GOALSerie A 2021/22, il Pagellone: Milan da 10, Juventus appena sufficiente, Cagliari e Genoa le delusioni
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GettyCAGLIARI 3
La più grande delusione della stagione: Giulini e Capozucca erano convinti di aver allestito una squadra per una salvezza tranquilla e un posizionamento di metà classifica, invece il Cagliari è naufragato incappando in una serie di errori e prestazioni non all'altezza di questa piazza. Tre allenatori, poche certezze. La scelta di affidarsi ai giovani a gennaio è stata coraggiosa, ma forse tardiva. È mancato l'apporto dei giocatori più titolati e d'esperienza, urge una completa rifondazione.
GettyGENOA 4
Stagione da cancellare in fretta per il Grifone, che torna in Serie B dopo 15 anni consecutivi nel massimo campionato. Non il biglietto da visita ideale per 777 Partners, che a settembre ha rilevato la società da Preziosi e che ha pagato qualche scelta poco fortunata, come l'esonero probabilmente prematuro di Ballardini e la parentesi da dimenticare di Shevchenko sulla panchina rossoblù. Blessin sembra avere le carte in regola per guidare il Genoa a una pronta risalita, ma servirà una profonda rivoluzione della rosa.
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GettySAMPDORIA 5
Se il Genoa piange, la Samp non può certo ridere: annata decisamente al di sotto delle aspettative per i blucerchiati, che con la coppia Caputo-Quagliarella speravano di poter navigare in acque decisamente più tranquille. Invece è stato un campionato insidioso, complice anche il discutibile avvicendamento D'Aversa-Giampaolo.
GettyVENEZIA 5
17 punti nel girone d'andata, poco più della metà nel girone di ritorno: campionato a due facce per i lagunari, che sembravano potersi giocare la salvezza ad armi pari con le concorrenti ed invece hanno pagato un netto calo di rendimento nel 2022. L'esonero di Zanetti è sembrata una mossa disperata, le cause vanno cercate probabilmente nella costruzione della rosa e in un mercato di gennaio che non ha dato i suoi frutti.
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ATALANTA 5
Dopo cinque anni di avventure europee, la Dea resta fuori dalle Coppe al termine di una stagione dai due volti: positiva nel girone d'andata, decisamente da cancellare nel 2022. La sensazione di trovarsi a fine ciclo è forte e potrebbe spingere anche lo stesso Gasperini a fare un passo indietro. Quell'Atalanta feroce, aggressiva, quasi insuperabile tra le mura amiche non c'è più ma anche i tanti infortuni (su tutti quello di Zapata) hanno inciso sull'esito del campionato dei nerazzurri.
Getty ImagesBOLOGNA 6
Girone d'andata da nona forza del torneo, calo vistoso nel 2022, sul quale può avere inevitabilmente inciso anche la situazione personale di Mihajlovic. Il Bologna chiude il campionato di fatto in una posizione un po' anonima, con le vittorie prestigiose contro Lazio, Roma e Inter (tutte al Dall'Ara) come unici highlights della stagione.
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Getty ImagesSASSUOLO 6
12 punti in meno dello scorso anno, quando solo la differenza reti aveva privato la squadra di De Zerbi della qualificazione alla Conference League: la società però sapeva benissimo che sarebbe stato molto difficile per Dionisi migliorare il risultato dell'anno scorso, soprattutto considerato che l'ex allenatore dell'Empoli era al debutto in Serie A. La qualità, nel gioco e negli interpreti, è rimasta alta, ciò che è mancata è stata la continuità.
GettyTORINO 6,5
L'arrivo di Juric ha dato al Toro un'identità tattica ben precisa ma soprattutto ha permesso ai granata di iniziare un nuovo ciclo, mettendosi alle spalle la brutta stagione targata Giampaolo-Nicola, che aveva visto Belotti e compagni salvarsi aritmeticamente solo a 90 minuti dalla fine del campionato. Tutt'altra musica quest'anno, dove si è vista una squadra compatta e agguerrita, sorretta in difesa da uno dei giocatori rivelazioni della Serie A, il brasiliano Bremer.
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GettyEMPOLI 6,5
Il voto finale è una media, dopo un girone d'andata da 8 in pagella e un ritorno da 5 stiracchiato, con una sola vittoria conquistata e tanti punti persi per strada: due volti dello stesso Empoli, che come da tradizione ha messo in vetrina tanti giovani interessanti. Peccato per il calo di rendimento nel 2022, ma la squadra di Andreazzoli ha comunque centrato l'obiettivo salvezza in ciabatte.
GettyUDINESE 6,5
La dolorosa separazione con Gotti ha aperto la strada a un nuovo corso in casa Udinese, guidato da un tecnico giovane ed emergente come Cioffi. Da Deulofeu a Molina, passando per Beto, Udogie e Makengo, i bianconeri sono tornati ad essere anche una vetrina interessantissima. È mancato il guizzo finale per centrare il doppio obiettivo del decimo posto e dei 50 punti, accarezzato dalla società visti i buoni risultati primaverili.
