Pubblicità
Pubblicità
Skriniar Inter 2022-23 clapGetty Images

L'evoluzione di Skriniar all'Inter: da sconosciuto a pilastro, col PSG nel futuro

Pubblicità

La storia del calcio è piena di casi di giocatori arrivati in un club da perfetti sconosciuti, per poi andarsene con tutti gli onori degni di chi ha lasciato la propria impronta. Milan Skriniar rientra in questo gruppo anche se il suo addio all’Inter deve ancora concretizzarsi, o quantomeno questa è la direzione intrapresa da una storia d’amore che ha assunto le sembianze di una burrasca negli ultimi mesi.

Il futuro dello slovacco sarà in Francia, al PSG, con cui ha già firmato il ricco contratto che gli consentirà di approdare alla corte di Messi, Mbappé e Neymar, raggiungendo l’ex nerazzurro Achraf Hakimi, compagno di squadra a Milano nella vittoriosa stagione 2020/2021, quella conclusa con la conquista del 19° Scudetto e con Antonio Conte in veste di condottiero in panchina.

Un epilogo non pronosticabile fino a dodici mesi fa, del tutto naturale alla luce della piega presa dal rapporto tra il difensore e la società meneghina, incrinatosi dopo la sessione estiva del calciomercato che ha finito per allontanare Skriniar da un mondo che lo aveva accolto tra mille scetticismi, salvo poi ricredersi fino ad eleggerlo idolo incontrastato per lo spiccato interismo mostrato in più occasioni, anche nei momenti più bui. Che, però, non è bastato ad evitare il finale più triste.

  • L’INTUIZIONE DI AUSILIO: COLPO DI MERCATO DALLA SAMPDORIA

    Il sentimento che va per la maggiore a luglio 2017 tra i tifosi dell’Inter è accostabile al disorientamento, nato dopo l’ufficialità dell’ingaggio di Skriniar: uno che di nome fa Milan, non proprio il massimo da quelle parti. Ad aggiungersi al quadro delle perplessità è anche un punto di vista di natura tecnica, considerato che il giocatore è reduce da una stagione e mezza alla Sampdoria tra alti e bassi che ne hanno minato la qualità dell’impatto col calcio italiano.

    I primi sei mesi in blucerchiato sono di ‘assestamento’, salvo poi ottenere la fiducia di Marco Giampaolo che lo promuove a titolare inamovibile del suo undici: è in questo istante che l’esperienza italiana di Skriniar decolla e, con essa, anche tutte le attenzioni riservate dai grandi club.

    Negli occhi degli appassionati nerazzurri c’è però ancora un rendimento piuttosto altalenante in quel di Genova: il 7 maggio 2017, infatti, Skriniar viene espulso nel pesantissimo 7-3 subìto dalla Sampdoria all’Olimpico contro la Lazio, una delle ultime recite in maglia doriana.

    Piero Ausilio non si fa comunque ‘intimidire’ dai mugugni esterni e sgancia un assegno da 15 milioni di euro più il cartellino di Gianluca Caprari, valutato altri 13: il totale è di 28 milioni, cifra a cui Massimo Ferrero non può dire di ‘no’. Troppi per i più scettici, pochi per il direttore sportivo nerazzurro che sa già di aver acquistato uno dei pilastri futuri di una squadra che tornerà stabilmente al vertice.

  • Pubblicità
  • LA CHAMPIONS AL PRIMO COLPO E LA ‘PROMESSA’ AI TIFOSI

    Essendo fuori dalle coppe europee, la stagione 2017/2018 si limita a sole 40 partite: 38 di campionato più le due di Coppa Italia, dove il percorso termina ai quarti per mano di Cutrone che qualifica il Milan al turno successivo. 3600 minuti più vari recuperi che Skriniar disputa interamente: sempre titolare e mai sostituito da Spalletti, che non può farne a meno come centrale difensivo nel 4-2-3-1.

