A rendere il clima tra le parti sempre meno amichevole è arrivato il comunicato del PSG.
"Il club desidera ricordare che ha fatto tutto il possibile, per più di un anno, per arrivare a una soluzione amichevole al fine di permettere a tutte le parti di avanzare, conformemente alla relazione di cooperazione e di fiducia che deve esistere tra un club e il suo giocatore.Diverse istanze adite nel quadro di questa controversia hanno d’altronde incoraggiato un regolamento amichevole, che il club ha sempre ricercato in buona fede. Malgrado questi sforzi ripetuti,il signor Mbappé ha continuamente attaccato il club a ogni occasione, compresa la procedura avviata oggi (ieri, ndr), una situazione deplorevole per il giocatore stesso, come per il calcio francese nel suo insieme.
Davanti al tribunaleil club ha presentato elementi dimostrando che il giocatore ha agito in malafede, dissimulando per quasi 11 mesi, tra luglio 2022 e giugno 2023, la sua decisione di non prolungare il suo contratto, privando così il club di qualsiasi possibilità di organizzare un trasferimento. Il giocatore ha poi rimesso in causa un accordo concluso con il club nell’agosto 2023, che prevedeva una riduzione della remunerazione nel caso in cui decidesse di partire a parametro zero, al fine di preservare la stabilità finanziaria del club dopo l’investimento eccezionale sostenuto.
Il Paris Saint-Germain continua a difendere i suoi diritti con rigore. Fondamentalmente, si tratta di una questione di buona fede, di onestà, di mantenimento dei valori e di rispetto dell’istituzione parigina e dei suoi tifosi. Nel contempo, il Paris Saint-Germain prosegue sulla scia della stagione più riuscita della sua storia, fondata sulla solidarietà, il lavoro, lo spirito di squadra e la preminenza del club su qualsiasi individualità".