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GettyJUVENTUS 6,5
La qualificazione alla Champions League rappresenta probabilmente il minimo sindacale per una società come la Juventus. Allegri non ha fatto meglio di Pirlo in termini numerici e di trofei, ma ha chiuso il discorso Europa con largo anticipo, rispetto all'arrivo al fotofinish dello scorso anno. Nei momenti cruciali (come lo scontro diretto con l'Inter) il campo ha dimostrato che il quarto posto era la reale dimensione di questa rosa. La cessione di Ronaldo, l'arrivo di Vlahovic solo a gennaio e un Chiesa out per metà stagione sono gli alibi da concedere: ma dalla Signora ci si aspetta molto di più il prossimo anno.
GettySPEZIA 7
Dall'esonero non formalizzato a Natale all'impresa della salvezza, centrata aritmeticamente con una giornata d'anticipo ma virtualmente già da alcune settimane: Thiago Motta ha compiuto un miracolo a La Spezia, rimediando agli errori commessi nel girone d'andata e plasmando una squadra giovane, ostica e affamata. Difficilmente lo rivedremo in Liguria dopo le frizioni avute con la società, ma il suo sarà un saluto a testa altissima.
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GettyVERONA 7
Una stagione che era iniziata nel verso sbagliato, un voto che rischiava di essere decisamente più basso: e invece il Verona ha chiuso facendo addirittura meglio che con Juric, grazie soprattutto all'ottimo lavoro di Igor Tudor, chiamato dalla dirigenza scaligera a settembre per rimettere sulla retta via la squadra, sbandata vistosamente con Di Francesco in avvio. Nota di merito per il trio Barak-Caprari-Simeone, per mesi uno dei più efficaci e spettacolari tridenti della Serie A.
GettyLAZIO 7
Neanche l'arrivo di Sarri è servito alla Lazio per curare l'annoso problema degli scontri diretti con le big del campionato (solo due vittorie contro Inter e Roma nel girone d'andata), ma i biancocelesti hanno comunque raggiunto il traguardo prefissato, la qualificazione all'Europa League. Un anno importante per assimilare le idee di Sarri e tracciare la linea da seguire per il futuro. La vera rivoluzione è prevista in estate, con le partenze di diversi senatori.
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GettyROMA 7
Il meglio deve ancora venire: è quello che si augurano i tifosi della Roma e tutti i sostenitori neutrali del calcio italiano, in vista dell'attesissima finalissima di Conference League contro il Feyenoord. Mourinho ha portato compattezza, ha saputo, attraverso scelte forti (come l'accantonamento di Veretout nel corso della stagione o l'utilizzo di Zalewski), dare equilibrio e un'identità tattica e di gioco ben chiara. Senza qualche evidente errore arbitrale questa Roma avrebbe potuto lottare più a lungo anche per un posto Champions.
GettyFIORENTINA 7,5
Solo applausi per il lavoro di Vincenzo Italiano, che ha riportato Firenze in Europa dopo una lunga assenza e ha saputo plasmare una squadra in grado di dare del filo da torcere a chiunque. Il merito principale è stato quello di aver saputo reinventare in corsa la sua Fiorentina dopo la partenza di Vlahovic e di aver valorizzato gli ottimi calciatori arrivati in estate, su tutti Torreira e Nico Gonzalez. Peccato per qualche scivolone nel finale di stagione, che è costato l'Europa League.
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GettyNAPOLI 7,5
Il sogno nel cuore dei tifosi partenopei si è spento forse troppo prematuramente per quelle che erano le potenzialità della squadra di Spalletti: aprile è stato il mese che ha visto sciogliere gli azzurri, già fortemente segnati dalla cocente sconfitta casalinga contro il Milan, che ha sicuramente smorzato gli entusiasmi. Resta un'annata positiva per un Napoli che tornerà in Champions dopo la cocente delusione della scorsa stagione.
Getty ImagesSALERNITANA 8
La favola della stagione: una squadra praticamente allo sbando, con un piede e mezzo in Serie B dopo metà campionato, che viene completamente stravolta e rigenerata grazie agli arrivi di un dirigente e di un allenatore specializzati nei miracoli, Walter Sabatini e Davide Nicola. Il finale thrilling, con l'inaspettata sconfitta contro l'Udinese risultata assolutamente indolore, ha reso ancor più indimenticabile questa stagione per il popolo granata.
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GettyINTER 8,5
Perdere campioni del calibro di Lukaku, Hakimi ed Eriksen, dover fare i conti con un bilancio da rattoppare e riuscire ugualmente ad arrivare a giocarsi il campionato all'ultimo respiro la dice lunga sull'eccezionale lavoro di Simone Inzaghi, che chiude la sua prima stagione in nerazzurro con due trofei ma senza riuscire nel miracolo finale. Troppo pesanti i punti persi in quel derby di ritorno, che avrebbe potuto 'ammazzare' il campionato.
Getty ImagesMILAN 10
Qualcosa di epico, magico, indimenticabile: lo Scudetto numero 19 della storia rossonera è il capolavoro di Stefano Pioli, che mattone dopo mattone, settimana dopo settimana, ha costruito una squadra di stampo europeo, capace di imporre il proprio gioco su ogni campo e contro qualsiasi avversario. Una mentalità vincente che è emersa in tutti gli scontri diretti e che ha permesso ai rossoneri di non sbandare nelle ultime curve. Il Milan ha trionfato ribaltando i pronostici, con merito, e mandando un chiaro messaggio al movimento calcistico italiano: si può vincere anche senza spese folli, con idee, competenza e professionalità.
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