Sono diventati calciatori milionari, ma molti di loro non sono certo nati ricchi: prima della gloria, lavori normali per sopravvivere.
Getty/GOALGoal
Prima del calcio: Icardi, Payet e quelli che facevano un altro lavoro
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GettyYOSSOUF FOFANA
Fofana è arrivato secondo ai Mondiali 2022. Ha sfiorato la gloria eterna ai calci di rigore contro l'Argentina. In campo per sei gare, due delle quali da titolare, il giocatore del Monaco ha un passato come portapizze.
"Era il modo migliore per guadagnare soldi e anche per seguire i miei sogni" ha raccontato Fofana. "Avevo i miei dubbi sul diventare un professionista e devi sapere come andare avanti".
GettyMAURO ICARDI
Il calcio non è stato sempre la priorità per Icardi, che quando era piccolo ha dovuto lavorare per aiutare la famiglia: a 5 anni faceva consegne porta a porta di dolciumi, preparati dalla madre, mentre a 7 lavorava come parcheggiatore fuori dai locali in Argentina. Lo ha raccontato lo stesso Maurito nella sua biografia.- PubblicitàPubblicità
Getty ImagesJAMIE VARDY
Sei anni prima lavorava come operaio in un'azienda che produce apparecchi ortopedici, nel 2016 ha guidato il Leicester a un titolo incredibile, l'anno dopo ha portato le Foxes ai quarti di Champions League.
Getty ImagesMIROSLAV KLOSE
Quando giocava nel Blaubach-Diedelkopf incominciò l'apprendistato per diventare carpentiere. Nel 1999 militava ancora in quarta serie, tre anni dopo avrebbe segnato una tripletta al suo esordio in un Mondiale, concludendo alle spalle di Ronaldo nella classifica marcatori con 7 reti in 5 presenze. Oggi il tedesco è il miglior marcatore di tutti i tempi in Coppa del Mondo con 16 goal.- PubblicitàPubblicità
LaLigaCARLOS BACCA
Due Europa League in bacheca, una vinta da capocannoniere, ma a 20 anni l'ex Milan aiutava il padre pescivendolo a Barranquilla e si guadagnava da vivere facendo il controllore di un autobus di linea.
(C)Getty ImagesJAVIER ZANETTI
"Quando ero piccolo l'Independiente mi ha scartato, così ho iniziato a lavorare con mio padre da muratore". Faceva l'impasto per la calce, poi ha fatto la storia dell'Inter e continua a farla nel ruolo di vicepresidente.- PubblicitàPubblicità
Getty ImagesEZEQUIEL LAVEZZI
Per due volte Lavezzi abbandonò la carriera di calciatore: la prima dopo le pressioni della madre che voleva farlo studiare e lavorare, la seconda dopo che saltò il suo trasferimento alla Fermana per problemi burocratici. "Così tornai nella mia città e mi misi a fare l'elettricista, aiutando mio fratello". Tre mesi dopo incontrò Alejandro Mazzoni, quello che ancora oggi è il suo procuratore.
Getty ImagesDIMITRI PAYET
Quando hai meno di 20 anni un contratto da semi-professionista, anche in presenza di un talento evidente, non basta per tirare avanti. E allora il giovane Payet, all'epoca del Nantes, arrotondava lavorando come commesso in un negozio di abbigliamento.- PubblicitàPubblicità
Getty ImagesJULIO CRUZ
Facile nel suo caso capire quale sia stata la sua vita prima del calcio: 'El Jardinero' si dilettava a tosare l'erba del campo prima degli allenamenti e un giorno, secondo la leggenda, fu chiamato dai giocatori della prima squadra del Banfield perché mancava un uomo per la partitella. Il resto è storia.
GettyANDREA NALINI
Nel 2016 ha raggiunto la Serie A col Crotone, ma due anni prima giocava in Serie D e il presidente della sua squadra gli trovò pure lavoro: prima come saldatore e poi in un'azienda che produceva wurstel: "Mi occupavo dell'insaccamento e del magazzino".- PubblicitàPubblicità
Getty ImagesDARIO HUBNER
Prima di segnare in ogni categoria e vincere una classifica marcatori in Serie A con 24 reti al pari di Trezeguet, 'Tatanka' coltivava l'orto di casa sua e si alzava ogni mattina alle 6 per andare a lavorare nella carpenteria di famiglia.
Getty ImageRICCARDO ZAMPAGNA
Tappezziere fino a 23 anni, la Triestina lo ha ingaggiato quando montava ancora le tende da sole. Protagonista in Serie A con le maglie di Messina e Atalanta, ha raccontato di aver rifiutato i soldi di PSG e Monaco per non andare contro ai suoi valori.- PubblicitàPubblicità
Getty ImagesGRAFITE
Ha fatto la storia vincendo un titolo col Wolfsburg a fianco di Dzeko, ma da ragazzo il brasiliano ha iniziato a lavorare come venditore di sacchetti per l'immondizia porta a porta. Alla fine, però, lui non si dimostrò affatto un bidone e quel goal di tacco nel 5-1 contro il Bayern lo ricordano ancora tutti in Germania.
GettyCHRISTIAN RIGANÓ
"Era un bravo muratore ora è il nostro goleador, Rigagoool, Rigagooool!", cantava la Fiesole dopo ogni sua rete con la Fiorentina. Fu notato da un osservatore a Lipari, dove ha lavorato fino a 25 anni come muratore prima di impiegare la cazzuola per costruire la sua carriera da bomber.- PubblicitàPubblicità
GettyMORENO TORRICELLI
Quando giocava nella Caratese faceva il magazziniere in un mobilificio. In un amichevole contro la Juventus fu notato da Trapattoni che decise di portarlo in bianconero dove 'Geppetto' vinse tutto negli anni '90.
