Va alla Roma il primo derby della Capitale in notturna dopo sei anni: la Lazio paga un pessimo primo tempo e la scarsa incisività negli ultimi metri. Ranieri si conferma 'mister stracittadina' con cinque successi in altrettanti incontri.
Avvio shock per i ragazzi di Baroni, travolti dall'esuberanza dei giallorossi che trovano il vantaggio con l'uomo più atteso: Pellegrini fa pace con i tifosi togliendo la ragnatela dall'incrocio dopo dieci minuti, seguito dalla percussione di Saelemaekers che mette a ferro e a fuoco la fascia destra, prima di bucare Provedel con un comodo tap-in.
Zaccagni e compagni provano a riorganizzarsi, ma di occasioni vere dalle parti di Svilar non ce ne sono: l'unico 'sussulto' è portato da Isaksen, troppo poco per sperare di ribaltare l'inerzia. Al contrario di una Roma trascinata da Dybala, uomo in più e a tratti imprendibile per gli avversari.
La Lazio esce dagli spogliatoi con uno spirito diverso, assaltando l'area romanista: Svilar deve deviare in corner un piazzato di Guendouzi reso insidioso da una deviazione, Tchaouna scortica la traversa da pochi passi. La Roma soffre terribilmente le accelerate di Nuno Tavares, tornato a ottimi livelli dopo la partenza da dimenticare, ma riesce a prendersi tutto: clean-sheet, vittoria e schiaffo ai rivali di sempre. Da segnalare, poco prima del triplice fischio, la maxi rissa che coinvolge le due panchine: a farne le spese Ndicka (ammonito) e Castellanos, espulso così come un componente dello staff di Ranieri.