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Raspadori ai margini del Napoli ma indispensabile in Nazionale: perché Spalletti lo ha convocato

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Le convocazioni in Nazionale, da sempre, sono uno dei temi più discussi dai tifosi. E anche stavolta alcune scelte di Spalletti hanno fatto rumore.

Tra queste c'è sicuramente la chiamata di Giacomo Raspadori, un pupillo del Ct che attualmente trova pochissimo spazio al Napoli.

Nonostante questo Spalletti, come detto, ha deciso di convocare Raspadori per gli impegni di Nations League contro Belgio e Israele lasciando fuori giocatori apparentemente più in forma. Due nomi? Mattia Zaccagni e Matteo Politano.

Ma perché Spalletti insiste su Raspadori?

  • POCHI MINUTI COL NAPOLI

    Inutile girarci intorno, Raspadori fin qui non è stato certo un protagonista nell'avvio di stagione del Napoli capolista. Anzi.

    L'ex Sassuolo ha messo insieme appena sei presenze, per un totale di 337 minuti di cui 194 in Coppa Italia e non ha mai giocato una partita per intero. Il tutto peraltro senza segnare neppure un goal.

    Numeri che di fatto non giustificherebbero la sua chiamata in Nazionale.

    Non solo, nell'ultimo mese Raspadori ha giocato addirittura solo tre minuti in campionato a cui vanno aggiunti i 77 disputati in Coppa Italia contro il Palermo. Poco, troppo poco.

    Conte, insomma, non ha ancora trovato il modo migliore per utilizzarlo anche perché lì davanti la concorrenza è fortissima dato che dietro a Lukaku, Kvaratskhelia e Politano ci sono anche Neres, Ngonge e Simeone.

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  • LA FIDUCIA DI SPALLETTI

    Nonostante questo, come detto, Spalletti anche per i prossimi impegni della Nazionale non ha voluto rinunciare a Raspadori.

    Il Ct d'altronde conosce molto bene l'attaccante che faceva parte della rosa con cui Spalletti ha conquistato lo Scudetto proprio a Napoli, seppure anche in quel caso non fosse un titolarissimo. Anzi.

    Spalletti però ha sempre apprezzato le qualità tecniche di Raspadori e soprattutto la sua duttilità tattica.

    Una caratteristica ritenuta fondamentale da molti allenatori nel calcio moderno.

    "Raspadori dal mio punto di vista è sempre lo stesso: puoi farlo giocare da qualsiasi parte e ti porta sempre a casa il risultato. Proprio la disponibilità che mette sempre in mostra lo porta a perdere freschezza per la giocata che resta negli occhi dei tifosi. E' uno che anche se lo valuti con un voto basso permette ai compagni di conquistare palloni, lui fa metri e li fa con corsa. Ha una muscolatura tozza, possente, quando viene addosso ti fa l'ematoma" spiegava Spalletti un mese fa.

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  • PRIMA O SECONDA PUNTA

    Raspadori infatti nel 3-5-2 di Spalletti può ricoprire indifferentemente il ruolo di prima o seconda punta, cosa che ad esempio non possono assicurare i già citati Zaccagni e Politano.

    Questione di caratteristiche, appunto, e di una penuria nel reparto offensivo azzurro ormai evidente da anni.

    Ecco perché Raspadori, nonostante lo scarsissimo minutaggio col Napoli, viene ritenuto fondamentale da Spalletti. Ed i numeri in Nazionale sembrano dargli ragione.

    In 32 presenze complessive, infatti, Raspadori ha realizzato 7 reti e fornito 4 assist. Ma soprattutto nelle ultime due uscite di settembre contro Francia ed Israele è stato tra i più positivi in assoluto, trovando anche la via del goal.

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  • TITOLARE COL BELGIO?

    Spalletti, insomma, ha bisogno di uno con le caratteristiche di Raspadori per portare avanti il nuovo corso. A prescindere dal suo utilizzo nel club di appartenenza.

    Anche perchè l'Italia, a differenza del Napoli, di alternative nel ruolo al momento di fatto non ne ha. O quasi.

    In attesa del pieno recupero di Chiesa (che comunque sarebbe adattato nel ruolo di seconda punta), Raspadori è l'unico che lì davanti può assicurare una certa imprevedibilità accanto ad un punta più fisica come Retegui o Lucca.

    Ecco perché l'ex Sassuolo non solo è stato convocato, ma contro il Belgio potrebbe addirittura partire titolare accanto al bomber dell'Atalanta. Sempre che Spalletti non opti per una soluzione più prudente, con Pellegrini in appoggio all'unica punta.

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