Roma in semifinale, De Rossi esulta: "Allenare questa squadra è un orgoglio"

"Per battere il Milan c'era bisogno dell'eccellenza, quasi della perfezione. Serviva un grande cuore, una volta rimasti in dieci bisognava fare una partita intensa e intelligente. Essere l'allenatore di questa squadra è un orgoglio. Anche il Real Madrid si chiude e difende basso, noi siamo stati bravi a farlo quando serviva".

"A parte l'ultimo quarto d'ora nell'andata, non abbiamo mai sofferto troppo. Loro all'andata hanno fatto bene, al ritorno siamo partiti bene e forse avevamo qualcosa di magico addosso. Se chiudi una squadra in area per 50 minuti non si può parlare di brutta partita. Penso che sia stato un doppio confronto equilibrato, negli anni precedenti ci avevano quasi sempre battuto".

"Lo stop di Mancini non l'avevo visto, forse è la cosa più bella. Avevamo cercato di portare l'idea di attaccare lo spazio vuoto con tutti, portiere escluso. In allenamento i difensori stanno tanto in attacco e Mancini si trova a suo agio in questo. Lo lasciamo libero di avanzare, ormai nessuno gioca con i difensori bloccati".

"Il livello del calcio italiano è alto, magari abbiamo in mente i ricordi di un passato in cui eravamo i più forti di tutti e ora non è più così. Sono cinque o sei anni che riusciamo a portare diverse squadre avanti nelle competizioni europee. Noi dobbiamo essere un po' più razionali: l'erba del vicino non può essere sempre più verde. Con le idee e con un calcio interessante ai giocatori forti verrà sempre voglia di venire a giocare in Italia".

"Partoriamo allenatori che non sfigurano, a volte c'è bisogno dell'opportunità per capire se un giovane allenatore è valido: la mia è cascata dal cielo. La nostra scuola di allenatori è sempre valida".

"Xabi Alonso ha festeggiato la qualificazione della Roma? Da calciatore aveva molta eleganza, preferisco non commentare, ho molta stima di lui. Magari saranno stati contenti perché l’anno scorso sono stati eliminati, avranno un senso di rivincita".