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Rabiot Juve Milan HDGOAL

Rabiot e il primo Juventus-Milan da ex, il Cavallo Pazzo torna allo 'Stadium': il primo goal e la prima volta da capitano contro i rossoneri, poi la rottura

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No, Juventus-Milan non può essere una partita come le altre per Adrien Rabiot.

La nuova colonna dei rossoneri, infatti, nella Torino bianconera ha vissuto cinque anni tra alti e bassi vincendo anche qualche trofeo tra cui uno Scudetto.

E se l'inizio dell'avventura con Madama non era stato facile, anzi, nell'ultimo periodo Rabiot era diventato un leader anche all'interno dello spogliatoio tanto da arrivare ad indossare la fascia da capitano.

Poi però ecco la rottura dell'estate 2024 e il successivo trasferimento al Marsiglia, prima del ritorno in Italia ma per vestire la maglia del Milan dove ha ritrovato il suo mentore Allegri.

Ma come sono andati i cinque anni di Adrien Rabiot alla Juventus?

  • IL COLPO A PARAMETRO ZERO E L'INIZIO IN SALITA

    A portare Rabiot a Torino è Fabio Paratici, allora direttore sportivo della Juventus, che nell'estate 2019 piazza il doppio colpo a parametro zero. 

    Insieme al francese, che si era svincolato dal PSG, arriva anche Aaron Ramsey, reduce dagli anni ruggenti all'Arsenal. 

    Ma mentre il gallese, di fatto, sarà una meteora per Rabiot l'avventura alla Juventus è stata decisamente più lunga nonostante un inizio tutt'altro che semplice.

    Nei primi mesi, infatti, l'ex PSG fatica a trovare il giusto ritmo in Serie A e molti iniziano a chiedersi se Rabiot sia l'uomo giusto per il centrocampo bianconero.

    Anche perché, a volerlo, era stato Massimiliano Allegri che però non è più l'allenatore della Juventus dove è stato sostituito da Maurizio Sarri. Ovvero un tecnico che predilige giocatori con caratteristiche diverse.

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  • Rabiot Milan JuventusGetty Images

    IL PRIMO GOAL CONTRO IL MILAN

    Per uno strano scherzo del destino il primo vero lampo di Rabiot in Italia arriva proprio contro il Milan, ovvero la sua squadra attuale.

    La sera del 7 luglio 2020, data insolita per un gara di campionato a causa del lungo stop imposto dalla pandemia, si gioca a 'San Siro'.

    La gara è inchiodata sul risultato di 0-0 fino al minuto 47 quando improvvisamente Rabiot prende palla, vince un contrasto con Kessié e supera con un tunnel Theo Hernandez.

    Quindi, dopo una lunga progressione palla al piede e capelli al vento, scaglia un mancino imparabile per Donnarumma e porta in vantaggio la Juventus. Un goal da vero e proprio cavallo pazzo, insomma, come viene soprannominato Rabiot.

    Alla fine la partita verrà vinta in rimonta dal Milan per 4-2, ma i tifosi bianconeri iniziano a credere che forse quel francese non è poi così male.

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  • LA CRESCITA IN BIANCONERO E LA FASCIA DA CAPITANO

    Rabiot nel corso degli anni alla Juventus è notevolmente cresciuto sotto molti aspetti, facendo sentire sempre di più il suo peso in mezzo al campo.

    Non è un caso se prima Andrea Pirlo e poi Massimiliano Allegri, tornato sulla panchina bianconera., non ci rinunciano praticamente mai.

    "E' un giocatore completo, raramente ho visto uno così forte sia fisicamente che tecnicamente. Non sa neanche lui le potenzialità di miglioramento che può avere, ci lavoriamo mentalmente per fargli capire che è un campione" dirà di lui proprio Pirlo, uno che di centrocampisti se ne intende.

    Mentre il suo attuale allenatore al Milan, Allegri, ai tempi della Juventus su Rabiot ripeteva spesso: "Ha un motore diverso dagli altri".

    Motore che entra a pieno regime nella stagione 2022/23, quella del suo ultimo anno di contratto, quando il francese realizza addirittura undici goal con i bianconeri tra campionato e coppe.

    Così in estate Allegri spinge per ottenere il rinnovo di Rabiot che decide di prolungare con la Juventus fino al 30 giugno 2024. Il tutto dopo aver indossato anche la fascia da capitano. La prima volta? A San Siro contro il Milan, ovviamente.

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  • Adrien Rabiot Juventus 2024Getty Images

    LA ROTTURA E I MOTIVI DELL'ADDIO

    Dopo l'esonero di Allegri, al termine della stagione 2023/2024, le strade di Rabiot e della Juventus stavolta si separano definitivamente.

    Cristiano Giuntoli tratta per settimane con la signora Veronique, ma invano. La sua avventura in bianconero si conclude con 212 presenze in tutte le competizioni (terzo francese con più presenze dopo Trezeguet e Platini), 22 goal segnati a cui vanno aggiunti 15 assist. Numeri decisamente importanti.

    Rabiot però deve attendere metà settembre per trovare squadra e alla fine decide di tornare in patria dove firma col Marsiglia, con cui disputa un'altra ottima stagione segnando 10 goal in 31 presenze.

    Ma quali sono stati i reali motivi della rottura tra Rabiot e la Juventus? A svelarli, intervistato da 'La Gazzetta dello Sport', è stato lo stesso giocatore: "C'era un interesse perché si continuasse insieme. Anche Thiago Motta mi aveva chiamato, ma Giuntoli non ha fatto il necessario per convincermi.E non ho avuto la sensazione che volesse costruire qualcosa di importante. Vista la loro stagione caotica, forse ho avuto ragione. Già da qualche anno non erano stati fatti acquisti all'altezza della Juve e questo mi frustrava perché avevo l'impressione che in campo fossimo in pochi a fare il necessario. Non volevo continuare in quelle condizioni così ho preferito rimettermi in gioco altrove e ho scelto il Marsiglia".

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  • ORA LA PRIMA DA EX ALLO STADIUM

    Come dicevamo, quella di stasera allo 'Stadium' non sarà una partita come tutte le altre per Adrien Rabiot.

    "Ho amato giocare alla Juve e vivere a Torino, in Italia: è stata una svolta in termini di mentalità e professionalità. Ho ricevuto tantissimo affetto da tutti, nel club e dal tifosi, e ne sono riconoscente. Per questo è stato difficile lasciare una squadra dove mi sentivo importante. Portare la fascia di capitano alla Juventus non è una cosa da niente"ha sottolineato il francese nella stessa intervista a 'La Gazzetta dello Sport' quando ancora era un giocatore del Marsiglia.

    Mentre dopo la sfida vinta contro il Napoli, Rabiot ha ammesso: "Io sono contento di tornare allo Stadium, siamo in vetta alla classifica e quindi sarà una bella partita che spero di vincere. Sono veramente felice di essere tornato in Italia, per me sarà una gara emozionante. Ho fatto cinque anni lì, mi sono trovato molto bene ma adesso sono al Milan e spero di vincere".

    Resta da capire, invece, quale sarà l'accoglienza che gli riserverà l'Allianz Stadium, dove Rabiot è stato spesso applaudito ma a volte anche sonoramente fischiato. 

    Di certo cinque anni insieme, con uno Scudetto, due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana non si cancellano in una notte.

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