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SoprannomiGetty/GOAL

Soprannomi giocatori: perchè gli argentini e i protagonisti della Serie A si chiamano così

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C'è chi prende il nome dai fumetti e chi dalle caratteristiche fische. I soprannomi nel mondo del calcio sono variegati e curiosi. Ecco una carrellata per rispondere alle domande dei tifosi.

  • DYBALA, LA JOYA

    Quando militava nel suo primo club, l'Instituto, Dybala venne chiamato da un giornalista locale 'La Joya', per rimarcare come potesse essere il futuro gioiello delle giovanili biancorosse. Un prezioso adolescente con colpi preziosi, impossibili da non notare. Durante i primi tempi del Palermo, venne soprannominato anche 'U picciriddu', il bambino, in virtù della sua giovane età.

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  • DI MARIA, EL FIDEO

    La corporatura esile dell'esterno argentino sono alla base del suo soprannome, il Fideo: tradotto, lo spaghetto. Durante l'adolescenza era molto più magro degli anni del professionismo. Non che ora sia un colosso, ma in passato Di Maria era molto più mingherlino. Il collegamento con la pasta più fine è stato immediato in terra albiceleste.

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  • BELOTTI, IL GALLO

    Dopo ogni rete segnata, l'attaccante della Nazionale azzurra ed ex bomber del Torino mostra la cresta, quella del gallo. Belotti fa rima con gallo, tanto che spesso viene nominato solo Gallo Belotti e non con il suo nome, Andrea. Perchè ha cominciato ad esultare così? Grazie al cognome di un suo amico d'infanzia, che gli suggerì di esultare dopo ogni goal mimando la cresta: si chiamava Gallo. Ah sì, inseguiva anche i galli nel pollaio della zia.

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  • MESSI, LA PULGA

    Un insetto scattante, velocissima tra gli avversari. Imprendibile. Messi, sin dan bambino, è stato soprannominato la Pulga, che significa proprio la pulce. Piccolo, rapido, una difficoltà continua per i difensori avversari che hanno provato a bloccare le avanzate del Lionel sette volte Pallone d'Oro senza sosta.

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  • LAUTARO MARTINEZ, EL TORO

    174 cm non fanno di te un gigante, ma se il tuo fisico è ben proporzionato allora potrai travolgere comunque gli avversari. Lo ha sempre fatto Lautaro Martinez, che per questo motivo è stato denominato in patria El Toro, che non ha certo bisogno di traduzioni. 72 kg, carrarmato pronto a spazzare via ogni difesa. Testa bassa e attaccare.

  • CORREA E PEREYRA, TUCU E TUCUMANO

    Che <p>Papà Diego, allenatore dell'Atletico madrid, è il Cholo. Un soprannome derivante dalle origini di Simeone: insieme di etnie, un Xoloitzcuintli, nome atzeco cui deriva il Cholo che significa "incrocio di razze". Consueto, in Argentina, chiamare il figlio con il diminutivo: dunque, il Cholito.</p>Soprannome simile per i due argentini, attualmente all'Inter e all'Udinese. Entrambi vengono dalla regione sudamericana del Tucuman. Correa ha visto il suo titolo ridotto, mentre il collega ha il nome completo. Anche se a volte si parla dei due all'opposto. La sostanza non cambia: si tratta della provenienza geografica in patria.

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  • SIMEONE, EL CHOLITO

    Papà Diego, allenatore dell'Atletico madrid, è il Cholo. Un soprannome derivante dalle origini di Simeone: è un insieme di etnie, un Xoloitzcuintli, nome atzeco cui deriva il Cholo che significa "incrocio di razze". Consueto, in Argentina, chiamare il figlio con il diminutivo: dunque, il Cholito. Deciso a farsi strada senza essere semplicemente un figlio d'arte.

