Non è esatto affermare che la Nations League non serva a nulla, come sostengono i detrattori. Serve per la questione teste di serie alle Qualificazioni Mondiali, serve per garantirsi una corsia preferenziale agli eventuali spareggi. E serve per effettuare test più seri rispetto a semplici amichevoli.
Per dire: Luciano Spalletti, dopo il fallimentare Europeo tedesco concluso agli ottavi di finale contro la Svizzera, aveva l'urgente necessità di mischiare le carte. Ovvero di voltare pagina, lasciando qualche senatore nel passato e pensando a un futuro che per il momento avrà durata biennale, dunque fino ai Mondiali del 2026 in Messico, Canada e Stati Uniti.
Serviva, ad esempio, trovare un erede di Jorginho. Uno degli uomini copertina del trionfo di Wembley, candidato al Pallone d'Oro tre anni fa, poi caduto in disgrazia sia in Nazionale che a livello di club. E Spalletti, in questo senso, qualche risposta dalle partite del girone di Nations League l'ha trovata.