Sognando Haaland: Sesko, Kjaergaard, Fernando e gli altri gioielli del Salisburgo

Centravanti sloveno classe 2003, già ribattezzato 'Mini-Haaland': Benjamin Sesko, pur non essendo un titolare inamovibile, è senza ombra di dubbio l'uomo copertina di questo Salisburgo, il diamante più luminoso della gioielleria targata Red Bull. 11 goal lo scorso anno, 3 in questa stagione tra campionato e coppe, in quello che sarà il suo ultimo anno in Austria: dal 1 Luglio 2023 indosserà infatti la maglia del Lipsia, che ha sfruttato la corsia preferenziale per mettere le mani su Sesko, a lungo corteggiato anche dal Manchester United.

Per caratteristiche fisiche e tecniche ci troviamo davanti al prototipo dell'attaccante moderno: sfiora il metro e novantacinque di altezza ma è capace di toccare i 36 km/h di velocità, numeri alla Mbappé.

Prodotto del settore giovanile del Lyngby, approdato in Austria nel 2019 con il classico passaggio al Liefering (di fatto la seconda squadra del Salisburgo) prima di calcare il manto erboso della Red Bull Arena, Kjaergaard è un trequartista 'reinventato' mezzala nell'ultimo periodo, con risultati decisamente incoraggianti.

Danese, classe 2003, dopo una stagione di apprendistato quest'anno è uno dei punti fissi della squadra allenata da Jaissle. Mancino, ruba l'occhio per la falcata elegante e le evidenti doti tecniche. Curiosamente ha raccontato di ispirarsi a Kakà: per lui quella contro il Milan sarà una gara speciale...

4,5 milioni più 4 milioni di bonus e il 15% di un'eventuale futura rivendita: è quanto il Salisburgo ha riconosciuto al Lione nell'estate del 2020 pur di mettere le mani su questo difensore dotato di grande fisicità, personalità e intraprendenza, che punta a ripercorrere le orme di Upamecano.

Un investimento importantissimo per un giocatore che era reduce dalla rottura del legamento crociato e che aveva totalizzato solo due presenze in prima squadra con l'OL. Lo voleva il Torino quest'estate, sembra destinato a lidi più prestigiosi.

Il grande colpo di mercato dell'estate, l'attaccante scelto dal Salisburgo per sostituire Adeyemi: il brasiliano, reduce dall'esperienza allo Shakhtar, ha già dimostrato di saper essere estremamente efficace anche in Champions League, come testimoniano i due goal siglati lo scorso anno contro Real Madrid e Sheriff.

In Austria ha iniziato nel migliore dei modi: 4 goal e altrettanti assist in 7 presenze in campionato, pedina irrinunciabile per Jaissle, che ha ruotato tutti gli altri attaccanti ma non Fernando.

A 23 anni è pronto a vivere una stagione da assoluto protagonista.

Quella contro il Milan non sarà una gara come le altre per Roko, figlio di quel Dario che la maglia rossonera l'ha indossata per sei stagioni, dal 2002 al 2008, vincendo in rossonero tutto ciò che c'era da vincere sotto la guida di Carlo Ancelotti. Milano, non a caso, è anche il luogo di nascita di Simic jr, classe 2003, che rispetto al padre, apprezzato jolly difensivo, ha scelto il ruolo di attaccante.

Dopo aver realizzato 19 goal in campionato con il Liefering lo scorso anno e ben 7 in 9 partite in UEFA Youth League, Roko attende la sua chance con il Salisburgo: difficilmente lo vedremo protagonista in questa Champions ma il suo è un nome da tenere d'occhio.

Vecchio pallino proprio del Milan, Sucic salterà la sfida contro i rossoneri per un problema all'inguine. Di lui però, capace di giocare sia da mezzala che trequartista, sentiremo sicuramente parlare nei prossimi anni: già nel giro della Nazionale croata, titolare consolidato nella squadra di Jaissle, ha di fatto raccolto l'eredità di Szoboszlai, diventando un riferimento importante per il centrocampo del Salisburgo.

Ha fisico, tecnica, grande proprietà di palleggio e visione di gioco: non a caso la dirigenza del club austriaco ha già messo l'asticella ben sopra i 20 milioni di euro.

Classe 2004, il più giovane dei talenti a disposizione di Jaissle, che sta inserendo gradualmente in prima squadra questo numero 10 di origini kosovare ma che ha scelto l'Austria per il suo percorso nelle nazionali giovanili.

Trequartista estremamente creativo, ancora acerbo fisicamente ma dotato di una visione di gioco che gli permette di leggere le situazioni con una velocità di pensiero non comune per un ragazzo di soli 18 anni. Insieme a Simic è stato tra i protagonisti della cavalcata del Salisburgo verso la finale di UEFA Youth League persa nettamente lo scorso maggio contro il Benfica.

Sono anni che le aspettative su questo centravanti di origini nigeriane, approdato nella Red Bull Salisburgo Academy nel 2015, sono altissime ma finora il suo rendimento è stato molto altalenante. Grandi picchi, come il goal rifilato al Bayern nell'andata degli ottavi di Champions League dell'ultima edizione, e qualche passaggio a vuoto.

Dopo l'esperienza in Svizzera, in prestito al San Gallo, è tornato lo scorso anno per prendersi una maglia da titolare ma non è ancora riuscito a imporsi. Eppure le doti, tecniche e atletiche, sono evidenti. Un'arma importante per Jaissle soprattutto a gara in corso.

Chiudiamo con il giocatore forse più conosciuto, se non altro quello con la maggiore esperienza internazionale: potenziale titolare della Nazionale Svizzera ai prossimi Mondiali, apprezzato in Champions e in Europa League con le maglie di Salisburgo e Basilea, a soli 22 anni può già essere considerato un 'veterano'.

È reduce dalla sua miglior stagione a livello realizzativo (14 goal e 11 assist tra campionato e coppe) e ha già totalizzato 4 reti da fine luglio ad oggi. Nasce ala ma si è ormai trasformato in una punta centrale: con la sua velocità può essere una spina nel fianco.