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Italia squadra MoldaviaGetty Images

Testa, uomini e modulo: i capisaldi per far rinascere l'Italia, obiettivo Mondiale 2026

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Si è chiusa, con la stentata vittoria per 2-0, l'era di Luciano Spalletti alla guida della Nazionale italiana. La prima vittoria nel contesto delle qualificazioni Mondiali è coincisa con l'ultima uscita ufficiale con il tecnico di Certaldo al timone.

Dopo il no a sorpresa di Claudio Ranieri, è in alto mare la scelta della FIGC del nuovo commissario tecnico che dovrà ereditare il posto di Spalletti con l'obiettivo di rimettere l'Italia sui binari e, possibilmente, condurla ai Mondiali del 2026.


Ma da dove deve ripartire la Nazionale per raddrizzare il percorso verso la Coppa del Mondo? Dal modulo ai giocatori, ecco cosa ci si può aspettare dal nuovo corso italiano.

  • PIOLI IN NAZIONALE?

    Il primo nome in lista resta a questo punto è quello di Stefano Pioli, reduce dall'esonero in Arabia Saudita da parte dell'Al-Nassr di Cristiano Ronaldo.

    L'ex allenatore di Lazio e Milan è stato cercato dalla Fiorentina, ma potrebbe sedersi lui sulla panchina azzurra il prossimo 5 settembre a Bergamo con l’Estonia, nella terza partita del girone di qualificazione ai Mondiali.

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  • GLI UOMINI DA CUI RIPARTIRE

    Una grande mano al potenziale prossimo commissario tecnico, però, dovranno darla anche quei calciatori chiamati a ricoprire, in ordine gerarchico, il ruolo di leader all'interno dello spogliatoio e in campo.

    Al netto delle palesi difficoltà, infatti, i protagonisti che possono recitare il ruolo di valori aggiunti non mancano.

    Dalla certezza Donnarumma tra i pali ai pilastri difensivi del presente e del futuro, ovvero Bastoni e Calafiori.

    Calciatori che ora sono chiamati ad un senso di responsabilità se possibile ancora maggiore, come nel caso dai vari Tonali, Barella, Cambiaso e Dimarco, fino ad arrivare a Kean e Retegui, coloro che questa Italia devono risollevarla a suon di goal.

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  • COSA CAMBIA A LIVELLO TATTICO

    Dal punto di vista tattico bisognerà capire quale sarà la scelta da parte della FIGC, a caccia del nuovo commissario tecnico.

    Stefano Pioli ha conquistato uno Scudetto con il Milan adottando il 4-2-3-1, schema che rappresenta la sua opzione tattica prediletta e che potrebbe proporre anche nel ruolo di CT della Nazionale.

    Nel corso della sua carriera ha utilizzato anche la difesa a tre, ma si è orientato soprattutto su moduli come il 4-2-3-1 e il 4-3-3. Durante la sua esperienza alla Fiorentina, ad esempio, preferiva un centrocampo a tre e un attacco a tre punte, rinunciando al trequartista, figura che invece ha assunto grande importanza nelle fasi successive della sua carriera.

    Anche all’Al-Nassr ha sperimentato diverse disposizioni tattiche, pur mantenendo quasi sempre un trequartista come punto di raccordo tra centrocampo e attacco.

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  • LAVORO A LIVELLO MENTALE

    Più che a livello tattico, però, il nuovo commissario tecnico sarà chiamato a svolgere un lavoro impattante sulla testa di quei calciatori che, oggi, sembrano aver perso sicurezze ogniqualvolta devono indossare la maglia azzurra.

    L'erede di Luciano Spalletti avrà l'arduo compito di ricostruire quel castello di certezze che si è letteralmente sgretolato nel corso delle ultime settimane.

    Una Nazionale che dovrà ritrovare fiducia e certezze nel più breve tempo possibile per risollevarsi e puntare dritta all'obiettivo.

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