il sopravvento, il rischio di un altro schianto è concreto.

  • Lelio Donato: "L'uomo giusto in questo momento, ma il futuro è altro"

    Considerate le alternative sì, Igor Tudor è l'uomo giusto al posto giusto ma, soprattutto, nel momento giusto.

    Già perché di momento dobbiamo parlare. Il croato non ha mai guidato un grande squadra e di fatto non ha mai vinto da allenatore. Non può dunque essere lui la soluzione per il futuro bianconero.

    Allo stesso tempo Tudor può riportare una certa juventinità, smarrita durante i mesi di Thiago Motta. Perché ha indossato quella maglia per anni. E perché ha vissuto quello spogliatoio da vice allenatore con Pirlo.

    Il futuro, come detto, però è (deve essere) altro.

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