Corriere della Sera - Pogba positivo non al testosterone ma al Dhea: cosa cambia ora

Come riporta il Corriere, il Dhea produce gli stessi metaboliti del testosterone, ma è "un androgeno più potente e moderno del testosterone che l’Agenzia Mondiale Antidoping ha proibito da una decina di anni".

La definizione corretta e dettagliata della sostanza dopante, dopo quella del controllo antidoping di agosto, è avvenuta grazie all'identificazione degli atomi di carbonio.

Sempre secondo il Corriere, "mentre il testosterone puro è un prodotto di retroguardia, ormai quasi del tutto assente negli integratori contaminati, il Dhea (di cui dal 2021 è vietata la vendita in Italia per i troppi effetti collaterali, salvo specifici prodotti topici, ma è in commercio in molti altri Paesi) è invece un contaminatore classico (volontario o meno) di decine di prodotti contro l’invecchiamento e per il miglioramento della forza muscolare, con indicazione o meno in etichetta".

Ora lo staff legale di Pogba potrà ora far passare con maggiore facilità la tesi dell'integratore contaminato davanti alla Procura Antidoping: il Dhea è infatti un classico contaminatore di vari prodotti contro l’invecchiamento e per il miglioramento della forza muscolare.

Pogba, in sostanza, potrebbe ottenere uno sconto sulla propria pena, inevitabile dopo la conferma della propria positività arrivata dalle controanalisi: il giocatore della Juventus dovrà però spiegare in che modo abbia potuto assumere il Dhea, che come già ricordato è proibito da una decina d'anni.

In sostanza, saranno giorni di attesa. Intanto, però, quella arrivata dalle controanalisi è una notizia che riporta un barlume di sereno sul cielo, sempre più buio, di Pogba e della Juventus.