Salah ormai è una leggenda del Liverpool: nell'Olimpo con Gerrard e Ian Rush

Cominciamo con gli ultimi record individuali di Salah. In primo luogo, il suo goal contro il Brentford lo porta a pari merito con Gerrard con 186 goal coi Reds in tutte le competizioni, al quinto posto nella classifica di tutti i tempi. 

Davanti a lui ora? Solo Liddell (228), Gordon Hodgson (241), Hunt (285) e Rush (346), e tra questi solo Hodgson ha un rapporto goal-partite migliore. I 186 goal di Salah sono arrivati in sole 302 partite.

Ora ha 30 reti in tutte le competizioni in questa stagione, la quarta volta che raggiunge una tale impresa in sei anni con il Liverpool, la terza di seguito. Solo altri tre giocatori - Hunt, Rush e Fowler - hanno segnato più di 30 goal in tre stagioni consecutive per il club. Nessuno ci è riuscito dalla metà degli anni Novanta.

Salah ha anche raggiunto i 100 goal ad Anfield, solo l'ottavo giocatore nella storia dei Reds a riuscirci, ed è diventato il primo a segnare in nove presenze casalinghe consecutive, superando il record di Suarez di otto, stabilito nel 2013-2014. 

In qualsiasi modo lo si guardi, si tratta di risultati importanti.

L'estate scorsa si era insinuato, stupidamente, che il nuovo contratto triennale firmato da Salah al Liverpool, del valore stimato di 300.000 sterline a settimana, potesse influire sulla motivazione del trentenne.

Non è stato affatto così.

La forma del Liverpool in questa stagione è calata, certo, e Salah ha lottato a volte all'interno di una squadra disfunzionale, ma ha continuato a lavorare, a segnare e a fare assist. Si sente a suo agio? Non conosce il significato di questa frase. 

"Ho già detto che qui mi sento a casa, sono felice", ha detto sabato a Sky Sport. "Questo [battere i record] significa molto per me. È qualcosa che mi rende orgoglioso, a dire il vero. Lavoro molto duramente e tutti lo sanno, tutti lo vedono. Sono solo motivato a continuare a battere i record, a segnare goal e vincere partite per la squadra".

Forse il dato più impressionante è il notevole stato di forma di Salah. Da quando è arrivato dalla Roma nel 2018, il Liverpool ha disputato 225 partite di Premier League, e Salah ne ha giocate 215. 

Delle 10 che ha saltato, una è stata a causa del Covid-19, una a seguito di un terribile tackle di Hamza Choudhury del Leicester e in tre è stato un sostituto non utilizzato, tutte nella stagione 2019-20, quella in cui i Reds hanno vinto il titolo.

Non ha mai giocato meno di 48 partite in una stagione per il Liverpool in tutte le competizioni, a testimonianza della sua professionalità, della sua mentalità e della sua straordinaria preparazione fisica. È questo, oltre alla brillantezza dei suoi goal, a renderlo una risorsa per Klopp e per il Liverpool.

Klopp, senza dubbio, era in vena di parlare del suo fuoriclasse dopo la partita di sabato. "È una macchina", ha detto il tecnico dei Reds a BBC Sport e, nella conferenza stampa post-partita, si è soffermato ulteriormente sui successi e le prestazioni di Salah.

"Sappiamo tutti che dopo la sua carriera sarà considerato uno dei grandi di tutti i tempi", ha detto ai giornalisti. "Ora è ancora nel pieno della sua carriera e alcuni potrebbero non apprezzarlo abbastanza, ma noi lo facciamo. Merita già tutti gli elogi che riceve e ne riceverà ancora di più dopo la sua carriera, perché in un club con i grandi di tutti i tempi che abbiamo avuto in passato, essere il primo a segnare in nove partite consecutive in casa è super-speciale. Segnare di nuovo 30 gaol in questa stagione è super-speciale, quindi, sì, assolutamente fantastico".

Naturalmente va sottolineato che questa sarà, con ogni probabilità, una stagione che si concluderà con una delusione, sia per Salah che per il Liverpool.

Non ci sono finali a cui aspirare, né trofei già in tasca. Ad Anfield manca la drammaticità di una corsa al titolo e, pur avendo ancora una possibilità di raggiungere il Newcastle o il Manchester United per un piazzamento tra i primi quattro, anche questo sembra improbabile.

Salah non ritirerà il suo quarto premio come capocannoniere della Premier League alla fine della stagione - si può dire che Erling Haaland lo abbia già conquistato - e non sarà nemmeno nominato giocatore dell'anno PFA per la terza volta. Probabilmente non entrerà nemmeno nella squadra dell'anno, in tutta onestà.

Eppure va sottolineato che tra i giocatori della Premier League, solo Haaland ha segnato di più in tutte le competizioni in questa stagione. Salah ha due goal in più di Harry Kane, un altro che sembra battere un nuovo record ogni settimana, e ne ha uno in più di Marcus Rashford, che sta vivendo la migliore stagione della sua carriera. Ne ha più del doppio di Bukayo Saka, il prescelto per sostituirlo come miglior ala destra del campionato.

Non male, in una squadra che per quasi tutta la stagione non ha dato il meglio di sé. Se Salah può fare questo in una squadra in difficoltà, cosa potrebbe fare se il Liverpool si rimettesse in sesto nel prossimo campionato?

Salah non ha mai segnato meno di 23 goal in una stagione con il Liverpool, ma in cinque delle sue sei annate ha anche raggiunto la doppia cifra di assist. Quest'anno ha partecipato a più goal in Premier League di Kane o Rashford, Gabriel Martinelli o Son.

Secondo lfchistory.net, Salah è al nono posto nella classifica degli assist di tutti i tempi del Liverpool, davanti a grandi nomi come Terry McDermott, Ray Kennedy, Peter Beardsley e Jan Molby. Presto raggiungerà e supererà anche Roberto Firmino e Kevin Keegan.

Salah sarà senza dubbio uno dei grandi del Liverpool ed è spaventoso pensare a ciò che potrebbe raggiungere prima di lasciare il club.

Anche se dovesse andarsene alla fine del suo attuale contratto nel 2025, è lecito pensare che supererà Liddell e si avvicinerà a Hodgson come terzo marcatore dei Reds. È lecito supporre che insidierà personaggi come Rush e Steve McManaman nella top five della classifica degli assist di tutti i tempi.

E si può sperare che aiuterà il Liverpool a competere ancora una volta per i trofei.

La stagione ad Anfield non è stata delle migliori, ma ascoltare Klopp di recente significa ascoltare un uomo convinto che le soluzioni si troveranno, sia nel mercato dei trasferimenti che sul campo di allenamento. Forse non raggiungeranno le vette della scorsa stagione, quando avrebbero potuto e forse dovuto vincere tutto, ma di sicuro torneranno a competere. Soprattutto con Salah alla guida della squadra.

Quando la sua avventura sarà finita - e i tifosi sperano che quel giorno sia molto lontano - non ci saranno dubbi sull'eredità dell'egiziano a Liverpool. Se mai dovesse esistere una versione di Anfield del Monte Rushmore, il volto di Salah figurerebbe accanto a quelli di Dalglish, Gerrard e Rush. 

Su questo non si può più discutere.