Profondissimo rosso: il Manchester United non può più considerarsi un top club europeo

Lo United può incolpare unicamente se stesso per la propria eliminazione anticipata: al sorteggio non avrebbe potuto chiedere un girone migliore. Se il Bayern ogni stagione è una delle favorite per vincere la Champions League, Galatasaray e Copenaghen avrebbero dovuto essere avversari ideali.

Questa era appena la quarta apparizione del Copenaghen nella fase a gironi negli ultimi 10 anni. In precedenza i danesi si erano qualificati per la fase a eliminazione diretta solo una volta. Il Galatasaray, invece, non raggiungeva gli ottavi di finale da un decennio e prima di espugnare l'Old Trafford a ottobre non vinceva una partita della fase a gironi dal 2018.

E il Bayern? Affrontarlo non è mai il massimo, in linea teorica, ma nella pratica avere una squadra così forte nel proprio girone è una benedizione, in quanto è probabile che tolga parecchi punti alle altre contendenti per il secondo posto. E in effetti la squadra di Tuchel ha strappato sei punti al Galatasaray e quattro al Copenhagen, facendo la propria parte.

Tutto, insomma, era apparecchiato affinché lo United si assicurasse comodamente la seconda piazza. Al contrario, Onana e compagni sono arrivati ultimi per la prima volta dal 2005/2006, registrando il proprio peggior risultato di sempre.

L'aspetto particolarmente frustrante è che lo United ha in realtà giocato bene per gran parte della stagione, perdendo ripetutamente i nervi nei momenti più cruciali. I Red Devils si sono buttati via in tre delle cinque partite del girone, sprecato due goal di vantaggio in trasferta sia contro il Galatasaray che contro il Copenhagen.

Rashford si è fatto espellere al 42' a Copenhagen, con lo United in doppio vantaggio. Ma gli inglesi avrebbero dovuto comunque arrivare all'intervallo senza prendere goal. E invece ne hanno subiti due nel recupero. Dopo essere miracolosamente tornati in vantaggio al Parken Stadium, hanno rimediato altre due reti nell'arco di quattro minuti, trasformando una vittoria per 3-2 in una catastrofica sconfitta per 4-3.

Medesimo discorso contro il Galatasaray, a Istanbul: il Manchester United si è portato in vantaggio per 2-0 e poi per 3-1, senza riuscire a chiudere la partita e facendosi rimontare fino a un deleterio 3-3.

Le colpe sono da dividere tra molti giocatori, ma l'artefice principale dell'eliminazione è stato senza dubbio André Onana, autore di una serie di papere da museo degli orrori.

Le sue topiche sono state decisive in tre occasioni: una in casa del Bayern, due contro il Galatasaray. E ci si potrebbe porre delle domande anche su altri cinque goal subiti nel girone. L'ex interista è costato allo United almeno tre punti, avendo in generale avuto un effetto debilitante sulla squadra.

I portieri dovrebbero irradiare fiducia e tranquillità, ma Onana ha trasmesso paura e terrore. Le sue prestazioni negative sorprendono, se si pensa che proprio lui è stato uno dei protagonisti nel cammino dell'Inter fino alla finale di Champions League della scorsa stagione.

Si dice sempre che gli errori vengono puniti più duramente in Champions League rispetto alle competizioni nazionali. Bene: lo United ha dato ai suoi avversari troppe opportunità per confermare questo vecchio detto, subendo 15 goal in sei partite, peggior ruolino di marcia difensivo insieme a quello dell'Anversa, alla sua prima apparizione nella massima competizione europea dagli anni '50.

Gli errori individuali e di squadra sono stati diffusi. Specialmente nell'andata contro il Galatasaray, in cui in tanti sono stati protagonisti in negativo: da Varane a Dalot, da Amrabat a Casemiro, passando per il già menzionato Onana e Lindelof.

Otto giocatori a difendere un calcio d'angolo contro il Copenhagen non sono bastati per fermare il colpo di testa di Lukas Lerarger. E un errore di Varane ha permesso a Bardghji di siglare la rete decisiva.

Ten Hag non ha potuto contare pienamente nemmeno sul sempre affidabile Wan-Bissaka, che martedì ha tenuto in gioco Coman in occasione del guizzo da tre punti per il Bayern.

Rasmus Hojlund non ha quasi toccato palla contro il Bayern, ma la sua stagione d'esordio in Champions League è individualmente positiva: attualmente è lui il capocannoniere della competizione insieme a Erling Haaland e Alvaro Morata, il che significa che il danese è uno dei pochissimi giocatori dello United a poter guardare a un simile disastro con un senso di orgoglio.

Rashford è rimasto a secco, venendo espulso a Copenaghen. Bruno Fernandes ha messo a referto due reti e due assist, ma non è stato all'altezza delle aspettative. Antony esce dalla competizione senza goal né assist, mentre Mount ha giocato appena 91 minuti.

E ancora: Casemiro, cinque volte vincitore della Champions League, ha giocato male nelle sue due apparizioni, e pure il suo ex compagno di squadra del Real Madrid Varane ha avuto vita difficilissima nella competizione che un tempo rappresentava il proprio habitat naturale.

Le pietose prestazioni di questi giocatori strapagati sono indicative delle difficoltà complessive dello United. La verità è che, dopo questa eliminazione, si fa fatica a considerare ancora i Red Devils un top club a livello europeo.

Lo United è stato di gran lunga la peggiore tra le squadre inglesi in Champions League. E dunque, qualunque cosa accada al Newcastle contro il Milan, chiuderà con il punteggio più basso delle quattro partecipanti.

Il Newcastle tornava in Champions League dopo 20 anni, è stato inserito nel "gruppo della morte" con Borussia Dortmund, PSG e Milan e ha dovuto affrontare una serie di infortuni ancora più massiccia rispetto allo United. Il City ha dominato il proprio girone e spera di finire a punteggio pieno, e anche l'Arsenal ha chiuso in vetta. Facile immaginare come sia il Newcastle che l'Arsenal sarebbero arrivate comodamente seconde se fossero state inserite nel girone dello United.

Il fallimento dello United rischia di danneggiarlo anche in vista della prossima stagione. L'Inghilterra è in corsa per assicurarsi un quinto posto in Champions League nel nuovo formato a 36 squadre, ma deve rimanere nei primi due posti nella classifica del Ranking UEFA. Ebbene, la pessima prestazione dei Red Devils rischia di trascinare le squadre inglesi in fondo alla classifica.

Il discorso di fondo è poi un altro: questo Manchester United, così disastrato, può davvero finire almeno quinto in Premier League e approfittare di quel posto extra per la nuova Champions League?