Perché Pafundi non gioca all'Udinese

Si gioca Svezia-Italia Under 19, il Ct azzurro Bernardo Corradi schiera Pafundi titolare e dopo nemmeno due minuti di gioco il talentino si inventa un goal da cineteca: controllo, sinistro a giro dai trenta metri sul secondo palo e palla che si infila sotto la traversa dopo il portiere avversario proprio non può arrivare.

Un'autentica perla dinnanzi a cui non resta che alzarsi in piedi e applaudire.

Come se non bastasse, nella ripresa Pafundi ha anche trasformato il rigore del momentaneo 1-2 dell'Italia prima che la Svezia trovasse nuovamente il pareggio che comunque permette agli azzurrini di accedere alla fase Elite degli Europei.

Come detto, Pafundi qualche mese fa era stato convocato addirittura in Nazionale maggiore dall'allora Ct Roberto Mancini, che non ha mai avuto paura di lanciare giovanissimi talenti.

"Prima Pafundi, poi tutti gli altri: questa è la mia idea quando scrivo la lista. Ha qualità incredibili, è un ragazzo che ha compiuto adesso 17 anni e la speranza è che possa giocare in Serie A ed essere un calciatore della Nazionale per i prossimi 20 anni. Crediamo molto in lui", diceva Mancini lo scorso marzo.

Pafundi, in effetti, in Serie A ci è arrivato ma fin qui con l'Udinese ha giocato solo sette minuti contro la Fiorentina nelle prime dodici giornate di campionato.

Fermato inizialmente dalla pubalgia, Pafundi è tornato a disposizione a metà settembre ma da allora in campionato ha collezionato sette panchine di fila senza mai scendere in campo.

Sottil gli ha invece concesso qualche minuto in più nella sfortunata sfida di Coppa Italia contro il Cagliari, quando Pafundi è subentrato al 67' giocando poi anche i tempi supplementari.

Ma perché Pafundi gioca così poco all'Udinese? A spiegarlo, qualche mese fa, era stato Sottil: "Pafundi è un ragazzino del 2006 che l'anno scorso giocava solo in Primavera. Lo abbiamo aggregato a pieno regime in prima squadra, su di lui c'è un progetto importante. Gli sto facendo fare gli step giusti per crescere serenamente. Sono d'accordo con Mancini quando dice che è un patrimonio per l'Udinese e il calcio italiano, ma ci sono giocatori che sono titolari e che hanno più esperienza. Nazionale? Per il club e per lui è un motivo di grande prestigio. Sono stra-felice che sia stato convocato. Ma, ripeto, è un 2006 e ha bisogno di fare gli step giusti. Noi stiamo facendo con lui un percorso di crescita rispettando tutti gli step. Dev'essere poi bravo lui a gestirla meglio".