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PSG-Donnarumma, dal trionfo in Champions all’addio forzato: dalla pista Premier alla suggestione Inter o prestito prima del Mondiale, dove può andare

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Gianluigi Donnarumma è stato messo di fronte a un cambio di rotta drastico. Il PSG ha deciso di investire 55 milioni di euro per assicurarsiLucas Chevalier, 23 anni, portiere del Lille, destinato a diventare titolare sotto la guida di Luis Enrique. L'annuncio dell'acquisto ufficiale è arrivato nella serata di sabato.

La decisione arriva dopo mesi di mancato accordo sul rinnovo di contratto di Donnarumma, in scadenza nel 2026, e si inserisce in una strategia chiara: evitare staffette tra portieri e affidarsi a un profilo considerato più adatto allo stile di gioco del tecnico spagnolo. 

Il futuro dell’estremo difensore della Nazionale italiana, protagonista della storica prima Champions League del Paris Saint-Germain, è ora un rebus: tra possibili offerte dalla Premier League — con ChelseaManchester United e City interessati —, un’ipotesi Inter o un prestito temporaneo, il tempo per decidere è limitato e la prospettiva di restare un anno in panchina pesa in vista del Mondiale.

  • PSG-CHEVALIER E LA SCELTA DI LUIS ENRIQUE

    Lucas Chevalier ha sostenuto le visite mediche nel centro sportivo di Poissy e ha firmato ufficialmente un contratto di cinque anni. 

    Campos e Luis Enrique gli hanno garantito la titolarità, con esordio previsto già nella Supercoppa europea del 13 agosto contro il Tottenham

    Diversamente dal passato, quando il PSG gestiva staffette tra portieri come Trapp-Areola, Areola-Buffon o Navas-Donnarumma, la nuova linea tecnica prevede un solo titolare certo. 

    L’acquisto di Chevalier è il frutto di contatti iniziati già a fine 2024, quando il PSG affrontava difficoltà in Champions e Donnarumma mostrava ancora margini di miglioramento nella gestione palla e nelle uscite.

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  • DONNARUMMA E LA CHAMPIONS VINTA

    Donnarumma è stato determinante per il trionfo europeo del PSG, con interventi decisivi contro Liverpool, AstonVilla e Arsenal

    La finale del 31 maggio all’Allianz Arena di Monaco, vinta nettamente contro l’Inter, lo ha consegnato alla storia come il primo portiere parigino a sollevare la coppa dalle grandi orecchie.

    La sua crescita nel corso della stagione è stata evidente, passando da momenti di incertezza a prestazioni di altissimo livello, fino alla candidatura al Pallone d’Oro e al premio Yashin.

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  • I MOTIVI DELL’ADDIO

    Nonostante i meriti sportivi, Luis Enrique non ha mai considerato Donnarumma il portiere ideale per il suo sistema di gioco. 

    Il tecnico predilige un estremo difensore più abile con i piedi e capace di partecipare alla costruzione dal basso, caratteristiche che ritiene centrali nel profilo di Chevalier

    La Gazzetta aggiunge che il club qatariota, già scottato dalla perdita a parametro zero di Mbappé nel 2024, ha scelto di puntare con decisione su un nuovo portiere, evitando trattative lunghe e onerose per il rinnovo di Donnarumma, giudicate complicate anche per divergenze sulle componenti fisse e variabili dell’ingaggio.

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  • DOVE GIOCHERÀ DONNARUMMA?

    L’ingaggio di Donnarumma, stimato intorno ai dieci milioni netti più bonus, restringe il campo delle destinazioni. 

    La Gazzetta dello Sport evidenzia che in Premier League il Manchester United, in piena ricostruzione, potrebbe tentare un colpo in anticipo rispetto a Chelsea e Manchester City

    Rimane sullo sfondo anche l’Inter, qualora il portiere decidesse di onorare l’ultimo anno di contratto e partire a parametro zero nel 2026. 

    Tra le ipotesi di breve termine figura un prestito al Galatasaray, mentre per il futuro non si esclude un approdo al Real Madrid — in caso di addio di Courtois — o al Bayern Monaco, da tempo interessato.

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  • RISCHIO PANCHINA E MONDIALI

    Se rimanesse a Parigi, Donnarumma si troverebbe in una situazione simile a quella vissuta da Keylor Navas nel 2021, relegato in panchina proprio dal suo arrivo. 

    Le partite secondarie sarebbero l’unico spazio a disposizione, con il rischio di arrivare al Mondiale senza continuità. 

    Il PSG, che in passato ha già mostrato fermezza nei confronti di campioni come Messi e Rabiot, non sembra intenzionato a concedere eccezioni: o si rinnova per facilitare un prestito, o si accetta la cessione immediata.

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