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Testa, tattica e compattezza: così Conte ha riportato in alto il Napoli dopo la caduta di Bologna

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Un mese per cambiare completamente testa e pelle: 30 giorni che in casa Napoli hanno significato moltissimo.

Il 9 novembre scorso i campioni d’Italia in carica perdevamo malamente contro il Bologna al Dall’Ara e a fine gara lo sfogo di Antonio Conte fece rumore.

L’inizio della fine secondo molti. Invece, da quel momento in poi qualcosa à cambiato – mentalmente prima ancora che tatticamente – e il Napoli è tornato a volare. Ma come Conte si è ripreso in mano la squadra?

  • LO SFOGO POST BOLOGNA

    Al termine delle gara di campionato persa per 2-0 contro il Bologna, Antonio Conte usò parole molto forti in conferenza stampa: "Ne parlerò col club, facciamo il compitino e non c'è ancora quella voglia di combattere tutti insieme che c'era l'anno scorso. Mi dispiace, perché non so se riusciremo a cambiare queste cose significa che non sto facendo un buon lavoro, perché non sono entrato nelle teste dei giocatori. E' giusto che il club lo sappia e lo sa già. Qualcosa bisogna fare, perché non ho voglia di accompagnare un morto”.

    Il tecnico azzurro proseguì: “Quest'anno stiamo facendo molta fatica perché non siamo squadra. Mi prendo tutta la responsabilità. Trapianti di cuore non si possono fare. Ognuno sta pensando al suo orticello, l'avevo già visto questo e quindi voglio parlare bene con il club”.

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  • SVOLTA MENTALE

    Cosa sia realmente successo dopo Bologna probabilmente lo sanno solo i diretti interessati. Sicuramente c’è stato un confronto (o anche più di uno) tra Conte e la squadra dove si sono affrontati i problemi, di campo e non solo. Di certo, da quel momento in poi il Napoli ha cambiato marcia.

    La squadra si è unita e compattata e ha svoltato a livello mentale: un nuovo spirito che ha riportato il Napoli in vetta alla classifica nel giro di un mese.

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  • CAMBIO TATTICO

    Oltre agli aspetti mentali, il Napoli è cambiato anche tatticamente. Antonio Conte ha abbandonato la difesa a quattro, tornando sull’amata linea difensiva a tre che ha esaltato le qualità di alcuni singoli e ha ridato maggiore sicurezza e le giuste distanze alle squadra.

  • NUOVI INTEGRATI

    Uno dei capi d’accusa nei confronti di Conte nella prima parte di stagione è stato quello relativo allo scarso impiego dei nuovi arrivati. Nonostante un mercato importante, infatti, quasi tutti i nuovi faticavano a trovare spazio. Oggi non è più così. Beukema è diventato un punto fermo della difesa a tre, Noa Lang è uno dei titolari della squadra, Elmas sta dando il suo contributo, mentre Hojlund è sempre più trascinatore.

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  • PROVA DI FORZA

    Ovviamente non tutto funziona alla perfezione e anche per quel riguarda i nuovi arrivi non tutti stanno riuscendo a imporsi (su tutti Lucca), ma il Napoli in questo ultimo mese ha fornito una prova di forza importante. In questo periodo Conte ha dovuto fare i conti con assenze importantissime, da De Bruyne ad Anguissa, passando per Lobotka (out anche contro la Juventus) e senza dimenticare Lukaku. 

    Una situazione di difficoltà che ha unito ancora di più la squadra, portandola a conquistare cinque vittorie di fila tra campionato e Champions. E facendo diventare Bologna solo un lontano ricordo.

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