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Maignan Udinese MilanGetty

Striscione contro Maignan: cosa è successo, il precedente di Udinese-Milan e l'episodio di razzismo

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Quasi quattordici mesi dopo, Mike Maignan tornerà al 'Bluenergy Stadium' dove, il 20 gennaio 2024, fu bersaglio di una parte incivile della tifoseria dell'Udinese.

Una macchia per il nostro calcio, che fece il giro del mondo e gettò la luce dei riflettori su un tema delicato che da sempre occupa purtroppo un posto preminente nell'attualità, ovvero il razzismo.

L'accoglienza per il portiere francese potrebbe però non essere particolarmente felice: nelle ultime ore è infatti comparso uno striscione offensivo nei suoi confronti che ha riportato alla mente il triste episodio di oltre un anno fa.

  • STRISCIONE CONTRO MAIGNAN

    Nei pressi del 'Bluenergy Stadium', sede venerdì sera di Udinese-Milan, è stato affisso uno striscione recante un insulto a Maignan: gesto deprecabile a poche ore dal ritorno in Friuli dell'estremo difensore.

    "Maignan uomo di m***a".

    Lo striscione è stato poi rimosso, ma resta comunque l'episodio del tutto da condannare e che non ammette difese.

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  • IL PRECEDENTE DEL 2024

    Il riferimento è a quanto accaduto il 20 gennaio 2024, in occasione del match vinto in rimonta dal Milan di Pioli sull'Udinese: partita sospesa per quattro minuti a partire dal 35' del primo tempo a causa dei cori di stampo razzista ricevuti da Maignan.

    Il francese si diresse verso la panchina per parlare con Pioli e denunciare il tutto anche all'arbitro Maresca, che di concerto con i suoi assistenti decise di far pronunciare allo speaker dello stadio un annuncio di avviso di possibile interruzione definitiva dell'incontro qualora i cori non si fossero interrotti.

    In seguito Maignan parlò pubblicamente davanti alle tv di quegli insulti proferitigli da alcuni tifosi dell'Udinese presenti dietro la porta, smentiti con forza sui social da una pagina legata direttamente al tifo organizzato friulano.

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  • LE SANZIONI PER I TIFOSI E L'UDINESE

    Alla fine, grazie alle immagini rilevate dalle telecamere di sicurezza dello stadio, fu possibile risalire all'identità degli autori dei cori, quattro persone per le quali venne emesso un DASPO della durata di cinque anni.

    L'Udinese, invece, fu obbligata dal Giudice Sportivo a disputare due partite casalinghe con la Curva Nord chiusa.

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