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Paolo Scaroni MilanGetty

Scaroni contro il sindaco di Bologna: "Il rinvio della partita? Decisione incomprensibile"

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Non è proprio andata giù al Milan la decisione presa dal sindaco di Bologna di non far giocare l'incontro tra rossoblù e rossoneri in programma per sabato 26 ottobre alle 18 al Dall'Ara.

La scelta era stata fatta al fine di tutelare l'ordine pubblico dopo la pesante alluvione che ha colpito il capoluogo emiliano nei giorni scorsi, causando vari disagi e anche una vittima.

Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, è però tornato sull'ordinanza del primo cittadino bolognese sollevando dubbi sulla legittimità della scelta presa.

  • "SONO FURIOSO"

    A margine dell'assemblea dei soci per l'approvazione del bilancio, Scaroni ha parlato così ai cronisti presenti.

    "Io sono furioso, è stata presa dal sindaco di Bologna una decisione incomprensibile, ingiusta e immotivata. Non tanto sul fatto della chiusura dello stadio in presenza di pubblico, lo capisco ma di impedirci di giocare a porte chiuse. È incomprensibile sotto molti punti di vista, considerando anche che sono stati permessi altri eventi a porte chiuse a Bologna."

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  • "IN DISCUSSIONE LA LEGITTIMITÀ DELL'ORDINANZA"

    Continua Scaroni:

    "Il sindaco può decidere quello che vuole e noi siamo rispettosi delle decisioni delle istituzioni, nel nostro stile non c’è quello di prendere decisioni così sottogamba. È stata iniqua, ci ha creato un danno. Ci sono presupposti per mettere in discussione la legittimità dell’ordinanza del sindaco. Non abbiamo intenzione di rimanere inerti rispetto al danno che ci è stato creato. Siamo tutti furiosi come Milan, ci è stato fatto un danno grave. Il presidente di Lega Casini ha telefonato ripetutamente al sindaco, ma ci è stato dato un diniego".

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  • "UN ANNO E MEZZO A PORTE CHIUSE"

    Per il presidente del Milan: "Tutte le decisioni delle autorità pubbliche possono essere suscettibili di dubbi sulla legittimità sulle ordinanze, soprattutto quando hanno un contenuto incomprensibile. Non si capisce perché non si possa giocare a Bologna a porte chiuse, lo abbiamo fatto per un anno e mezzo".

  • "DANNO DIFFICILE DA QUANTIFICARE"

    Conclude poi Scaroni prima di lasciare l'assemblea.

    "L’altra cosa è che è iniqua, non si capisce perché a calcio no e altre cose sì. Se si mette in discussione la legittimità si valuta anche il risarcimento e il danno. Il nostro danno è difficile da quantificare, ma non c’è dubbio che costringerci a non giocare una partita ci crea un problema non da poco. Stiamo esaminando questo tema, siccome sono furioso di solito in queste situazioni sono attivo e non passivo quindi mi ci dedicherò".

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