  • Paul Pogba FranceGetty

    POGBA, IL POLPO

    Arrivava su tutti i palloni, durante il primo periodo alla Juventus. Gambe lunghe pronte ad agguantare ogni sfera nelle vicinanze, come tentacoli. Per questo Pogba è stato soprannominato polpo. Non solo: il polpo che prediva i risultati ai Mondiali 2010 si chiamava proprio Paul. Due anni prima dell'esplosione in maglia bianconera.

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  • LUKAKU, BIG ROM

    191 cm, più di 100 kg. Affrontare Lukaku sul piano fisico è impossibile per la maggior parte dei calciatori professionisti. Gigante che fa il bene dell'Inter, non degli avversari. Un grande per i nerazzurri, grande anche fisicamente. Big, dunque. E Rom, come l'inizio del suo nome.

  • VAZQUEZ, EL MUDO

    C'è chi parla fuori dal campo, e chi preferisce farlo sul terreno di gioco usando tecnica, qualità e i suoi piedi. Uno di questi è Franco Vazquez, denominato El Mudo, il muto, proprio per il suo carattere schivo e tacituno. Se si considerano solamente le abilità parlate, allora l'italo-argentino è un gran chiaccherone.

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  • MERTENS, CIRO

    Sì, sarebbe comodo chiamare Mertens con il suo nome di battesimo in Belgio, Dries. Perchè non chiamarlo invece con uno dei nomi più caratteristici di Napoli, in cui è diventato massimo goleador nella storia azzurra, facendo la storia? Eccolo, Ciro. L'origine? Nella sala bowling in cui andava in città, per non essere riconosciuto veniva denominato Ciro Martinez.

  • IBRAHIMOVIC, IBRACADABRA

    Quanti giocatori possono dire di aver mostrato ai comuni mortali la magia? Pochissimi. Uno di questo è sicuramente Zlatan Ibrahimovic: prima parte del cognome ed unione alla vecchia formula della magia mistica antica, ovvero l'Abracadabra. Et voilà.

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  • MOLINA, EL GALGO

    L'Udinese ha fatto di nuovo centro nel calciomercato, scovando un treno senza sosta sulla fascia: un levriero, ovvero galgo. Molina è la freccia dei bianconeri che diverse squadre in Serie A vorrebbero portare dalla propria parte, così da essere un ragazzo dal sicuro avvenire.

  • PALACIO, EL TRENZA

    Rasato, o quasi. Tranne per una lunga treccina nella parte posteriore del capo che scende verso le spalle. Una Trenza, appunto: Palacio è globalmente riconosciuto in tal modo, una scelta di stile quanto mai particolare che non ha mai abbandonato durante la sua carriera da attaccante in Italia.

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  • GOMEZ, EL PAPU

    Un nomignolo affettuoso con cui lo chiamava la mamma da bambino, 'Papuchi': Gomez se lo ricorda bene e una volta confessato, si è visto affibbiato tale soprannome, in misura ridotta: Papu. Come nel caso di Belotti, nessuno lo chiama Alejandro: per tutti è semplicemente il Papu Gomez.

  • BROZOVIC, EPIC BROZO

    Con internet, ogni foto può diventare virale nel giro di pochi minuti. Come quella di Brozovic, con la mano sotto il mento: una posizione epica copiata dai compagni e tifosi. Una posa spontanea, sicura di sè secondo chi segue i giocatori. Tanto da renderla simbolo e soprannome: Epic, Brozo.

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  • HIGUAIN, EL PIPITA

    Come Simeone e Cholito, come Giovanni e Cholo. Anche Higuain è diventato Pipita in virtù del soprannome del padre, il Pipa: denominato così per la lunghezza del suo nome. Nessun riferimento alle pietre preziose, nonostante la caterva di goal segnate dall'argentino in carriera.

  • YAGO, PIKACHU

    Giocatore brasiliano del Fortaleza, Glaybson Yago Souza Lisboa è divenuto Pikachu quando era ragazzino. Veloce, piccolino, elettrizzante come il più famoso dei Pokemon. All'inizio non era contento, ma nel corso degli anni si è abituato. Un modo per passare alla storia.