GettyPETER SCHMEICHEL
Ha vinto tutto con il Manchester United e conquistato un incredibile Europeo con la Danimarca, ma la sua carriera è iniziata a soli 20 anni. Il motivo? Pare che prima abbia svolto ogni tipo di lavoro, dall'addetto alle pulizie al venditore di pubblicità e tappeti.- PubblicitàPubblicità
GettyPAOLO VANOLI
Nel 1993 giocava ancora tra i dilettanti e accompagnava la sua passione con il lavoro da meccanico, cinque anni dopo festeggiava la vittoria della Coppa UEFA con il Parma segnando anche un goal nella finale contro il Marsiglia, dove giocava un altro calciatore con passato da meccanico, Jocelyn Gouvernnec, oggi allenatore del Guingamp.
GettyAMARAL
"A casa mia non c'era la luce, da bere e da mangiare. Non avevamo come vestirci", ha raccontato Amaral che prima di trovare la svolta nel calcio lavorava in un'impresa funebre con il compito di preparare i morti alla sepoltura.- PubblicitàPubblicità
AAPAPISS CISSÉ
Bomber da 43 reti in 126 presenze in Premier League con il Newcastle, già da bambino faceva l'autista di ambulanze in Senegal: "A 15 anni vedevo la gente morire, ho lasciato la scuola per lavorare e quei pochi soldi che avevo li davo ai miei".
-HARVEY ESAJAS
Cresciuto nelle giovanili dell'Ajax, era addirittura finito a fare il lavapiatti nei primi anni 2000 e pesare 100 kg. L'amico Seedorf riesce però a convincere Galliani a farlo allenare a Milanello ed Esajas viene pure tesserato, scoppiando in lacrime il giorno del suo esordio contro il Palermo.- PubblicitàPubblicità
David Cannon/GettySOCRATES
Il padre, nato nell'Amazzonia, lo chiama come il filosofo greco e lo manda all'università permettendogli di laurearsi in medicina. Da qui il soprannome 'il dottore', professione che l'ex Fiorentina ha abbandonato per dedicarsi al calcio.
GettyIAN WRIGHT
Faceva il muratore e l'imbianchino, aveva lasciato perdere il calcio e trovato lavoro in una ditta del comune, ma grazie alla perseveranza di Steve Coppell ci siamo potuti godere uno dei giocatori più geniali nella storia del calcio inglese. A 22 anni scavava ancora tunnel per il Municipio, poi è diventato una leggenda dell'Arsenal con cui ha segnato 128 goal in 221 presenze.- PubblicitàPubblicità
GettyJUAN CULIO
Nella vita ci vuole 'Culio', soprattutto se a 13 anni vivi a Mercedes (cittadina argentina lontana 100 km da Buenos Aires) e lavori nei cantieri come 'peon', ossia una lavoratore senza alcuna qualifica. 'El Zurdo', così lo chiamavano, guadagnava 60 euro al mese, ma un giorno lo notarono mentre giocava in un campetto di periferia e gli proposero di lasciare tutto per il calcio. Funzionò e lo sa bene la Roma, che nel 2008 venne sconfitta all'Olimpico in Champions da una sua doppietta quando giocava nel Cluj.
GettyJUAN MERCIER
Ha vinto campionato e Copa Libertadores col San Lorenzo da capitano, ma la sua carriera è iniziata soltanto nel 2000 quando il Flandria lo convinse a smettere di lavorare con i cognati muratori e dedicarsi al calcio. A 26 anni disputava la sua prima partita in Serie B.- PubblicitàPubblicità
Getty ImagesCHARLIE AUSTIN
Nella sua prima stagione in Premier League ha segnato 18 goal in 35 presenze con il QPR, arrivando quarto nella classifica marcatori dietro Aguero, Kane e Diego Costa. Sei anni prima giocava nei semi-professionisti del Poole Town ma il suo vero lavoro era quello di muratore nella ditta del padre.
ADIL RAMI
Quando giocava nei dilettanti del Frejus era costretto ad arrotondare facendo il meccanico per il comune. Ha iniziato come centrocampista offensivo, ma suo fratello gli ha trasmesso l'amore per Nesta ed è diventato così un difensore centrale che nel giro di qualche anno è riuscito a vincere il 'double' con il Lille di Garcia prima di trasferirsi al Milan e poi vincere l'Europa League con il Siviglia.- PubblicitàPubblicità
GettyKEVIN BERIGAUD
Fino a 18 anni lavorava nell'officina del padre che decise di licenziarlo perché in esubero. Partito dalla quarta divisione, con l'Evian, arrivò fino in Ligue 1 dove fu una delle rivelazioni del 13/14 con 10 reti. Le sue origini non le ha però mai dimenticate ed è per questo che ancora oggi celebra i suoi goal simulando la guida di un auto o di un motorino.
AAYACINE BAMMOU
Nel settembre 2016 ha segnato il goal del momentaneo vantaggio del Nantes sul PSG, lui che fino a qualche anno fa confezionava le maglie di Ibrahimovic e compagni in uno degli store del club parigino. Guadagnava 80 mila euro, poi il Nantes gli ha offerto il rinnovo del contratto e la maglia numero 10. Oggi gioca nell'Antalyaspor, in Turchia.- PubblicitàPubblicità
GettyMURRAY WALLACE
Eroe della scorsa FA Cup: il suo goal ha permesso al Millwall, squadra della B inglese, di battere il favoritissimo Everton ed eliminarlo dalla competizione. E dire che in gioventù, in quel di Glasgow, lavorava in un ristorante cinese...
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