Undici anni dopo il Milan torna a festeggiare il tricolore: merito del lavoro straordinario di Stefano Pioli, capace di mettere il gruppo davanti al singolo. Ma il 19° Scudetto rossonero porta inevitabilmente anche le firme di Rafael Leão e Sandro Tonali, cresciuti in maniera esponenziale in questo campionato, di Mike Maignan, certezza assoluta tra i pali, e di Olivier Giroud, autore dei goal più decisivi della stagione.
GOALScudetto Milan, il Pagellone: Leão inarrestabile, sicurezza Maignan, il riscatto di Tonali
GettyMIKE MAIGNAN - Voto 9
Intuizione clamorosa del trio Maldini-Massara-Moncada: chiamato a non far rimpiangere Donnarumma, è riuscito a fare anche meglio di Gigio, imprimendo le sue manone sulla Walk of Fame del 19° Scudetto rossonero. Già campione col Lille lo scorso anno, si ripete alla sua prima stagione in Italia guadagnando per distacco il titolo di miglior portiere della Serie A. Riflessi felini, padronanza tecnica coi piedi, mentalità vincente: presente e futuro del Milan e della Nazionale Francese.
Getty ImagesCIPRIAN TATARUSANU - Voto 7
Chiamato a sostituire l'infortunato Maignan in autunno, 'Tata' si è fatto trovare prontissimo, con un solo passaggio a vuoto in occasione della sfida contro la Fiorentina. Ma il portiere rumeno verrà ricordato soprattutto per il miracolo nel derby d'andata. 7 Novembre 2021, minuto 27 di Milan-Inter: il tuffo di Tatarusanu a neutralizzare il calcio di rigore di Lautaro Martinez resta una delle giocate-chiave della stagione.
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GettyFODE BALLO-TOURÉ - Voto 5,5
Non tutte le ciambelle escono col buco e probabilmente l'acquisto del terzino senegalese non verrà annoverato tra i grandi colpi della triade rossonera. Cinque presenze da titolare (tra le quali la pessima prestazione contro il Napoli), qualche spezzone a partita in corso, tanta panchina. Dopo la Coppa d'Africa praticamente mai utilizzato.
GettyDAVIDE CALABRIA - Voto 7,5
Tra i migliori nella prima fase di stagione, il suo rendimento è calato nel girone di ritorno, anche a causa del problema al polpaccio che lo ha tenuto ai box per due mesi. Resta però un'annata positiva per il vice-capitano rossonero, arma tattica preziosissima per Pioli grazie alla sua duttilità: a seconda delle partite e degli avversari lo abbiamo visto altissimo a destra a supportare l'azione, stretto coi centrali quasi a formare una linea da tre in difesa, ma anche nel cuore della mediana, quasi da mezzala. Prezioso.
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GettyALESSANDRO FLORENZI - Voto 7,5
Arrivato quasi in sordina, si è messo a disposizione di Pioli con grande umiltà e abnegazione, diventando ben presto un elemento fondamentale per lo spogliatoio rossonero. La sua esperienza e la sua intelligenza tattica sono emerse col passare delle settimane: nonostante qualche problema fisico è riuscito a ritagliarsi il suo spazio e ad entrare nel film del campionato con il goal che ha certificato la pesantissima vittoria contro il Verona.
GettyMATTEO GABBIA - Voto 6
Carta d'emergenza per Pioli, che si è ritrovato in alcuni momenti della stagione senza mezza difesa: per il giovane centrale cresciuto nel vivaio rossonero una serie di oneste prestazioni, macchiate da un paio di gravi errori, su tutti quelli commessi nella notte da incubo a Firenze. Ha bisogno di giocare con continuità per dimostrare davvero di che pasta è fatto. La fiducia del club è testimoniata dal rinnovo fino al 2026.
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Getty ImagesTHEO HERNANDEZ - Voto 8,5
Anno di ulteriore crescita per il fenomenale Theo: migliorato sensibilmente nella fase difensiva, il francese ha aggiunto al suo repertorio movimenti e letture quasi da mezzala, grazie al lavoro tattico di Stefano Pioli e del suo staff. Un'escalation che ha convinto anche Deschamps a portarlo finalmente in Nazionale. Straripante quando parte palla al piede, si è confermato una delle principali fonti di gioco del Milan anche in questa stagione. Il goal contro l'Atalanta resterà nella storia del club rossonero.
GettyPIERRE KALULU - Voto 8
La grande rivelazione della stagione rossonera: il giovane difensore ex Lione, al suo secondo anno in Italia, ha scalato prepotentemente le gerarchie in difesa, scavalcando capitan Romagnoli e conquistando una maglia da titolare al fianco di Tomori. Da centrale praticamente impeccabile: veloce, preciso negli anticipi, tempestivo nelle chiusure. La prova gigantesca in marcatura su Osimhen resta lo zenit della sua annata.
