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Calvin StengsIMAGO

Stengs e il rapporto con il suocero De Boer: "Mi dà qualche consiglio ma non è invadente"

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Non è passato inosservato il trasferimento di Calvin Stengs in prestito dal Feyenoord al Pisa negli ultimi giorni della sessione estiva di calciomercato.

L'olandese ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, ripercorrendo i giorni che lo hanno portato a prendere la decisione di trasferirsi in Serie A in un club neopromosso.

Ma c'è stato anche spazio per un piccolo quadretto familiare che lo vede imparentato con una leggenda del calcio olandese come Frank De Boer.

  • IL TRASFERIMENTO AL PISA

    Stengs ha spiegato così la scelta di lasciare l'Olanda e trasferirsi in prestito al Pisa: "Ho sentito fiducia. L’anno scorso è stata tosta. Ho avuto tre infortuni, sono cambiati diversi allenatori, ho giocato poco. Sono qui per riscattarmi. Quando mi hanno illustrato il progetto non ho avuto difficoltà a dire di sì. Voglio contribuire alla salvezza e dimostrare ai tifosi ciò che so fare".

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  • IL RAPPORTO CON DE BOER

    L'olandese parla poi del suo rapporto e dei confronti calcistici con Frank De Boer, padre della sua fidanzata Beau: "Mi dice qualcosina ma non è invadente. Non interferisce con la mia carriera, anzi, osserva da lontano. Abbiamo un bel rapporto. Non è uno che dopo le partite ti invia cento messaggi per dirti 'avresti dovuto fare così' e cose simili. So che ha allenato tre mesi l’Inter, me ne ha parlato. Ma quando siamo insieme cerchiamo di non parlare di calcio".

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  • LA FIDANZATA DI STENGS

    Stengs è infatti fidanzato con Beau De Boer, giocatrice di pallamano e figlia del ben più noto Frank. I due hanno avuto un figlio insieme, nato nel 2023.

  • MOMENTI DURI

    Nell'intervista rilasciata alla rosea, il calciatore olandese ha ripercorso poi i momenti più difficili della sua carriera: "Fisicamente non ero abbastanza forte. 'Sei troppo esile', mi dicevano. E io soffrivo, tornavo a casa e mi sfogavo coi miei. Vedevo gli altri giocare e andare avanti: pensai non facesse per me. Ho pensato più volte di mollare, ma mia madre mi disse di insistere. 'Con tutte le volte che ti abbiamo accompagnato al campo e con tutta la benzina che abbiamo speso, non ti azzardare a mollare', diceva. Ho sofferto tanto. Anche per l’infortunio al crociato arrivato nel 2017. Ero giovane, non capivo cosa significasse subire uno stop del genere. Per me il calcio è gioia, libertà, dribbling. Mi ritrovai intrappolato in un buco nero".

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