    Dopo un inizio entusiasmante, tuttavia, l’Inter perde punti preziosi per strada e, dallo Scudetto, si passa a sgomitare per conquistare affannosamente un posto in Champions League, competizione che nella Milano interista manca dal 2011/2012. Alla fine l’obiettivo è centrato grazie alla rimonta inferta alla Lazio nello ‘spareggio’ dell’ultima giornata, proprio in quell’Olimpico che un anno prima aveva rappresentato una delle delusioni più grandi a livello personale per Skriniar.

    Al rientro a Malpensa, il centrale slovacco si lascia andare ad un’esultanza divenuta ben presto virale sui social: ad attendere la squadra c’è un bel gruppo di tifosi ed è impossibile resistere alla tentazione di unirsi a loro e di improvvisarsi ‘ultrà’, cantando quei cori da stadio tanto cari alla Curva Nord.

    Skriniar balza ai primissimi posti nella classifica di gradimento del tifo quando, a margine dell’intervista rilasciata al giornalista Matteo Barzaghi per la rubrica ‘I Signori del Calcio’ in onda su Sky Sport, fa una promessa particolare: cambio di nome all’anagrafe in ‘Milan Inter’ in caso di successo dell’Inter in Champions League.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • Milan Skriniar Inter AtalantaGetty

    IL RINNOVO FIRMATO SENZA AGENTE E LO SCUDETTO DOPO L’IPOTESI TOTTENHAM

    Al termine della stagione 2018/2019 arriverà un altro sofferto quarto posto, anticamera della rivoluzione attuata da Suning: il nuovo tecnico al posto dell’esonerato Luciano Spalletti è Antonio Conte, il profilo scelto per riportare l’Inter al comando del calcio italiano.

    Nel mese di maggio, Skriniar firma il rinnovo di contratto fino al 30 giugno 2023 per un ulteriore anno rispetto alla scadenza precedente e, le dichiarazioni esternate subito dopo aver messo nero su bianco all’accordo, non fanno che incrementare la già ottima popolarità di cui gode tra la gente.

    “Sono orgoglioso di aver prolungato il contratto con l’Inter – rivela a Sky Sport – e di poter vestire questa maglia anche negli anni a venire. Sì è vero, ho interrotto il rapporto con il mio vecchio procuratore e ho firmato personalmente il contratto.

    Con questo gesto così lontano dalle dinamiche del calcio moderno a cui siamo abituati, Skriniar si guadagna ulteriore affetto incontrastato che emerge con prepotenza quando Conte, nel finale di stagione, lo panchina con costanza aprendo all’ipotesi di una cessione all’estero.

    Ad un certo punto si ha l’impressione che i due, insieme, non possano coesistere: o l’uno o l’altro, un po’ come il celebre scontro tra Ronaldo e Cuper risolto con la permanenza dell’allenatore argentino e la cessione del ‘Fenomeno’ al Real Madrid.

    Sui social impazza la volontà dei tifosi di trattenere Skriniar e di respingere l’assalto più che convincente del Tottenham, deciso a fare sul serio per regalarlo a José Mourinho, per nulla dispiaciuto nel fare uno ‘sgarbo’ al suo passato. Un po’ contro ogni previsione, lo slovacco resta a Milano e con lui anche Conte, confermato dalla società nel celebre patto di Villa Bellini che getta le basi per una stagione finalmente vincente dopo un secondo posto in campionato e il k.o. in finale di Europa League.

    Conte riparte con rinnovate ambizioni e con a disposizione uno Skriniar motivato a dimostrare che le perplessità sul suo conto erano sbagliate: l’ex Sampdoria torna al centro del progetto e contribuisce alla causa con tre goal, l’ultimo dei quali decisivo per battere l’Atalanta a San Siro e festeggiato con un bacio indirizzato ad una telecamera, ripreso dai maggiori quotidiani sportivi nazionali il giorno seguente. Un bacio dal sapore di Scudetto.

  • ENJOYED THIS STORY?

    Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

  • AGNELLO SACRIFICALE SUL MERCATO, COL PSG NEL FUTURO

    Skriniar rimane un punto fermo anche per il dopo-Conte, che ha il nome e il cognome di Simone Inzaghi, costretto a dover fare a meno in un colpo solo di Hakimi, Lukaku (entrambi ceduti a peso d’oro a PSG e Chelsea) ed Eriksen, colpito da un infarto durante Euro 2020 e costretto a giocare con un defibrillatore impiantato nel cuore, pratica che le norme nostrane non consentono al fine dell’ottenimento dell’idoneità sportiva.

    Nonostante queste perdite, l’Inter chiude il girone d’andata al primo posto e, al termine del primo tempo del derby di ritorno, può vantare addirittura 10 punti di vantaggio sul Milan, capace di reagire e rimontare con una doppietta di Giroud che darà il via alla clamorosa cavalcata dei rossoneri verso il tricolore. Skriniar non perde però l’occasione di allenare i muscoli delle braccia sollevando altri due trofei di ‘consolazione’: la Supercoppa italiana e la Coppa Italia, entrambe conquistate ai danni della Juventus.

    Un doppio trionfo che lascia presagire soltanto un futuro roseo, annullato completamente dalle voci di mercato estive che danno Skriniar in partenza. Stavolta è la stessa Inter ad alimentare l’interesse del PSG, forte dell’accordo raggiunto da tempo con l’entourage di Gleison Bremer.

    Una mossa che indispettisce il difensore ex Sampdoria, sentitosi trattato alla pari di una mera merce di scambio: soltanto il naufragio della trattativa col Torino per Bremer (approdato alla Juventus ad un prezzo molto più alto di quanto paventato inizialmente) decreta la permanenza di Skriniar a Milano, quanto mai effimera.

    L’Inter non ha più il controllo della situazione e ora c’è il timore fondato che Skriniar possa davvero partire: Zhang resiste alle offerte provenienti da Parigi e apre ad un rinnovo comunque complicato, ma non di certo impossibile visto l’attaccamento mostrato in passato dal giocatore.

    Ora però è diverso, qualcosa si è rotto e i tifosi lo intuiscono fin dalle prime battute di una trattativa che non sembra volerne sapere di giungere ad una conclusione positiva: la società meneghina offre il massimo per quelle che rappresentano le sue possibilità economiche, compresa la fascia da capitano e l’affetto immutabile della gente, la quale chiede a gran voce un lieto fine.

    La fine si palesa, ma è tutt’altro che lieta: dopo aver lasciato a Samir Handanovic l’onore di alzare al cielo di Riyadh la Supercoppa italiana, Skriniar si congeda dall’Inter in maniera indiretta, tramite le parole del suo agente Roberto Sistici che, in concomitanza dell’espulsione del suo assistito in Inter-Empoli, annuncia la futura conclusione del rapporto.

    "A inizio novembre – le parole a ‘Telenord’ - la società ci ha presentato una proposta e prima di Natale ho comunicato la scelta di non accettare. Prima della finale di Supercoppa ho informato l'Inter della volontà di parlare con altri club, per noi il modo più corretto di procedere. Non abbiamo mai saltato alcun appuntamento con l'Inter".

    La percezione che i tifosi hanno di Skriniar cambia improvvisamente, tanto che non è raro vedere accostato al suo nome il termine ‘traditore’: a complicare il tutto vi è anche la volontà del giocatore di lasciare subito l’Italia per volare a Parigi, temendo violente ripercussioni dal punto di vista personale in seguito ad alcune sue dichiarazioni riportate dal sito della Federcalcio slovacca che ‘ufficializzano’ la firma col PSG.

    A calmare le acque ci pensa la Curva Nord che, a mercato invernale concluso, chiede al resto della tifoseria di non contestare Skriniar, il quale dal canto suo assicura massima professionalità fino all’ultimo giorno della sua avventura in nerazzurro nonostante la perdita della fascia. Strascichi polemici soffocati ma comunque indelebilmente presenti nel finale troppo ‘moderno’ di una storia che aveva tutte le carte in regola per far tornare in auge la figura della 'bandiera', ormai in via di estinzione.

  • Pubblicità
    Pubblicità
0