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  • Hulk Atlético-MG Flamengo Copa do Brasil 22 06 2022Pedro Souza / Atlético

    GIVANILDO VIEIRA, HULK

    Come si passa dal nome Givanildo Vieira de Souza a quello di Hulk? Facile, guardando l'aspetto del colosso brasiliano. Non è verde, ma ha leggera somiglianza con Lou Ferrigno, il primo attore che ha intepretato il Gigante di Giada sul piccolo schermo, prima dell'esplosione del nuovo millennio di Eric Bana, Edward Norton e Mark Ruffalo al cinema.

  • HERNANDEZ, CHICHARITO

    In Argentina e i Brasile i soprannomi più famosi? Il Messico non è da meno, spesso. Basti pensare a Chicharito Hernandez, idolo locale che ha avuto sprazzi di grandezza in Europa: come Higuain e Simeone, il soprannome di 'pisello' è il diminutivo di 'pisello', dato al padre Javier Hernandez Gutierrez, il Chicharo. Attaccante dagli occhi verdi.

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  • MAXI MORALEZ, EL FRASQUITO

    Si tratta probabilmente del soprannome più strano di tutti. Maxi Moralez, ex attaccante dell’Atalanta attualmente in MLS, ha preso tale nome per il suono che farebbe la palla al momento della sua conclusione. Assomiglia a quello udibile quando si apre il barattolino della marmellata, il frasquito.

  • ANSALDI, EL COLO

    L'esterno del Torino ha i capelli rossi, non proprio la maggioranza in Argentina. In Sudamerica le persone con questo particolare colore vengono chiamati proprio colorados: Ansaldi ha acquisito dunque il diminutivo, relativamente ad una caratteristica fisica.

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  • MUNIAIN, BART

    La precocità e il carattare che Iker Muniain ha mostrato quando è entrato in scena per l'Athletic Bilbao a soli 16 anni gli è valso il soprannome di Bart Simpson, dal nome del personaggio dei Simpsons. Non è stato più il più giovane marcatore in assoluto nella storia della Liga, ma il soprannome è rimasto. Come El Nino Torres, ad esempio.

  • IHEANACHO, SENIOR MAN

    Kelechi Iheanacho viene chiamato affettuosamente dai suoi compagni di squadra del Leicester come Senior Man, uomo anziano. Ha 25 anni. Il motivo: è così che vengono chiamati i giocatori della Nigeria che giocano in Europa quando tornano in patria. Quanto mai particolare: ora nessuno lo chiama più Kelechi.

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  • MARTINEZ, PITY

    Gonzalo Martinez non ha mai giocato in Europa e nonostante qualche presenza nella Nazionale argentina è rimasto lontano dai riflettori mondiali. Viene chiamato Pity, diminutivo di Pitorra, ovvero lo scricciolo, piccolo uccellino molto comune nella sua terra natia, Mendoza, in Argentina.

  • FAZIO, EL FLACO

    La Salernitana ha raggiunto una salvezza insperata nella primavera del 2022 anche grazie all'esperienza del suo comandante della difesa, Federico Fazio. Prima di avere tale soprannome militare era El Flaco, il magro. Un soprannome che condivide per caratteristiche fisiche con un altro ex Serie A come Javier Pastore.

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  • SANCHEZ, EL NINO MARAVILLA

    In giovane età, in Cile, Alexis Sanchez era un bambino prodigio nel calcio, un Nino Maravilla. Nessuna sorpresa, dunque, per le grandi giocate mostrate tra Serie A, Premier League e Liga negli anni successivi: si sapeva da tempo. Soprannome azzecato per il rapido attaccante.

  • WESLEY, GASOLINA

    Terzino di proprietà della Juventus, il brasiliano ha mostrato grandi doti in velocità su entrambe le fasce. Per questo motivo è stato soprannominato Gasolina, ovvero benzina. Nel 2021/2022 ha ben figurato con la maglia del Sion, in Svizzera. Ora è atteso alla prova del grande calcio.

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