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Luciano Spalletti Italy NT 09102023Getty Images

La regola di Spalletti per stare in Nazionale: "Niente teste di ca**o"

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Prima Malta, poi Wembley. L'Italia di Luciano Spalletti si prepara ad affrontare i prossimi due match di qualificazione ad Euro 2024, in programma sabato a Bari e martedì 17 ottobre in casa dell'Inghilterra.

Il tecnico di Certaldo, forte del successo sull'Ucraina ottenuto a San Siro nell'ultimo turno del Girone C, può contare su un ritrovato entusiasmo e su qualche giorno in più di lavoro da sfruttare per trasmettere le proprie idee agli azzurri.

Nel ritiro di Coverciano, Spalletti ha parlato in conferenza stampa nella settimana che porta al match del 'San Nicola'.

  • "NIENTE TESTE DI CA**O"

    Il ct, in primis, indica le regole per poter stare nel gruppo azzurro.

    "Andando a fare delle ricerche, ho letto un libro degli All Blacks che si intitola: 'Niente teste di cazzo'. Sarà il regalo per Natale per i calciatori".

    "Qui si fanno le cose seriamente, siamo disposti a creare questo sacrificio per portare a caso la pagnotta del risultato ed è il risultato a fare la differenza. Dobbiamo crearci tutti i vizi corretti. Non c'è spazio per altre cose, ma solo una attenzione totale. Dobbiamo impegnarci in profondità e totalmente".

    "Non si viene a ridacchiare dietro a ciò che si fa in campo, si viene a stare sereni e a divertirsi: però è un gioco che richiede molta serietà e professionalità".

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  • "CHI NON HA VOGLIA CON ME NON ESISTE"

    "Cosa mi piacerebbe vedere contro Malta? Totale dedizione al sacrificio e all'impegno. Il dover capire che la nostra felicità o quella che abita in noi non è la felicità vera, bensì quella che riesci a far vivere alle persone a cui vuoi bene".

    "La felicità è il pensiero di quelli che lavorano all'estero e sono partiti quando avevano 15 anni e non avevano soldi per arrivare a fine mese e ora, ogni volta che gioca la Nazionale, sono davanti al televisore e sono lì a sperare che vinca per sentirsi meno distanti".

    "Voglio vedere gente che in campo si sbatte con voglia. Chi non assorbe questo, calciaticamente non avrà più possibilità di esistere calcisticamente. Poi è chiaro che la sua carriera continuerà, ma non con me. A difendere di continuo i figlioli poi li si rendono più deboli, quando si fa una cazzata si dice che s'è fatta una ca**ata".

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  • "A SARRI STIA A CUORE LA NAZIONALE"

    Durante la conferenza, l'allenatore toscano ha anche lanciato un messaggio a Maurizio Sarri.

    "Lo stimo moltissimo, ha sentimento e amore per questo sport. Ha detto una cosa corretta quando ha detto: 'Più me ne lascia a casa, più contento sono'. Anche io quando ero allenatore di club mi ritrovato sempre con qualcuno che tornava con qualche problema, soprattutto se dovevano fare 15-16 ore di viaggio".

    "Il commento è che noi non vogliamo rimandarli indietro peggiorati ma migliorati, poi però la Nazionale deve stare a cuore a tutti, anche a lui. L'Italia è al primo posto per importanza e tutti possono attingere dalla Nazionale per fare un calcio migliore. Il mio tentativo è quello di andare a braccetto".

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  • SULL'ASSENZA DI IMMOBILE

    Spalletti, poi, ha chiarito i motivi della mancata convocazione di Ciro Immobile.

    "Ci è giunta una comunicazione dal medico della Lazio e ci è stato detto che c'era un problema di natura fisica e che non sapevano se avrebbe recuperato. Ho chiamato direttamente Martusciello e Sarri, poi ho chiamato il calciatore e abbiamo tutti insieme contribuito alla conclusione che era meglio per il calciatore lasciarlo a riposo perché anche lui sentiva questa necessità".

    "Credo quindi che tutti abbiamo fatto la cosa giusta ed è rimasto a casa, poi ho visto che non ha nemmeno giocato quindi c'è stata coerenza da parte di tutti".

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  • SU CHIESA E ZACCAGNI

    "Spero ci siano anche loro: quest'ultimo l'ho lasciato a casa perché ieri sera gli hanno fasciato la caviglia, potevo mica obbligarlo a venire? Lo riguardano loro oggi, senza fretta, poi tanto decide lui. Se è titubante resta a casa, perché non si vogliono qui giocatori che vengono in modo forzato: chi vuole restare in vacanza ce lo dice e noi siamo disponibili. Non vogliamo chi non ha a cuore le sorti della Nazionale".

    "Su Federico secondo la società c'è pochissimo, però poi conta il suo parere. Gli faranno vedere le ultime diagnosi e i discorsi dei dottori di Juve e Nazionale e poi decide lui. Zaccagni può venire, Chiesa valuteremo se resta o va via".

  • CAPITOLO KEAN

    "Su Kean dico che non so qual è stato il comportamento precedente: i miei calciatori sono creature speciali e li tratto come tali, però allo stesso tempo voglio risposte speciali".

    "Da quando sono andato a trovare Allegri e ci ho parlato, Moise mi ha fatto una grandissima impressione e ha fatto vedere che può vestire questa maglia. Poi verrò a conoscenza anche dei suoi comportamenti qui e ne parlerò con lui: con coloro che non hanno subito chiaro ciò che deve essere il loro modo di stare qui, divento un soggetto scomodo".

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  • "BONAVENTURA DA CONVOCARE"

    A far notizia, scorrendo l'elenco dei convocati, è stato il ritorno in azzurro di Giacomo Bonaventura.

    "L'altra volta ho fatto fatica a non chiamarlo - ha confidato Spalletti - è un po' il Pellegrini della situazione. E' il centrocampista più offensivo che sa fare il trequartista o buttarsi esterno. Ha una gestione della palla totale. Ha tiro da fuori area, goal, inserimento, ciò che ci ha fatto vedere anche col Napoli. L'unica cosa su cui ero titubante era l'età, ma se quelli di questa età fanno vedere queste cose bisogna portarli".

  • "IL 3-5-2 È UNA POSSIBILITÀ"

    Tornando al campo, infine, il ct apre ad un eventuale passaggio al 3-5-2.

    "Nel convocare Bastoni, Dimarco, Acerbi, Darmian si lascia aperta questa possibilità. Fanno quel gioco dalla mattina alla sera, per cui se ci fossero 10 minuti finali da fare in quella maniera ci sono le pedine giuste. Non sono bocciature le mancate convocazioni di chi c'era a settembre".

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