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Stefano Sensi InterGetty

Sensi può riprendersi l'Inter: l'ennesima sliding-door della sua carriera

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Che il calcio racchiuda, al massimo delle sue possibilità, la maggior parte degli aspetti della vita è cosa assai nota: un po' come la consapevolezza che la carriera di Stefano Sensi di questi stessi aspetti ne abbia affrontati, interiorizzandoli, parecchi.

C'è che un affare saltato, come quello che avrebbe portato Lazar Samardzic all'Inter, può cambiare nuovamente i piani futuri del centrocampista italiano: un po' come "credito" da riscattare dal karma. Un po' perché, forse, questa volta è quella buona.

In ogni caso, con il serbo che ha fatto ritorno a Udine dopo aver effettuato le visite mediche, la permanenza in nerazzurro di Sensi ha assunto caratteri abbastanza concreti. E imprevedibili: che, poi, è un po' il trend di tutta la sua carriera.

  • IL PRECAMPIONATO DI SENSI

    Un aspetto senz'altro a favore della permanenza di Stefano Sensi all'Inter è stato offerto dal precampionato affrontato con la formazione di Simone Inzaghi.

    Sì, va bene: "calcio d'agosto, non ti conosco". C'è che, però, l'impatto di Sensi nei meccanismi del tecnico ex Lazio (impreziosito dalla rete su punizione al Lugano e da quelle contro PSG e RB Salisburgo) è stato importante. Da qui un'altra domanda: "Ma perché, allora, non si è deciso di puntare su Sensi anche nelle scorse stagioni?".

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  • I DUBBI: GLI INFORTUNI DI SENSI

    Il discorso ritorna, dunque, al passato: ai tanti infortuni che hanno caratterizzato, in maniera assai sfortunata, la carriera di Stefano Sensi.

    Dal suo arrivo all'Inter, nella stagione 2019/20, il centrocampista ha saltato complessivamente 67 partite (in 4 stagioni totali), considerando anche le esperienze in prestito alla Sampdoria e al Monza.

    Un po' troppe, dato che solo uno tra i tanti infortuni è stato traumatico nello stesso periodo (la frattura del perone rimediata a novembre che lo ha costretto a stare fermo ai box per due mesi e mezzo). In sintesi: se non si è deciso di puntare su di lui non è stato certo per le doti tecniche, indiscutibili.

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  • L'IMPATTO DI SENSI NEL 2019

    Sempre riferendoci al passato, poi, va ricordato l'ottimo impatto di Stefano Sensi nell'Inter di Antonio Conte nel 2019.

    Arrivato in nerazzurro, l'ex allenatore del Tottenham ha deciso di puntare su di lui in maniera importante: i 3 goal nelle prime 7 giornate di quel campionato furono un ottimo biglietto da visita, "rovinato" dai guai muscolari.

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  • SENSI PUO' GIOCARE NELL'INTER DI INZAGHI?

    Ed eccoci, di nuovo, al presente: le caratteristiche di Stefano Sensi, al netto dei dubbi sugli infortuni, sono perfette nel gioco di Simone Inzaghi.

    Sensi può giocare come vertice basso del centrocampo a cinque, ma anche come mezz'ala: ha tempi di inserimento e di finalizzazione adatti al sistema dell'ex Lazio, e un'intelligenza tattica avanzata.

    Sì, in definitiva, può giocare in questa InteR: può farlo da riserva e, considerando l'epilogo dell'affare Samardzic, può rappresentare un "colpo involontario" destinato a liberare "spazio economico" per altri innesti. Certo, rispetto al serbo è meno "futuribile", questo va detto. Ma se sta bene può riprendersi l'Inter: e un po' di tutto ciò che il destino gli ha tolto.

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