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GettySIMON KJAER - Voto 7
La sua stagione è finita purtroppo prematuramente a causa di un grave infortunio al ginocchio, ma da agosto a novembre il danese è stato come al solito il leader della retroguardia rossonera. Figura chiave dello spogliatoio rossonero, il suo apporto è stato fondamentale anche fuori dal rettangolo verde.
Getty ImagesALESSIO ROMAGNOLI - Voto 6,5
Non certo una stagione semplice per il capitano rossonero, scivolato al quarto posto nelle gerarchie difensive dietro Kjaer, Tomori e Kalulu, forse più per meriti altrui che per demeriti propri: il rendimento del centrale di Anzio è stato sempre stato all'altezza, ma un problema agli adduttori lo ha penalizzato quando sembrava essersi ripreso una maglia da titolare. Il futuro resta tutto da scrivere.
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GettyFIKAYO TOMORI - Voto 8,5
Cambiano i partner, non cambia il risultato: l'inglese resta il difensore più continuo e affidabile della rosa di Pioli. Una stagione ad altissimi livelli, con una serie di prestazioni maiuscole (memorabile quella contro il Napoli, in coppia con Kalulu) e solo un paio di serate da dimenticare (a Salerno e a Roma contro la Lazio). Se il Milan può permettersi di giocarsi con la linea così alta è soprattutto grazie alle incredibili doti atletiche e alle letture difensive di Tomori.
Getty ImagesTIEMOUÉ BAKAYOKO - Voto 5,5
Buona la seconda? Non proprio: dall'ex centrocampista del Napoli, tornato in estate al Milan, ci si aspettava ben altro. Se nel girone d'andata è stato poco più di una comparsa, da metà gennaio in avanti non ha praticamente più visto il campo, chiuso da Tonali, Bennacer, Kessié e Krunic. Il divorzio a fine stagione, con un anno d'anticipo rispetto al prestito biennale pattuito col Chelsea, appare scontato.
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Getty ImagesISMAEL BENNACER - Voto 8
Il minutaggio non deve trarre in inganno: nonostante abbia giocato da titolare meno della metà delle partite di campionato dei rossoneri, l'algerino è ritenuto un elemento fondamentale da Pioli. Equilibrio e geometrie, classe e personalità: Isma ha recitato un ruolo chiave nella striscia di risultati utili consecutivi del Diavolo in questo 2022, salendo spesso in cattedra e vestendo anche i panni di match-winner nella complicata trasferta di Cagliari.
Getty ImagesSAMUEL CASTILLEJO - Voto 6
Solo 5 gettoni all'attivo, mai impiegato nel 2022: eppure c'è anche lo zampino dello spagnolo in questo Scudetto. Samu è stato infatti decisivo nella rimonta dei rossoneri in casa contro il Verona, procurandosi un rigore e causando l'autogoal finale di Gunter. Uno sprazzo di sole in una stagione vissuta ai margini, per lui che ha voluto fortemente restare al Milan nonostante le offerte ricevute sia in estate che a gennaio.
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GettyBRAHIM DIAZ - Voto 6
Era lecito attendersi di più dal trequartista malagueño, soprattutto dopo l'ottimo avvio di stagione: tre goal nelle prime sei giornate, un graffio (seppur inutile ai fini del risultato) anche ad Anfield. Poi è subentrata probabilmente la pressione di una maglia così pesante, quel 10 che rappresentava un enorme attestato di fiducia da parte della dirigenza. Può e deve fare meglio, il talento non gli manca.
Getty ImagesFRANCK KESSIÉ - Voto 7,5
Un anno con le valigie in mano, un biglietto di sola andata per Barcellona prenotato ormai da mesi e il rumore dei fischi nelle orecchie: eppure l'ivoriano si è sempre comportato da professionista, dando tutto per la causa e mettendosi a completa disposizione di Pioli, che lo ha utilizzato in diverse posizioni a seconda dell'avversario e dell'interpretazione da dare alla partita. Non dominante come lo scorso anno ma pur sempre utilissimo.
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GettyRADE KRUNIC - Voto 7,5
Il bosniaco è uno di quei giocatori che tutti gli allenatori vorrebbero in squadra: duttilità e generosità al servizio del gruppo, mai una parola di troppo o uno sguardo inopportuno. Trequartista, mezzala, mediano, addirittura falso 9 contro la Salernitana o terzino per necessità contro il Genoa: una risorsa preziosissima per Pioli, che non ha mai nascosto di nutrire grande stima per l'ex Empoli.
Getty ImagesJUNIOR MESSIAS - Voto 6,5
Rendimento altalenante per il brasiliano, che ha alternato prestazioni decisamente insufficienti a lampi improvvisi. Cinque goal in campionato, più l'indimenticabile notte di Madrid, che rappresenta senza dubbio il punto più alto non solo della sua esperienza in rossonero ma anche della sua carriera. Il dualismo con Saelemaekers si è risolto di fatto senza vincitori nè vinti.
