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SpallettiGetty

Lo Scudetto e il 4-3-3: perché Spalletti è l'uomo giusto per la Nazionale

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L'annuncio delle dimissioni di Roberto Mancini hanno irrimediabilmente condizionato il Ferragosto di tutti, immersi in uno stato vacanziero che, però, alimenta facilmente il dibatto pubblico a sfondo calcistico.

Così, in poche ore, ci si è trovati a parlare in maniera "lontana" degli Europei del 2024, con qualche citazione al disastro della qualificazione per i Mondiali (mancata), ma in un'altra chiave. Quella del "sostituto".

Tra le tante domande che si son posti tutti, inerenti al "perché" della decisione di Mancini, c'è anche quella sul nome che andrà a guidare la Nazionale italiana in futuro: quello di Luciano Spalletti, quasi senza dover fare chissà quale sondaggio, convince. Per diversi motivi.

  • Luciano Spalletti Napoli 2022-23Getty

    L'ANNO MAGICO DELLO SCUDETTO

    C'è qualcosa di "mistico", innanzitutto, che muove la candidatura di Spalletti a commissario tecnico della Nazionale italiana: e questo dipende dall'anno della conquista dello Scudetto con il Napoli.

    Lo status di "vincente", che finalmente gli è stato riconosciuto dopo tanti anni da "secondo", aiuta a rafforzare le potenzialità di un profilo che può lavorare sulla falsa riga di quanto fatto in azzurro.

    Con tranquillità e consapevolezza, e tutto ciò che ha acquisito soprattutto nelle ultime due stagioni: la prima complicata, con i famosi "striscioni" a cui ha fatto riferimento in conferenza stampa circa un suo addio al Napoli, auspicato da parte della tifoseria e, fortuna per la stessa, mai avvenuto. La seconda da sogno, con il Tricolore.

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  • GLI ALTRI CT DOPO LO SCUDETTO

    Luciano Spalletti non sarebbe il primo commissario tecnico a essere nominato tale dopo aver vinto lo Scudetto.

    Prima di lui è capitato a Gipo Viani, che vinse il Tricolore con il Milan da 1958/59 per poi diventare CT dal 6 al 13 gennaio 1960. Un altro nome è quello di Helenio Herrera, campione con l'Inter nel 1965/66 e CT (in contemporanea al ruolo di allenatore nerazzurro) tra il novembre 1966 e il marzo 1967.

    Chiaramente, qui si tratta di nomi che sono diventati CT subito dopo aver vinto lo Scudetto: altrimenti la lista sarebbe più lunga, con Marcello Lippi e Arrigo Sacchi.

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  • SPALLETTI E IL 4-3-3

    Un'altra tesi a supporto della candidatura di Spalletti al ruolo di CT della Nazionale italiana è quella legata al modulo.

    Mancini, nell'ultimo periodo della sua esperienza in Azzurro, ha più volte cambiato sistema di gioco alla ricerca della quadra, snaturando il 4-3-3 che ha permesso all'Italia di vincere agli Europei del 2021.

    Ecco, con Spalletti si ritornerebbe al 4-3-3: una buona via per riallacciarsi al recente passato della Nazionale.

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  • Conte ItalyGetty Images

    COS'HA SPALLETTI IN PIU' DI CONTE?

    Ci sono due temi, però, che interessano se si discute dell'ormai probabile nomina di Luciano Spalletti al ruolo di CT dell'Italia: il primo riguarda la clausola di 3 milioni di euro che impedisce al tecnico di legarsi a un'altra squadra, pure Nazionale, in questa stagione.

    In tal senso, la Federazione dovrà trovare una soluzione definitiva direttamente con il Napoli: ma questo è un tema che potrebbe essere facilmente smaltito.

    L'altro riguarda la figura di Antonio Conte: cos'ha Spalletti in più di Conte? In termini sintetici, il concetto di "novità" che si discosta da quello di "seconda esperienza" sulla panchina azzurra, che si concretizzerebbe con il ritorno dell'ex Tottenham, Inter e Juventus.

    Insomma: la FIGC scioglierà le riserve, presto. Gli spunti a favore dell'allenatore campione d'Italia, però, ci sono tutti.

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