Pubblicità
Pubblicità
Romagnoli Derby HDGOAL

Romagnoli, tifoso-leader della Lazio: dal passato alla Roma al derby dalla 'parte giusta'

Pubblicità

L’attesa. Il batticuore. Giorni, ore, minuti e istanti che precedono il grande evento. Una partita attesa tutto l’anno. Un vero e proprio appuntamento imperdibile sulle rive del Tevere. Il derby. Lazio e Roma, una contro l’altra. Molto più di un semplice partita. Una rivalità che trova la sua massima espressione due volte l’anno e che viene vissuta con ardore e passione 365 giorni.

Una questione d’identità. Una scelta d’appartenenza. Lazio contro Roma è molto più di una partita di calcio. Lo sa bene Alessio Romagnoli, difensore che si appresta a vivere il suo secondo derby con la maglia biancoceleste dopo i trascorsi in giallorosso.

A Trigoria, con la maglia della Roma, il calciatore di Anzio ha coltivato e realizzato il suo sogno di diventare un calciatore professionista, senza però mai dimenticare l’amore e la fede per i colori biancocelesti, quelli con cui è cresciuto e che lo legano da sempre alla sua famiglia.

Un tifo che Romagnoli non ha mai nascosto quando ha indossato le maglie di Roma, Sampdoria e Milan e che la scorsa estate si è trasformato in un sogno ad occhi aperti, quando ha deciso di intraprendere un nuovo capitolo della sua carriera e vestire la maglia del club biancoceleste.

  • "IL SOGNO? NON LA SERIE A, MA LA LAZIO"

    "Penso sia stata l’emozione più grande della mia vita. Aver indossato questa maglia è il coronamento di un sogno che avevo da bambino. Non volevo giocare in Serie A, ma nella Lazio".

    Quasi commosso, visibilmente emozionato, Romagnoli ha raccontato nella sua prima intervista da calciatore della Lazio la sensazione di sentirsi finalmente a casa.

    Le critiche non sono mancate. In un ambiente come quello capitolino, in cui la rivalità calcistica va ben oltre i 90 minuti, il classe 1995 è stato attaccato in passato, dopo aver dichiarato apertamente la sua fede biancoceleste:

    "Credo che non ci sia nulla di male a manifestare la propria fede. Anche se uno ha giocato per tanti anni in una squadra, se porta rispetto e dà il proprio meglio alla squadra per cui sta giocando, può dichiarare tranquillamente quella per cui tifa. Come feci io diversi anni fa".

    Un messaggio forte e chiaro inviato da uno che a maggio scorso ha alzato al cielo il trofeo della Serie A da capitano. Campione d’Italia in rossonero, ma con la Lazio sempre nel cuore.

  • Pubblicità
  • LA PRIMA PARTITA E LO SCUDETTO NEL 2000

    Un sentimento che proviene da lontano. Lo stesso difensore ha riavvolto il nastro e ricordato la prima volta allo stadio e le emozioni vissute il 14 maggio 2000, giorno del secondo scudetto della Lazio, conquistato al termine di una giornata incredibile con il successo sulla Reggina e quello decisivo del Perugia sulla Juve sotto il diluvio del Renato Curi:

    "La prima partita? Ero veramente piccolo, forse era il 1999. Mio padre mi portava spesso. Scudetto? Non c’ero perché non c’erano i biglietti. Me lo sono goduto da casa, uno dei giorni più belli di sempre. Poi come è arrivata la vittoria è altrettanto bello. Mi è spiaciuto non andare allo stadio".

    Romagnoli ha poi rivelato un particolare retroscena della sua carriera:

    Cantavo l’inno con la felpa sopra il naso ogni volta che giocavamo all’Olimpico contro la Lazio. Non esultare è stato molto naturale. Rispetto la mia fede e i miei ideali va oltre ogni cosa, non ci sarei mai riuscito. Il rispetto è la prima cosa. Ho sempre rispettato questa fede e questa maglia”.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • Alessio Romagnoli LazioGetty

    L'IDOLO NESTA E LA NUMERO 13

    Ora Alessio Romagnoli lo canta ogniqualvolta la Lazio disputa una sfida casalinga. Dalla scorsa estate indossa la maglia con l’aquila sul petto e difende i colori biancocelesti. Col numero 13 sulle spalle, quello del suo idolo Alessandro Nesta.

    “La tredici me la porto dietro da tanti anni. Nesta è stato il più forte difensore di tutti i tempi, nessuno sarà mai come lui. Per un’era è stata eccezionale e irripetibile. Indossare il suo numero è qualcosa di importante, pesa molto. Cercherò di fare del mio meglio”.

  • ENJOYED THIS STORY?

    Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

  • romagnoli derbyGetty Images

    DAL 26 MAGGIO E I DERBY CON LA ROMA ALLA "PARTE GIUSTA"

    E Romagnoli sta mantenendo la sua promessa. Anche grazie al suo numero 13, La Lazio è al momento la seconda miglior difesa della Serie A, alle spalle della corazzata Napoli, con 15 clean sheet finora in campionato.

    Uno di questi è arrivato contro la Roma nella gara d’andata, sfida vinta dai biancocelesti grazie alla rete di Felipe Anderson. Una gara speciale per Romagnoli, che di derby ne ha vissuti 5 dall’altra parte, tutti però in panchina, senza mai entrare in campo.

    Tra questi c’è anche quello in finale di Coppa Italia del 26 maggio 2013, una sfida storica e unica, con le due formazioni a sfidarsi in una gara secca che metteva in palio un trofeo. Un match deciso dalla rete realizzata al 71’ da Senad Lulic, un goal impresso nella storia della stracittadina capitolina e delle due squadre.

    Dopo il derby d’andata, Alessio Romagnoli si è lasciato andare e ha esternato a caldo tutta la sua gioia per la prima stracittadina giocata e vinta con la maglia biancoceleste:

    “Emozione unica. Siamo stati tutti perfetti e abbiamo vinto una gara tosta contro una squadra organizzata. La nostra tifoseria è avanti su tutte, li ringrazio perché ci fanno sentire i migliori al mondo. Non so come dirlo, è incredibile. […] Mi godo di essere dalla parte giusta nove anni dopo il 26 Maggio”.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • UN TIFOSO IN CAMPO

    Dalla parte giusta. Parole che non certamente passate sottotraccia tra i supporters biancocelesti, che in Romagnoli oggi si riconoscono e identificano. Un tifoso in campo.

    Un professionista, è vero, ma pur sempre un uomo con sentimenti ed emozioni a influenzarlo. Dopo gli anni alla Roma, per Alessio ora è tempo di vivere un altro derby ‘dalla parte giusta’. Di fronte la Roma, il suo passato e il più grande nemico sportivo.

    Il calcio d’inizio si avvicina, l’attesa cresce, come l’adrenalina di una sfida sentitissima, che influenza l’umore e spesso condiziona il bilancio stagionale di Lazio e Roma.

    Molto più di una semplice partita di calcio. E Alessio Romagnoli, uno che è nato e cresciuto con i colori biancocelesti e l’aquila tatuati sulla pelle, lo sa bene…

0