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(C)Getty ImagesALEXIS SAELEMAEKERS - Voto 6,5
Il salto di qualità non è arrivato: il belga, elemento imprescindibile per Pioli nella scorsa stagione, era atteso ad un ulteriore step di crescita ma nel corso dei mesi ha perso fiducia nei propri mezzi, soffrendo probabilmente anche il dualismo con Messias. Per lui solo un goal e tre assist in campionato, troppo pochi per rivendicare lo status di titolarissimo conquistato lo scorso anno.
Getty ImagesSANDRO TONALI - Voto 9
Uno degli uomini-copertina di questo Scudetto, nuovo idolo incontrastato del popolo rossonero per la sua grinta, la sua caparbietà ma soprattutto per il suo essere milanista al 101%. Se il primo anno ha sofferto la pressione del grande salto, in questa stagione è stato uno dei leader tecnici e caratteriali della squadra, diventando assolutamente imprescindibile per Pioli. Il goal con la Lazio allo scadere e la doppietta di Verona sono instantanee che resteranno nella storia rossonera. La fascia di capitano è solo questione di tempo...
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GettyOLIVIER GIROUD - Voto 8,5
Un campione, un vincente: il francese ha portato in rossonero la sua esperienza, la sua mentalità, ma soprattutto la sua abitudine ad essere decisivo nei momenti che contano davvero. La doppietta contro l'Inter ha indirizzato il campionato sui binari rossoneri, il goal contro il Napoli ha consolidato e certificato lo status del Milan (praticamente infallibile negli scontri diretti in questa Serie A), le due reti di Reggio Emilia hanno chiuso la pratica Scudetto. Ma l'importanza di Olivier per la squadra di Pioli va ben oltre le sue 14 reti stagionali.
Getty ImagesZLATAN IBRAHIMOVIC - Voto 7,5
Forse per la prima volta in carriera il supereroe svedese ha dovuto fare i conti con la carta d'identità: i tanti, ripetuti infortuni hanno condizionato la sua stagione, ma finchè il fisico ha retto Zlatan è stato il miglior marcatore rossonero. 7 goal in 11 partite nel girone d'andata, solo spezzoni in questo 2022. Ma anche entrando dalla panchina (come a Roma contro la Lazio) o semplicemente da bordocampo, la sua presenza è stata fondamentale per il gruppo.
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GettyRAFAEL LEÃO - Voto 9,5
L'MVP della Serie A 2021/2022, o per lo meno il giocatore più determinante con le sue giocate in questo campionato: l'ascesa del fenomeno portoghese è stata inarrestabile, come le sue accelerazioni palla al piede. Tutti sanno dove andrà, nessuno riesce a fermarlo: già oggi, nell'uno contro uno, uno dei migliori in Europa. Per Rafa sky is the limit: se trova maggiore lucidità e cattiveria nella finalizzazione può davvero ambire a un posto nell'olimpo.
Getty ImagesDANIEL MALDINI - Voto 6
Anno di apprendistato per il figlio di Paolo, che si è tolto anche la soddisfazione di segnare il suo primo goal tra i professionisti nell'insidiosa trasferta di La Spezia, al suo esordio da titolare. Da lì in avanti qualche altro spezzone, pochi minuti di campo e tanto da apprendere dai compagni più esperti, soprattutto nei momenti più delicati della stagione.
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Getty ImagesANTE REBIC - Voto 6,5
Dopo essere stato uno dei protagonisti della qualificazione Champions dello scorso anno, in questa stagione il croato si è visto costretto a recitare un ruolo quasi da comprimario, complice l'esplosione di Leao e i tanti infortuni che lo hanno condizionato. I suoi unici due goal in campionato, a settembre contro la Juve e a febbraio contro la Salernitana, sono stati però pesantissimi.
GettySTEFANO PIOLI - Voto 10
Per il suo primo titolo in carriera da allenatore ha deciso di fare le cose in grande, entrando in poco meno di tre anni nella storia di uno dei club più gloriosi al mondo. Pioli ha saputo dare alla sua squadra un'identità chiara e inscalfibile, pur rifiutando dogmi tattici rigidi e insindacabili, affermandosi come il tecnico più 'europeo' del panorama italiano. Dai movimenti dei terzini alla mutabilità del triangolo di centrocampo, una continua ricerca e sperimentazione che ha reso il suo 4-2-3-1 solo la base di partenza verso nuovi mondi. Ha saputo migliorare ogni singolo elemento della rosa, guadagnandosi il rispetto e la fiducia dei suoi giocatori. E alla fine ha raccolto i frutti dell'incredibile lavoro svolto dal suo arrivo a Milanello: il 19° Scudetto rossonero resterà lo Scudetto di Pioli, più che mai "on fire".
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