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Theo Hernandez MilanGetty Images

Theo Hernandez rompe il silenzio: "Provo un'immensa frustrazione, chiedo scusa alla squadra e ai tifosi"

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Il giorno dopo una delusione del genere è sempre il più complicato da gestire: lo sanno bene i giocatori del Milan, ancora scossi per la prematura eliminazione dalla Champions League.

Agli ottavi è andato il Feyenoord, impresa facilitata dall'espulsione per somma di ammonizioni comminata da Marciniak a Theo Hernandez, finito nell'occhio del ciclone per la doppia ingenuità disciplinare.

Oggi sono arrivate le scuse del francese, oltre al confronto andato in scena a Milanello tra la squadra e Zlatan Ibrahimovic: toni accesi per ribadire la gravità di un passo falso inatteso e deleterio sia dal punto di vista del prestigio che economico.

  • LE SCUSE SUI SOCIAL

    "Il calcio è imprevedibile: ci offre grandi gioie, ma anche momenti dolorosi. Oggi provo un’immensa frustrazione.Chiedo scusa ai miei compagni per averli lasciati in 10 e mi scuso con i tifosi che ci sostengono sempre. Ma questo club è una famiglia e insieme ci riprenderemo. Rialziamoci tutti insieme. Io per primo".

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  • SCUSE ANCHE A MILANELLO

    Come reso noto da 'Sky Sport', Hernandez ha avuto modo di scusarsi anche dal vivo con compagni di squadra, allenatore e dirigenza nel confronto tenutosi oggi a Milanello.

    Il francese ha preso la parola e ha chiesto scusa per aver compromesso la partita e la qualificazione agli ottavi, conquistata invece dal Feyenoord che incontrerà una tra Arsenal e Inter.

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  • DURO FACCIA A FACCIA TRA IBRAHIMOVIC E LA SQUADRA

    Maignan e compagni a rapporto da Zlatan Ibrahimovic che, dopo aver preso le difese della squadra a caldo davanti ai microfoni, ha usato toni decisamente più duri nell'incontro andato in scena nel contesto della sacralità dello spogliatoio.

    Una rabbia giustificata dall'harakiri dei rossoneri che, a 90 minuti dal termine della League Phase, si trovavano addirittura tra le prime otto qualificatesi direttamente per gli ottavi senza passare dai playoff: il k.o. di Zagabria per mano della Dinamo di Fabio Cannavaro ha però costretto il Milan a disputare due gare in più, rivelatesi fatali per il prosieguo dell'avventura continentale.

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