Il Saint-Etienne gli regala la fama, ma anche la possibilità di ricongiungersi con il padre biologico, che inizialmente aveva deciso di non riconoscerlo.
"Stavamo giocando a Lille - il racconto di Janot - quando a un certo punto sento qualcuno urlare il mio nome da dietro la porta. Mi giro e ed eccolo lì: era mio padre. Pensavo che non l'avrei mai più rivisto. E' stato un vero shock"
"Mi dice che deve parlarmi, così ci incontriamo al termine della partita. Inizia a dirmi che ha rimesso a posto la sua vita e che inoltre ho due sorellastre. Due gemelle: Gina e Laura"
La cosa incredibile è che entrambe giocano a rugby ad alti livelli, hanno vinto un campionato francese e giocato persino in Nazionale. E che hanno conosciuto Janot tramite una partita in tv.
"Un giorno, mio padre biologico ha chiesto loro di guardare una partita di Coppa di Lega, Saint-Etienne-Auxerre. Dopo un po', ci fu un primo piano del mio viso e mio padre disse loro: questo è vostro fratello. Vista la somiglianza fisica, hanno capito che non era uno scherzo"
"La parte più difficile è stata dirlo a mia madre. Mi sono comportato spesso da pazzo sul campo. Ma questa è senza dubbio la storia più pazza della mia vita"