Sarina Wiegman è, senza ombra di dubbio, la miglior allenatrice del calcio femminile internazionale. Nessuna collega può vantare un palmarès comparabile al suo, arricchito ulteriormente martedì, quando ha portato l’Inghilterra alla terza finale consecutiva in un grande torneo. Negli ultimi otto anni, con Olanda prima e Inghilterra poi, ha conquistato due titoli europei, raggiunto due finali mondiali e ora, domenica, avrà un’altra possibilità di trionfare all’Europeo 2025. Se non fosse stato per l’eliminazione ai quarti alle Olimpiadi del 2020, parleremmo di cinque finali consecutive – e anche così, i numeri di Wiegman restano straordinari.
Eppure, non è immune da critiche, e in più di un’occasione in questo torneo il mantra “In Sarina we trust” è stato messo a dura prova. La scorsa settimana, le Lionesses erano sotto 2-0 a undici minuti dalla fine nei quarti contro la Svezia, prima di completare una rimonta folle, suggellata ai rigori dopo 14 tiri dal dischetto. Cinque giorni dopo, contro l’Italia, è servito un altro miracolo: pareggio di Michelle Agyemang nei minuti finali del recupero, e poi il sigillo di Chloe Kelly in extremis nei supplementari, ribattendo in rete dopo essersi vista respingere un rigore.
Queste rimonte raccontano molto di questa Inghilterra: una squadra resiliente, che non molla mai e trova sempre il modo di vincere. Spirito da campionesse, senza dubbio. Ma contro la Spagna, in finale, non basterà la fortuna: servirà tutto il meglio del repertorio di Wiegman per confermarsi sul trono d’Europa.
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