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Spalletti De LaurentiisGetty/GOAL

Spalletti spiega la crisi del Napoli: "Tre allenatori non si cambiano neanche in cinque anni"

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Luciano Spalletti torna a parlare e lo fa in un'intervista concessa al 'Corriere della Sera'.

Tanti i temi trattati dal Ct dell'Italia, che non si è soffermato solo sulla Nazionale ma ha risposto anche a domande relative al nostro campionato.

Particolare attenzione, ovviamente, è stata rivolta al 'suo' Napoli che sta vivendo una crisi senza precedenti per una squadra campione d'Italia in carica.

E nell'analisi di Spalletti non manca la frecciata ad Aurelio De Laurentiis.

  • LA CRISI DEL NAPOLI

    "Tre allenatori in genere non si cambiano neanche in cinque anni.Come si fa in pochi mesi ad assimilare tante cose da uomini che hanno metodi e caratteri diversi. I giocatori, talvolta, devono essere confortati, convinti di essere forti. Basta un nulla per demotivarsi. Ragazzi giovani come Zirkzee, Kvara per esempio vanno coltivati, difesi e sostenuti ogni giorno", ha sottolineato Spalletti.

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  • COMPLIMENTI AL BOLOGNA

    Il Ct invece ha esaltato il lavoro di Thiago Motta, indicando nel Bologna come la squadra italiana che gli è piaciuta maggiormente quest'anno: "A parte l’Inter che ha vinto meritatamente lo scudetto,il Bologna. Mi riporta al Napoli. Bel gioco e nel gruppo si respira amicizia, fratellanza. È così che si vince, anche".

    Spalletti poi difende Stefano Pioli: "Lui è un ottimo allenatore e soprattutto uomo con grandi qualità umane, ha spessore. Ha fatto bene al Milan in questi tre anni. Nelle dinamiche interne non entro".

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  • L'ESPLOSIONE DI SCAMACCA

    In chiave azzurra intanto Spalletti si gode l'esplosione di Scamacca dopo le pesanti scritiche mosse nei suoi confronti qualche mese fa: "Il merito è di Gasperini che lo allena, se in qualche modo l’ho sollecitato ad avere una reazione sono contento, il mio fine è questo. La tecnologia è importante ma va contestualizzata. Bisogna stare connessi tra di noi, anche nei tempi morti. Sono i dettagli che fanno la differenza, sempre. Quei dieci giorni in cui staremo insieme prima di partire saranno i più importanti".

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  • NUMERI 10 IN AZZURRO

    Il Ct conferma di aver 'convocato' alcuni grandi numeri 10 della storia azzurra come Baggio, Antognoni, Totti e Del Piero: "Ci aggiunga anche Rivera, e lo faccio per me. Lui è il 10 dei miei tempi…Ci daranno la loro esperienza, racconteranno i loro trofei. Ci stimoleranno.

    La maglia della Nazionale è la più bella e più importante del mondo, la prima pelle per un calciatore. Bisogna indossarla con orgoglio e convinzione. Con dignità e umanità. Nella nostra Nazionale tutti devono essere sullo stesso piano, che nessuno si senta potente. Partiamo tutti dalle sconfitte passate, sono quelle che formano. La vittoria è bella, ti fa figo ma se resta fine a sé stessa diventa un vizio. Dalla depressione di una batosta si rinasce".

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