Pubblicità
Pubblicità
Questa pagina contiene link di affiliazione. Quando acquisti tramite i link forniti, potremmo guadagnare una commissione.
Sarina Wiegman Euro 2025 GFXGetty/GOAL

Sarina Wiegman porta l’eredità delle Lionesses a nuovi livelli con l’Europeo 2025: deve smettere di giocare col fuoco per battere la Spagna

Pubblicità

Sarina Wiegman è, senza ombra di dubbio, la miglior allenatrice del calcio femminile internazionale. Nessuna collega può vantare un palmarès comparabile al suo, arricchito ulteriormente martedì, quando ha portato l’Inghilterra alla terza finale consecutiva in un grande torneo. Negli ultimi otto anni, con Olanda prima e Inghilterra poi, ha conquistato due titoli europei, raggiunto due finali mondiali e ora, domenica, avrà un’altra possibilità di trionfare all’Europeo 2025. Se non fosse stato per l’eliminazione ai quarti alle Olimpiadi del 2020, parleremmo di cinque finali consecutive – e anche così, i numeri di Wiegman restano straordinari.

Eppure, non è immune da critiche, e in più di un’occasione in questo torneo il mantra “In Sarina we trust” è stato messo a dura prova. La scorsa settimana, le Lionesses erano sotto 2-0 a undici minuti dalla fine nei quarti contro la Svezia, prima di completare una rimonta folle, suggellata ai rigori dopo 14 tiri dal dischetto. Cinque giorni dopo, contro l’Italia, è servito un altro miracolo: pareggio di Michelle Agyemang nei minuti finali del recupero, e poi il sigillo di Chloe Kelly in extremis nei supplementari, ribattendo in rete dopo essersi vista respingere un rigore.

Queste rimonte raccontano molto di questa Inghilterra: una squadra resiliente, che non molla mai e trova sempre il modo di vincere. Spirito da campionesse, senza dubbio. Ma contro la Spagna, in finale, non basterà la fortuna: servirà tutto il meglio del repertorio di Wiegman per confermarsi sul trono d’Europa.

  • Sarina Wiegman 2025Getty Images

    ATTESE (TROPPO) LUNGHE

    Quando Kelly è entrata nella semifinale al 77’ e Agyemang all’85’, la reazione dei tifosi è stata unanime: “Finalmente”. L’Italia era in vantaggio dal 33’ grazie a Bonansea e, nonostante l’Inghilterra avesse aumentato la pressione nel secondo tempo, con Beth Mead subentrata all’infortunata Lauren James, le occasioni erano state poche. Serviva una scossa.

    La scena si era già vista nei quarti: Wiegman non ha cambiato nulla fino al 70’, nonostante lo 0-2 dopo appena 25 minuti. I tifosi più critici l’hanno bollata come una gestione testarda, ma sarebbe ingeneroso dimenticare che questa è la stessa allenatrice che ha cambiato modulo in corsa al Mondiale 2023 quando le cose non giravano, pur avendo vinto le prime due gare.

    Tuttavia, l’inerzia mostrata in questo Europeo ha lasciato perplessi. Spesso l’Inghilterra è stata a un passo dall’eliminazione, e la calma glaciale di Wiegman – per quanto possa rassicurare le giocatrici – ha dato l’impressione di essere quasi un immobilismo pericoloso.

  • Pubblicità
  • Kosovare Asllani Sweden England Women 2025Getty Images

    PROBLEMI MAI RISOLTI

    E non si parla solo di cambi tardivi. Il problema cronico è la fascia sinistra della difesa, un punto debole sfruttato a più riprese dalle avversarie. Dopo la sconfitta all’esordio contro la Francia (1-2), Wiegman ha modificato qualcosa: ha invertito Jess Carter e Alex Greenwood, riportando quest’ultima nel ruolo di terzino sinistro, che in passato aveva già ricoperto. Nella fase a gironi ha funzionato, ma nei quarti e in semifinale le crepe si sono riaperte.

    Va detto che il problema non nasce oggi. Da anni l’Inghilterra non ha una vera terzina sinistra di ruolo, e la ct ha scelto soluzioni di fortuna: prima Rachel Daly, attaccante nell’Aston Villa, poi Carter e Niamh Charles – adattata in quel ruolo dal Chelsea, non da Wiegman.

    Questi rattoppi hanno spesso retto, ma stavolta stanno costando caro: è da quella fascia che la Svezia ha dilagato, e sempre da lì è partita l’azione del vantaggio italiano in semifinale. Persino il cambio con Esme Morgan al centro sinistra non ha dato frutti.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • SOLUZIONI IGNORATE

    Tutto ciò rende ancora più incomprensibile l’ostinazione a non riproporre il 3-5-2 che aveva ben funzionato al Mondiale 2023. Quel modulo copriva meglio la fascia sinistra, valorizzava Carter e dava più supporto a Russo in attacco. Sarebbe una mossa logica da fare ora.

    Eppure, Wiegman lo utilizza solo nei momenti di emergenza. E ogni volta… funziona. Non è uno schema folle o sbilanciato: due anni fa è stato determinante. Ma invece di partire con quella disposizione, l’Inghilterra continua a schierarsi con un 4-3-3 statico, che fatica ad accompagnare le punte e offre pochi sbocchi offensivi.

  • Alessia Russo England Women 2025Getty Images

    SEGNALI PER LA SPAGNA

    Può sembrare severo criticare una ct che ha appena centrato l’ennesima finale, ma è anche la dimostrazione di quanto alta sia l’asticella posta da Wiegman e dalle sue Lionesses.

    Il cammino è stato epico, ma spesso incerto e poco convincente. E la Spagna, domenica, sa benissimo dove colpire: la fascia sinistra scoperta, il supporto inesistente a Russo, la dipendenza da Keira Walsh in regia – basta marcarla a uomo e il gioco inglese si spegne. Wiegman ha provato a risolvere queste questioni nel corso degli anni, ma nessuna è stata sistemata in via definitiva.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • Michelle Agyemang England Women 2025Getty Images

    TANTE SCELTE GIUSTE

    Ciò che rende il tutto più frustrante è che molte decisioni di Wiegman sono state, in realtà, giuste. I cambi, pur tardivi, si sono rivelati azzeccati: Agyemang e Kelly sono state decisive, un impatto che la panchina dell’Inghilterra non garantiva da tempo.

    Anche quando è tornata alla difesa a tre, lo ha fatto con successo. Ha aumentato la spinta offensiva, garantendo al contempo una protezione migliore dietro.

    E sul piano generale, le convocazioni per l’Europeo sono state lucide: Hampton ha preso il posto di Mary Earps al momento giusto, e Agyemang ha pienamente ripagato la fiducia della ct, che l’ha preferita a nomi più esperti come Nikita Parris o Fran Kirby. Se l’Inghilterra è arrivata in finale, gran parte del merito è di Wiegman.

  • Sarina Wiegman 2025Getty Images

    ORA SERVE UN SALTO DI QUALITÀ

    Ma non si può continuare a giocare col fuoco. Wiegman non può aspettare sempre gli ultimi minuti per affidarsi al talento di Kelly o Agyemang. E non può permettersi di lasciare la difesa scoperta contro un avversario come la Spagna.

    Per confermarsi campionessa d’Europa, dovrà alzare ulteriormente il livello e dimostrare perché è considerata la numero uno. Domenica, Sarina dovrà essere il vero valore aggiunto, non solo la mente dietro il miracolo, ma la guida lucida e risolutiva che non lascia nulla al caso.

    È il momento di smettere di rincorrere le partite. È il momento di vincerle.

  • Pubblicità
    Pubblicità